Basterebbe levare le auto dal centro di Milano e sviluppare dei percorsi ciclo-pedonali verso la periferia. Lo spazio ci sarebbe ma finchè la lobby del motore e quello dei commercianti regnano sarà difficile che questa avvenga.
Se Milano fosse all'estero, il centro lo avrebbero già chiuso alle macchine da anni.
Non è adatto in nessun modo alla circolazione automobilistica ne tantomeno a quella dei tram snodabili come i Sirio. Le vie sono strette, piccole, quasi tutte a senso unico, non adatte ne per una Panda ne per un X5.
Una piccola buona notizia è stata comunicata in questi giorni: i lavori di pedonizzazione di Brera e via limitrofe. Finalmente!!! Non si capiva perchè un dedalo di vie mediovali in una zona centralissima fossere ancora aperte alle macchine.
E' come se aprissero il traffico automobilistico fra le mura di Carcassone (con le dovute proporzioni alla qualità delle strutture architettoniche ed urbane).
Per le piste ciclabili, lo spazio ci sarebbe eccome. Basterebbe rendere pedonalibili molte delle vie che coprono il centro di Milano.
In periferia, invece, il problema si risove più facilmente dal momento che, essendo le strade molto più larghe, basterebbe dedicare una striscia di asfalto alle due ruote (come hanno fatto a Madrid).
A Milano ci sono più o meno 130.000-140.000 ciclisti (secondo il Comune). Nel 1998 non erano più di 50.000.
Questo dato dimostra la necessità di sviluppare un piano ciclo-pedonale recuperando spazio dal traffico veicolare, oltre, ovviamente ai tanti benefici che ne guadagnerebbe la società in termini di inquinamento e traffico...
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