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  1. #1
    Vento teso L'avatar di xwus
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    Predefinito La vita di un rumeno...

    "Quanto vale la vita di un immigrato? Poco, ben poco, quasi nulla. Si può buttare in un fosso, massacrare di botte, far cadere da un’impalcatura, oppure ammazzare per pochi spiccioli e nessuno ne sa più niente. A migliaia ne muoiono nel canale di Sicilia. Un irregolare rumeno vale un po’ di più, ma poco di più… a meno che… potrebbe valere molto, moltissimo, anche un milione di ¤uro.
    A meno che… devono essersi detti Valerio Volpe e Cristina Nervo, una coppia di trentenni di Verona con un bimbo di dieci mesi, questo rumeno non si fidi di noi. E Adrian Cosmin, 28 anni, camionista rumeno, si fidava di loro. Anzi si considerava quasi socio di Valerio e Cristina nella ditta di trasporti della quale la coppia veronese era titolare.

    Adrian aveva bisogno di lavorare e, un po’ perché si fidava e lo avevano convinto, un po’ perchè era latente il ricatto e temeva di perdere il posto di lavoro, aveva accettato di sottoscrivere una polizza sulla propria vita. All’inizio aveva rifiutato, poi messo alle strette, aveva ceduto, fatto le visite mediche e firmato, quella che si sarebbe rivelata la sua condanna a morte. E’ normale, si fa sempre così, lo avevano convinto, e si era dovuto convincere anche che fosse normale che la polizza sulla sua vita fosse a favore della donna del suo datore di lavoro.
    Il resto è cronaca marginale di questi giorni. Marginale anche perchè non trova spazio in cronaca che limitatamente, brevemente, distrattamente, nonostante si tratti forse del più efferato delitto dell’anno in Italia.
    Adrian era andato a casa dei veronesi suoi datori di lavoro. Questi lo hanno drogato, caricato nella macchina intestata ad Adrian e in una zona isolata, ma vicina al posto di lavoro del ragazzo, gli hanno dato fuoco, tentando poi di simulare un incidente. Contavano poi di incassare la polizza di quasi un milione di Euro. Lo hanno premeditato per più di un anno l’omicidio di Adrian. Lo hanno fatto per i soldi e solo per i soldi.
    Su quel corpo carbonizzato gli inquirenti non hanno impiegato più di tanto per capire cosa fosse successo e, quando è saltata fuori la polizza, Cristina Nervo, messa di fronte all’evidenza, ha fatto presto a confessare. Non preoccupatevi, l’hanno già messa agli arresti domiciliari, facendosi scudo di un figlio di dieci mesi. In un paese dove la certezza della pena fosse garantita, difficilmente Cristina Nervo eviterebbe l’ergastolo. In Italia chissà, in Padania chissà. Come vedremo è già successo, potrebbe ripetersi.
    Di fronte ad uno squallido fatto di cronaca nera come questo, una piccola storia ignobile indice innanzitutto di miseria umana, ma anche evidentemente del pensare che la vita di un romeno valga meno di quella di un italiano, diviene pleonastico perfino dire che se una coppia di romeni avessero ucciso in quel modo un ragazzo italiano, saremmo letteralmente sepolti dalla notizia. Verrebbero oscurati perfino gli europei di calcio e Bruno Vespa e Giuliano Ferrara si abbandonerebbero a lunghe edizioni speciali dei loro format televisivi.
    Giornalisticamente avrebbero perfino ragione perchè poche volte si assiste ad un omicidio volontario premeditato di tale efferatezza. Ammesso e non concesso (anzi rifiutato) che sia in corso una faida tra italiani e rumeni a chi ne ammazza di più, neanche nel caso terribile della povera Giovanna Reggiani possiamo individuare una tale lucidità criminale data solo dalla premeditazione. Per il caso di Vanessa Russo poi si trattò di violenza di strada finita casualmente (e preterintenzionalmente) in tragedia. Nonostante ciò servì a creare un contesto di odio antirumeno che sui media tenne banco per giorni lasciando tossine di odio in tutta l’opinione pubblica.
    Non sarebbe giusto quindi concludere che non solo gli italiani uccidono i romeni, ma che lo fanno perfino in maniera più aberrante, sia pur creando infinitamente meno allarme sociale. Eppure non può non venire in mente il caso di Jon Cazacu, il lavoratore rumeno che chiese di essere messo in regola al suo datore di lavoro. La risposta del datore di lavoro fu cospargerlo di benzina, dargli fuoco e lasciarlo morire carbonizzato. Accadde in provincia di Varese nell’anno 2000. All’assassino di Jon non mancò mai la solidarietà della Lega Nord, che organizzò fiaccolate e gli fornì copertura politica e assistenza legale.
    Così tanta fu la solidarietà che in primo grado l’imprenditore assassino evitò un ergastolo scontato e fu condannato a trent’anni. Poi, sempre con la complicità della Lega Nord, riuscì ad avere la pena prima dimezzata e quindi ulteriormente ridotta, oltre a beneficiare dell’indulto che a parole la Lega Nord aborre. Sarà fuori nel 2009. Per chi uccide un romeno in Padania, dobbiamo concludere, non vale la certezza della pena. Vedrete, troveranno attenuanti anche per Volpe e Nervo, la coppietta veronese. Del resto c’è un bambino innocente di mezzo e la vita di Adrian Cosmin, lavoratore rumeno, bruciato vivo per un milione di Euro, tornerà a non valere nulla."

