Innovativa iniziativa della giunta di Palazzo Marino:
http://www.atm-mi.it/ATM/Informarsi/...KE+SHARING.htm
Nasce un nuovo sistema di trasporto pubblico e condiviso. È Bikemi, il sistema di bike sharing del Comune di Milano, realizzato in collaborazione con ATM.
In attesa del giorno 28, quando sarà possibile sganciare le prime biciclette gialle dagli stalli, da lunedì 17 sarà possibile cominciare ad abbonarsi al servizio via internet all’indirizzo www.bikemi.it o negli ATM Point di Duomo, Cadorna, Centrale, Loreto e Romolo e usufruire del prezzo promozionale dell’abbonamento annuale (25 euro) previsto sino alla fine di febbraio 2009. Dal mese di gennaio saranno attivati anche gli abbonamenti giornalieri e settimanali.
Il servizio è riservato ai maggiori di 16 anni, in possesso di una carta di credito dei circuiti Visa o Mastercard che entro i 15 giorni successivi alla richiesta di iscrizione, riceveranno a casa la tessera e il kit informativo completo di descrizione del servizio e modalità di accesso.
Il sistema di tariffazione fa di BikeMi un vero sistema di trasporto alternativo e integrativo della rete di bus, tram e metropolitane. Da un punto di vista logistico ogni stazione è in prossimità delle fermate Atm ed il sistema è l’ideale per gli spostamenti brevi: la prima mezz’ora è infatti gratuita mentre le successive frazioni di 30 minuti hanno un costo di 0,50 euro fino ad un massimo di 2 ore complessive.
Questi “i numeri” di BikeMi. Circa 65 stazioni operative dal 28 novembre; circa 800 biciclette disponibili. Entro dicembre le stazioni, all’interno della cerchia dei Bastioni, diventeranno più di 100 per un totale di 1300 biciclette che daranno a Milano il terzo posto in Europa per dimensione del servizio.
Questo è solo l’inizio di un percorso che prevede l’ampliamento fino a 5.000 bici e 350 stazioni entro la primavera del 2009.
"Con l'avvio del Bikesharing, Milano prosegue il suo impegno per la sostenibilità e per la qualità della vita urbana. Sono certo - ha dichiarato Edoardo Croci, l'assessore alla Mobilità, Trasporti e Ambiente del Comune di Milano - che i milanesi risponderanno e apprezzeranno questo nuovo servizio che ha già riscontrato successo in altre città europee".
BikeMi è un progetto del Comune di Milano, realizzato in collaborazione con l’ATM e la società Clear Channel, player mondiale dell’outdoor e detentore di uno dei sistemi internazionali più evoluti per il settore del bike sharing. Clear Channel è presente con tale sistema in molte città tra cui Saragozza, Digione, Barcellona, Oslo, Stoccolma, Washington.
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stessa cosa rriverà a bergamo a brevissimo termine![]()
Di innovativo c'è davvero poco, visto che in Germania c'è da 15 anni. Però l'idea sarebbe comunque buona... se solo ci fossero le piste ciclabili.
Innovativo per l'Italia sicuramente.
Personalmente non mi piacciono le piste ciclabili in zona urbana, per i tracciati complicati, i percorsi tortuosi e spesso pericolosi, specie in corrispondenza degli incroci o delle rotonde. Meglio quelle nei parchi e fuori città (es. Martesana). Nel centro di Milano non ce n'è bisogno.
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beh ma qui a bologna esiste da almeno un anno se non di più, addirittura c'è anche a casalecchio![]()
Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."
viva la φγα
Basterebbe levare le auto dal centro di Milano e sviluppare dei percorsi ciclo-pedonali verso la periferia. Lo spazio ci sarebbe ma finchè la lobby del motore e quello dei commercianti regnano sarà difficile che questa avvenga.
Se Milano fosse all'estero, il centro lo avrebbero già chiuso alle macchine da anni.
Non è adatto in nessun modo alla circolazione automobilistica ne tantomeno a quella dei tram snodabili come i Sirio. Le vie sono strette, piccole, quasi tutte a senso unico, non adatte ne per una Panda ne per un X5.
Una piccola buona notizia è stata comunicata in questi giorni: i lavori di pedonizzazione di Brera e via limitrofe. Finalmente!!! Non si capiva perchè un dedalo di vie mediovali in una zona centralissima fossere ancora aperte alle macchine.
E' come se aprissero il traffico automobilistico fra le mura di Carcassone (con le dovute proporzioni alla qualità delle strutture architettoniche ed urbane).
Per le piste ciclabili, lo spazio ci sarebbe eccome. Basterebbe rendere pedonalibili molte delle vie che coprono il centro di Milano.
In periferia, invece, il problema si risove più facilmente dal momento che, essendo le strade molto più larghe, basterebbe dedicare una striscia di asfalto alle due ruote (come hanno fatto a Madrid).
A Milano ci sono più o meno 130.000-140.000 ciclisti (secondo il Comune). Nel 1998 non erano più di 50.000.
Questo dato dimostra la necessità di sviluppare un piano ciclo-pedonale recuperando spazio dal traffico veicolare, oltre, ovviamente ai tanti benefici che ne guadagnerebbe la società in termini di inquinamento e traffico...
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Toh, guarda chi spunta fuori! L'ho usato qualche volta a Oslo nel periodo in cui ho vissuto lì. A dire il vero è un sistema geniale sulla carta ma in pratica non ha avuto molti seguaci, a parte l'interesse iniziale ovviamente. Le bici erano un po' tristi e un po' arrugginite nei loro rack, ma funzionavano bene. Ovviamente la "zona catena" era piena di pubblicità, che i guidatori portavano in giro gratuitamente :D
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
Ecco le bici:
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