Nel fatto che le case si possono riscaldare direttamente partendo dal fotovoltaico, senza metterci l'idrogeno in mezzo e quindi con risparmio economico e senza buttare energia nel cesso.
Il tuo scenario 1 in questo caso è sbagliato; i fili trasportano elettricità prodotta dal fotovoltaico senza alcun inquinamento. L'energia X è la medesima nello scenario 1 e nello scenario 2, ma lo scenario 1 è largemente più efficiente e meno costoso.
Eh no... Hanno espressamente detto che vogliono produrre idrogeno col fotovoltaico... siccome il fotovoltaico produce già energia pulita, perchè non usare direttamente quello stendendo i cavi direttamente dalla centrale solare alla città? Perchè trasformare energia (già "pulita") avendo efficienze non del 100% quando non ce n'è alcun bisogno?![]()
Non necessariamente. Ad esempio utilizzando dei pannelli fotovoltaici.
Il passaggio è questo (per quanto riguarda il fotovoltaico, almeno):Ora scopro che l'idrogeno non è una fonte energetica.
Con che cosa vogliono riscaldare le case ad Arezzo allora?
sole -> fotovoltaico -> elettricità -> idrogeno -> combustione "pulita" -> calore.
Ora se elimino i passi intermedi (idrogeno + combustione) ottengo un risultato identico (anzi migliore) a parità di inquinamento.
Al posto dei primi due passi (sole e fotovoltaico) ci posso mettere qualunque altra cosa che sia inquinante (ma allora a che serve?) o che non lo sia: però il bilancio energetico del tratto "idrogeno -> combustione" è sempre più svantaggioso di quello di altri mezzi di trasporto anche a parità di inquinamento prodotto.
Sono stato spiegato?![]()
Cioè volete dirmi che hanno messo in mare una boa per metterci una luce per far vedere la boa??
Con i cinesi che sono interessati al progetto??
No, dai, ragazzi, non posso crederci, ci sarà sotto qualcos'altro...
non può essere così...
Grazie a tutti per le spiegazioni...
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Oppure (paragone ancora più azzeccato):
fanno bollire una pentola d'acqua per rovesciarla in un boiler che serve per riscaldare una pentola d'acqua per cucinare gli spaghetti??
No, no, no. E' assurdo. E' una follia!
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Ci metterei la mano sul fuoco che è andata così:
1) le aziende orafe hanno bisogno di idrogeno per il processo di saldatura, così hanno pensato di costruire un gasdotto per facilitare la distribuzione e ridurre i costi
2) il gasdotto era fattibile economicamente solo con contributo
3) il contributo veniva erogato solo se era presente una parvenza di energie rinnovabili
4) è stata contattata la maggiore società privata di fotovoltaico per costruire questo impianto pilota di produzione di idrogeno con celle fotovoltaiche
5) le amministrazioni locali hanno pensato di fare pubblicità alla cosa, e da lì sono partite le "boiate pazzesche" diffuse dagli organi di stampa (tra le quali quella del riscaldamento con idrogeno)
6) cosa c'entrino i cinesi in tutto questo resta un mistero....(probabilmente sono interessati al problema di distribuzione del gas, dato la compressione dell'idrogeno presenta problemi molto importanti)
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Versante est dell'alto Casentino - 550mslm - Arezzo - 43°46'30'' N - 11°44'35'' E
Estremi dal 1/12/05: Minime: -13.4°C (20/12/09) +18.9°C (14/7/11)
Massime: -3.1°C (17/12/10) +39.5°C (14/8/21) - DATI ONLINE
"l'idrogeno può essere utilizzato per soddisfare i medi consumi, che sono quelli che riguardano più direttamente i singoli cittadini, e si riferiscono in particolar modo ai trasporti e alle esigenze domestiche, come il riscaldamento"
Ragazzi, sapete una cosa?
Non mi avete convinto proprio per niente...
Anche a Settimo Torinese sono tutti deficienti??
http://www.ilrasoiodioccam.it/articoli/idrogeno.html
A Settimo Torinese sta per essere ultimato il primo impianto in Piemonte per la produzione, lo stoccaggio e l'utilizzo dell'idrogeno estratto da fonti rinnovabili. L'Asm S.p.A. (Azienda Sviluppo Multiservizi) del Comune di Settimo, ha deciso di finanziare, con oltre un milione di euro, il progetto "Primo Settimo", il quale prevede la costruzione di un impianto a idrogeno che, entro breve, fornirà energia elettrica pulita e rinnovabile alla palazzina di quattro piani dove hanno sede i suoi uffici, rendendola indipendente dalla rete tradizionale di rifornimento. Il progetto, che ha visto la luce nella primavera del 2003, è nato da un'idea di Adriano Marconetto (uno dei pionieri dell'Mp3) e si sta concretizzando grazie alla collaborazione con Emilio Paolucci (professore al Politecnico di Torino) e Woodrow Clark (University of California).