    http://www.gennarocarotenuto.it/2508...a-di-un-rumeno

    Sinceramente mi ha sconvolto tale notizia,cosi' come reputo agghiacciante la seconda parte dell'articolo in cui la Lega ha tirato praticamente fuori dai guai un ipotetico ergastolano.
    Per quanto riguardo il risalto dei media, ormai non ci sono più parole, non so come facciano a farsi chiamare “giornalisti”..
    Io credo,a questo punto,che i giornalisti siano pagati piu' per non far passare certe notizie che per quelle che mettono in prima pagina...

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    CIAO TUB!

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  2. #2
    Uragano L'avatar di albedo
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    Predefinito Re: La vita di un rumeno...

    Citazione Originariamente Scritto da xwus Visualizza Messaggio
    Per quanto riguardo il risalto dei media, ormai non ci sono più parole, non so come facciano a farsi chiamare “giornalisti”..
    Io credo,a questo punto,che i giornalisti siano pagati piu' per non far passare certe notizie che per quelle che mettono in prima pagina...

    La tua indignazione su questo delitto aberrante non fa una grinza, ma poi ricaschi in uno degli sport preferiti dagli italiani: è tutta colpa dei giornalisti. Scusa ma, hai fatto una rassegna stampa per essere così certo che i giornali non ne se siano occupati? Mi pare, per esempio, che Il Tirreno abbia dato questa notizia in prima pagina e se lo ha fatto Il Tirreno, lo hanno fatto anche gli altri 15 quotidiani locali del gruppo Finegil, visto che hanno la cronaca nazionale in sinergia.
    Oltrettutto la priorità delle notizie nazionali è compito dei direttori, in taluni casi ci mette bocca persino l'editore (l'imprenditore che possiede il giornale), i giornalisti c'entrano ben poco.

    A meno che per giornalisti non s'intenda solo Vespa o Ferrara, che sono 2 su qualche decina di migliaia di lavoratori.


  3. #3
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    Predefinito Re: La vita di un rumeno...

