NIENTE TESORETTO - Parlando poi della situazione dei conti pubblici, il neoministro ha escluso l'esistenza di un tesoretto aggiungendo che «l'andamento delle entrate non è buono, basta guardare l'andamento dell'Iva sugli scambi interni, che è negativo». Tremonti ha precisato che «l'economia va male, e non perché da gennaio è ripartita l'evasione». Il ministro rispondeva a una domanda sulla copertura per i prossimi provvedimenti del governo, relativi a Ici, detassazione straordinari e il decreto sulla sicurezza: «Non abbiamo ancora i testi scritti, siamo negli uffici da poche ore, quando avremo una base di ragionamento la presenteremo a chi di dovere». Riguardo a una verifica dei conti del governo Prodi, Tremonti ha spiegato che «sui conti pubblici di un Paese c'è il controllo assoluto, ormia ci sono molti occhi sopra. Chiederemo agli istituti nazionali e internazionali una valutazione aggiornata. Nei documenti europei c'è la parola rischio su tante voci, chiederemo di valutare i numeri di chiusura del 2007 e anche quelli in corso nel 2008. Purtroppo non sono buoni».


BANCHE E PETROLIERI - Conti non buoni vuol dire sacrifici. E Tremonti ha indicato chi - nelle sue previsioni - dovrà "stringere la cinghia": «Le banche e chi incassa la rendita petrolifera, certo non i poveri». Gli istituti di credito - ha spiegato - dovranno pagare qualcosa in più di tasse se non faranno pagare meno i mutui alle famiglie». Per quanto riguarda i petrolieri Tremonti ha spiegato che «prendono più soldi perché è aumentato il prezzo». Parlando dei mutui, il ministro ha assicurato che il governo se ne occuperà nei prossimi mesi.

Corriere.it

Interessante come punga sempre i poteri forti (in questo caso annuncia che a pagare saranno Banche e petrolieri).Devo dire che ultimamente Tremonti,lo sto rivalutando molto in positivo.
Mah,mi sorge un dubbio:entro quanto tempo lo "faranno fuori"?