L'impianto, spiega Marconetto, "trarrà energia dai pannelli solari della potenza di 100 kW, in parte per utilizzarla direttamente e in parte per estrarre l'idrogeno dall'acqua con l'elettrolisi. L'idrogeno verrà usato nelle celle a combustibile per fornire energia al palazzo quando è buio o nuvoloso, ma potrà anche alimentare un distributore che stiamo costruendo sul posto per l'alimentazione delle future auto a celle a combustibile". Grazie ai pannelli fotovoltaici si ottiene quello che viene definito "idrogeno verde", derivato esclusivamente da fonti rinnovabili, in contrapposizione all'"idrogeno nero", cioè quello estratto usando l'energia fornita dal petrolio. Ogni giorno verranno prodotti 76 Nm3 di questo idrogeno verde o "pulito". I vantaggi ambientali derivanti dall'uso di questo impianto saranno notevoli. Ogni anno verranno prodotti 108 MWh di energia elettrica "pulita" e, contemporaneamente, sarà evitata l'emissione di 148 tonnellate di anidride carbonica. Per quanto riguarda l'energia termica (caldo d'inverno e freddo d'estate) "pulita", invece, la produzione sarà di 370 MWh.
In parallelo, un team di ricercatori sta studiando l'impiego su larga scala dell'idrogeno, le linee guida per la sicurezza, lo sviluppo e realizzazione di un sistema di controllo globale, la messa a punto di un software di controllo, la durata dei materiali, l'efficienza dei componenti e la fattibilità economica degli investimenti. L'aspetto economico è senz'altro un fattore limitante, ma "non bisogna dimenticare che - continua Marconetto -, se fino a un paio di anni fa i costi erano quasi improponibili, oggi la situazione è molto cambiata. Le tecnologie necessarie cominciano a essere disponibili in modalità non più solo sperimentale e quindi anche i costi si sono notevolmente ridotti. Abbiamo calcolato che in due o tre anni si potrebbero avere risultati economici ragionevoli. La prospettiva del business vero, adesso, è di 10-12 anni, mentre fino a poco tempo fa non esisteva neppure una vera ipotesi economica". Pianeta, la società che sta realizzando il progetto, è ora pronta a investire e collaborare con le istituzioni piemontesi che, per le Olimpiadi invernali del 2006, hanno in previsione di realizzare a Cesana un impianto simile a quello di Settimo e una stazione di distribuzione per autoveicoli a idrogeno.
eppure è piuttosto chiaro!
è diverso l'ipotetico utilizzo dell'idrogeno nei mezzi di trasporto da quello di un idrogenodotto che me lo porta in casa o alla fabbrica.
perchè mai devo produrre due volte energia elettrica e devo costruire una rete che me lo porta in casa dove tra l'altro devo pure dotarmi di celle a combustibile per utilizzarlo, quando mi basta produrre una volta sola l'elettricita ( fotovoltaico ) e immetterla nella rete gia esistente?
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Sito Meteo https://meteoinpuglia.it
Stazione Meteo http://meteoinpuglia.altervista.org/putignano.htm
Perchè l'energia elettrica prodotta direttamente da un sistema fotovoltaico non è direttamente gestibile!
L'idrogeno invece sì!
Centrali fotovoltaiche ad idrogeno
Come già detto, le fonti rinnovabili costituiscano la base per la produzione di combustibili di sintesi, in particolare di idrogeno, come sistema di accumulo. Nel campo della produzione di energia elettrica infatti, si prevede la produzione dell'energia dalla luce solare tramite una cella fotovoltaica la quale fornisce l'elettricità necessaria per la produzione d'idrogeno tramite elettrolisi.
Indubbiamente, tali sistemi rivestono interesse per i loro benefici ambientali ma due sono le principali barriere alla loro realizzazione: l'elettricità solare non trova sempre applicazione diretta, per esempio nei motori a combustione, ed è difficile e costosa da immagazzinare. Bisogna quindi confrontare questa possibilità di produzione con le altre, in termini di costi, impatto ambientale ed efficienza. Il vantaggio fondamentale dei sistemi fotovoltaici ad idrogeno è quello di soddisfare la richiesta di corrente continua necessaria per l'elettrolisi; d'altro canto la produzione di idrogeno tramite steam reforming di idrocarburi, è il metodo che consente di ottenere l'efficienza di conversione più elevata (Morgan e Sissine, 1995).
Obbiettivo della ricerca, a breve e medio termine, è principalmente quello di sviluppare la potenzialità dei sistemi fotovoltaici, tramite lo sviluppo di sistemi integrati, che comprendano, oltre al generatore fotovoltaico, anche un sistema di accumulo stagionale dell'energia previsto per particolari applicazioni o nicchie di mercato.
Uno dei primi Paesi che ha creduto, sin dagli anni 1980, al potenziale di sfruttamento dell’energia solare con un sistema di accumulo è l’Arabia Saudita. Risale infatti ai primi anni 1990 la costruzione della prima centrale solare a idrogeno. Anche se nella prima fase di attuazione si sono verificati dei problemi, la centrale è attualmente funzionante; con una potenza di 350 kW e capace di produrre 463 m3 di idrogeno al giorno, essa è in grado di fornire energia elettrica al cosiddetto "Solar Village", presso Riyadh in Arabia Saudita, costituito da un agglomerato di zone rurali con circa 4000 abitanti. Questo progetto è realizzato in collaborazione con ricercatori tedeschi che a stanno realizzando una centrale di questo tipo a Stoccarda. Altri progetti che coinvolgono produzione di idrogeno ed energia solare sono realizzati in collaborazione con il Department of Energy Statunitense (Huraib, 1999).
Anche l’ENEA sta compiendo da alcuni anni numerosi studi relativi alla produzione di idrogeno da sistemi fotovoltaici.
http://digilander.libero.it/cristino.../capitolo2.htm
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