    Citazione Originariamente Scritto da xwus Visualizza Messaggio
    "Quanto vale la vita di un immigrato? Poco, ben poco, quasi nulla. Si può buttare in un fosso, massacrare di botte, far cadere da un’impalcatura, oppure ammazzare per pochi spiccioli e nessuno ne sa più niente. A migliaia ne muoiono nel canale di Sicilia. Un irregolare rumeno vale un po’ di più, ma poco di più… a meno che… potrebbe valere molto, moltissimo, anche un milione di ¤uro.
    A meno che… devono essersi detti Valerio Volpe e Cristina Nervo, una coppia di trentenni di Verona con un bimbo di dieci mesi, questo rumeno non si fidi di noi. E Adrian Cosmin, 28 anni, camionista rumeno, si fidava di loro. Anzi si considerava quasi socio di Valerio e Cristina nella ditta di trasporti della quale la coppia veronese era titolare.

    Adrian aveva bisogno di lavorare e, un po’ perché si fidava e lo avevano convinto, un po’ perchè era latente il ricatto e temeva di perdere il posto di lavoro, aveva accettato di sottoscrivere una polizza sulla propria vita. All’inizio aveva rifiutato, poi messo alle strette, aveva ceduto, fatto le visite mediche e firmato, quella che si sarebbe rivelata la sua condanna a morte. E’ normale, si fa sempre così, lo avevano convinto, e si era dovuto convincere anche che fosse normale che la polizza sulla sua vita fosse a favore della donna del suo datore di lavoro.
    Il resto è cronaca marginale di questi giorni. Marginale anche perchè non trova spazio in cronaca che limitatamente, brevemente, distrattamente, nonostante si tratti forse del più efferato delitto dell’anno in Italia.
    Adrian era andato a casa dei veronesi suoi datori di lavoro. Questi lo hanno drogato, caricato nella macchina intestata ad Adrian e in una zona isolata, ma vicina al posto di lavoro del ragazzo, gli hanno dato fuoco, tentando poi di simulare un incidente. Contavano poi di incassare la polizza di quasi un milione di Euro. Lo hanno premeditato per più di un anno l’omicidio di Adrian. Lo hanno fatto per i soldi e solo per i soldi.
    Su quel corpo carbonizzato gli inquirenti non hanno impiegato più di tanto per capire cosa fosse successo e, quando è saltata fuori la polizza, Cristina Nervo, messa di fronte all’evidenza, ha fatto presto a confessare. Non preoccupatevi, l’hanno già messa agli arresti domiciliari, facendosi scudo di un figlio di dieci mesi. In un paese dove la certezza della pena fosse garantita, difficilmente Cristina Nervo eviterebbe l’ergastolo. In Italia chissà, in Padania chissà. Come vedremo è già successo, potrebbe ripetersi.
    Di fronte ad uno squallido fatto di cronaca nera come questo, una piccola storia ignobile indice innanzitutto di miseria umana, ma anche evidentemente del pensare che la vita di un romeno valga meno di quella di un italiano, diviene pleonastico perfino dire che se una coppia di romeni avessero ucciso in quel modo un ragazzo italiano, saremmo letteralmente sepolti dalla notizia. Verrebbero oscurati perfino gli europei di calcio e Bruno Vespa e Giuliano Ferrara si abbandonerebbero a lunghe edizioni speciali dei loro format televisivi.
    Giornalisticamente avrebbero perfino ragione perchè poche volte si assiste ad un omicidio volontario premeditato di tale efferatezza. Ammesso e non concesso (anzi rifiutato) che sia in corso una faida tra italiani e rumeni a chi ne ammazza di più, neanche nel caso terribile della povera Giovanna Reggiani possiamo individuare una tale lucidità criminale data solo dalla premeditazione. Per il caso di Vanessa Russo poi si trattò di violenza di strada finita casualmente (e preterintenzionalmente) in tragedia. Nonostante ciò servì a creare un contesto di odio antirumeno che sui media tenne banco per giorni lasciando tossine di odio in tutta l’opinione pubblica.
    Non sarebbe giusto quindi concludere che non solo gli italiani uccidono i romeni, ma che lo fanno perfino in maniera più aberrante, sia pur creando infinitamente meno allarme sociale. Eppure non può non venire in mente il caso di Jon Cazacu, il lavoratore rumeno che chiese di essere messo in regola al suo datore di lavoro. La risposta del datore di lavoro fu cospargerlo di benzina, dargli fuoco e lasciarlo morire carbonizzato. Accadde in provincia di Varese nell’anno 2000. All’assassino di Jon non mancò mai la solidarietà della Lega Nord, che organizzò fiaccolate e gli fornì copertura politica e assistenza legale.
    Così tanta fu la solidarietà che in primo grado l’imprenditore assassino evitò un ergastolo scontato e fu condannato a trent’anni. Poi, sempre con la complicità della Lega Nord, riuscì ad avere la pena prima dimezzata e quindi ulteriormente ridotta, oltre a beneficiare dell’indulto che a parole la Lega Nord aborre. Sarà fuori nel 2009. Per chi uccide un romeno in Padania, dobbiamo concludere, non vale la certezza della pena. Vedrete, troveranno attenuanti anche per Volpe e Nervo, la coppietta veronese. Del resto c’è un bambino innocente di mezzo e la vita di Adrian Cosmin, lavoratore rumeno, bruciato vivo per un milione di Euro, tornerà a non valere nulla."

