e il giorno dopo lupi dall'elicottero col paracadute.
A parte gli scherzi alla base di tutti i problemi che avete descritto c'è di base l'intervento dell'uomo per cui può essere difficoltosa la soluzione cosiddetta naturale. Quando i danni diventano insopportabili si deve intervenire per contenere il numero. Ma MAI CON LA CACCIA perché tutto nasce da lì. Al cacciatore non gliene frega niente dei danni che provocheranno caprioli daini cinghiali etc etc perché prima o poi sarà chiamato per "risolvere il problema" ed allora ci sarà da divertirsi. Un lancio di animali ora significa belle cacce fra qualche anno. La caccia E' il problema non la soluzione. Si possono, allora, fare catture e, visto che NON sono un animalista, mi sta bene anche macellare gli animali e venderli in macellerie convenzionate (esperienza fatta in prov di Ancona con i cinghiali del Parco del Conero) con ricavi da utilizzare nel bilancio dell'Ente.
Ciao
Marco Pietroni
Montemarciano An
Io vorrei dire (come mi sembra che voglia dire anche tu del resto )che il problema non è la caccia, ma il cacciatore.
I piani di abbattimento vengono fatti sulla base dei censimenti. In base al tipo di popolazione censita viene assegnato al cacciatore un certo numero di capi di diversa età e *****, in genere privilegiando l'abbattimento dei soggetti più deboli (che sono poi quelli che in natura vengono predati di solito).
Se i cacciatori si attenessero fedelmente a queste regole tutto andrebbe alla grande.
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Io non so se catturrare vivi i daini sia una cosa fattibile. Costruisci trappole che non feriscono ? Li fai fermare dalla Stradale per un controllo della carta di circolazione ? Con i cinghiali le procedure per fare le battute sono abbastanza articolate e dovrebbero garantire il controllo dell'attività, sarà possibile fare lo stesso con i daini ?
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Non è così, Stefano. A me interessa poco difendere gli ambientalisti, che siano stramaledetti, ma di solito sono proprio i cacciatori a intodurre specie non autoctone per poterle cacciare. La mentalità del "verde" (chiamiamolo così, lui sì in via d'estinzione) è diversa: reintrodurre le cicogne se 100 anni fa c'erano e ora non più. Oppure gettare le vipere per ripopolare l'habitat dei loro nemici tipo gufi, poiane ecc.
Mettere gli elefanti sulle Alpi Marittime e i calamari giganti nel mar Ligure non è roba da ambientalisti!.![]()
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10/11/2008- ciao Alessandro sarei sempre nei miei ricordi.Ciao Tubolare
http://www.temiprimari.it/kelvin/gio...008/x_cris.htm
Grazie. Altrettanto![]()
per CRIS 1973
hai citato specie apparentemente autoctone, ma: (esperienze personali seppure risalenti a qualche anno fà) lepri argentine e ungheresi - sono più grosse e prolifiche. Cinghiali ungheresi (perché se avessero ripopolato col cinghiale maremmano - vero autoctono - avrebbero avuto a disposizione animali di taglia più piccola e meno prolifici).
Colino della Virginia (come dice il nome stesso).
Solo negli ultimi anni - grazie anche alle pressioni di quei MALEDETTI AMBIENTALISTI - gli animali vengono presi dalle Zone di Ripopolamento e Cattura - pratica osteggiata all'inizio dai cacciatori perché lo scopo velato delle ZRC era quello di riempire il territorio di selvaggina per poi riaprirlo alla caccia così si facevano un paio di settimane di vero divertimento.
Prima molti animali, anche di specie autoctone, venivano comprati all'estero.
ciao
Marco Pietroni
Montemarciano An
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