    http://www.gennarocarotenuto.it/2508...a-di-un-rumeno

    Sinceramente mi ha sconvolto tale notizia,cosi' come reputo agghiacciante la seconda parte dell'articolo in cui la Lega ha tirato praticamente fuori dai guai un ipotetico ergastolano.
    Per quanto riguardo il risalto dei media, ormai non ci sono più parole, non so come facciano a farsi chiamare “giornalisti”..
    Io credo,a questo punto,che i giornalisti siano pagati piu' per non far passare certe notizie che per quelle che mettono in prima pagina...

    Purtroppo sottolinei un problema evidente,i giornalisti oggi giorno tendono sempre a snaturare il loro mestiere che dovrebbe essere la ricerca delle notizie,mentre si buttano sempre più sulla tiratura cavalcando ciò che la maggioranza dei cittadini predilige,fa sempre più notizia un gossip che un articolo come quello da te postato.
    In Italia ormai i giornalisti si occupano solo di certa cronaca,ovvero di quella cronaca che incuriosisce di più,pensa ai fiumi di inchiostro scritti sul niente per gli omicidi di erba,perugia,cogne e garlasco,ormai fa notizia anche il solo come sia truccata la franzoni,o come sia vestito olindo,come vive alberto,quante birre beveva amanda o la pettinatura di raffaele.
    Sfuggono quindi notizie importanti o mancate inchieste su tanti misteri della nostra bella Italia,anche se il problema dell'aumento della microcriminalità è evidente e non è una semplice percezione,certamente non da criminalizzare un popolo come troppo spesso si è fatto,ma certamente il problema di criminalità fra questa comunità che vive in quasi clandestinità è manifesto,gli episodi sono stati molti,tanti amplificati,ma il numero rimane elevato

  4. #4
    Vento teso L'avatar di xwus
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    Predefinito Re: La vita di un rumeno...

    Citazione Originariamente Scritto da albedo Visualizza Messaggio
    La tua indignazione su questo delitto aberrante non fa una grinza, ma poi ricaschi in uno degli sport preferiti dagli italiani: è tutta colpa dei giornalisti. Scusa ma, hai fatto una rassegna stampa per essere così certo che i giornali non ne se siano occupati? Mi pare, per esempio, che Il Tirreno abbia dato questa notizia in prima pagina e se lo ha fatto Il Tirreno, lo hanno fatto anche gli altri 15 quotidiani locali del gruppo Finegil, visto che hanno la cronaca nazionale in sinergia.
    Oltrettutto la priorità delle notizie nazionali è compito dei direttori, in taluni casi ci mette bocca persino l'editore (l'imprenditore che possiede il giornale), i giornalisti c'entrano ben poco.

    A meno che per giornalisti non s'intenda solo Vespa o Ferrara, che sono 2 su qualche decina di migliaia di lavoratori.

    Infatti quando dico che i giornalisti sono pagati per un certo tipo di notizie,li metto in una condizione di subordinazione rispetto agli editori
    che filtrano gli eventi da riportare in prima pagina.
    E Vespa o Ferrara (e i direttori come Mieli,Mauro...) pur essendo solo 2 su mille,hanno un potere informativo dell 99% in Italia.


    Comunque,tornando al thread,vorrei sapere da coloro che votano Lega Nord per la "certezza della pena" (cit.),cosa ne pensano dei due avvenimenti riportati.
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  5. #5
    Vento moderato L'avatar di neeno
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    Predefinito Re: La vita di un rumeno...

    "Così tanta fu la solidarietà che in primo grado l’imprenditore assassino evitò un ergastolo scontato e fu condannato a trent’anni."

    Ma in Italia quando mai è scontato un ergastolo???? Ci sono stati casi di omicidi premeditati con condanne sui 15-17 anni appena.

  6. #6
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    Predefinito Re: La vita di un rumeno...

    Citazione Originariamente Scritto da neeno Visualizza Messaggio
    "Così tanta fu la solidarietà che in primo grado l’imprenditore assassino evitò un ergastolo scontato e fu condannato a trent’anni."

    Ma in Italia quando mai è scontato un ergastolo???? Ci sono stati casi di omicidi premeditati con condanne sui 15-17 anni appena.
    Normalmente,se uno brucia viva una persona,dovrebbe essere cosi',non credi?
    Non uscire di carcere dopo due-tre anni con la benedizione di un partito politico...
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  7. #7
    Vento moderato L'avatar di neeno
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    Predefinito Re: La vita di un rumeno...

    Citazione Originariamente Scritto da xwus Visualizza Messaggio
    Normalmente,se uno brucia viva una persona,dovrebbe essere cosi',non credi?
    Non uscire di carcere dopo due-tre anni con la benedizione di un partito politico...
    Ma io sono d'accordo infatti, solo che capitano spesso casi gravissimi con pene esigue. Voglio dire, non c'è da stupirsi o dire che i rumeni non valgono niente (succede anche con italianissimi)

  8. #8
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    Predefinito Re: La vita di un rumeno...

    Citazione Originariamente Scritto da neeno Visualizza Messaggio
    Ma io sono d'accordo infatti, solo che capitano spesso casi gravissimi con pene esigue. Voglio dire, non c'è da stupirsi o dire che i rumeni non valgono niente (succede anche con italianissimi)
    Immaginati che un rumeno avesse dato fuoco al suo imprenditore.
    Immaginati il tam-tam mediatico.
    E adesso immaginati la Lega Nord che fa le fiaccolate per lui.
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  9. #9
    Vento moderato L'avatar di neeno
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    Predefinito Re: La vita di un rumeno...

    Citazione Originariamente Scritto da xwus Visualizza Messaggio
    Immaginati che un rumeno avesse dato fuoco al suo imprenditore.
    Immaginati il tam-tam mediatico.
    E adesso immaginati la Lega Nord che fa le fiaccolate per lui.
    Ovviamente non ci sarebbe mai una fiaccolata della lega, forse qualche pressing di Rif.Com e centri sociali? (ora no perchè non è più al potere).

  10. #10
    Coordinatore tematico Puglia L'avatar di franko
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    Predefinito Re: La vita di un rumeno...

    in Italia la legge non è mai stata uguale per tutti e non lo sarà mai. figurati se può esserlo per gente discriminata ed odiata sino all'esasperazione.
    La legalità è sempre più utopica, quella coppia fa rabbrividire, non capisco come si possa far leva su un bambino di 12 mesi. piuttosto avrebbero dovuto sottrarlo a quella famiglia di assassini.

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