Sono almeno 20 anni che dico queste cose.... Parlare solo di climate change e di CO2 è ridicolo e serve solo a nascondere tutte le merdate perpetrate dal genere umano... Ho sempre detto della necessità di scindere il problema (vero e grandissimo) del rispetto ambientale da quello ( vero ma forse meno importante) del GW... MA niente, si continua coi proclami, vedasi la tragedia tedesca laddove un evento estremo che poteva capitare a prescindere dal GW e che è sfociato in tragedia esclusivamente per colpe umane, viene pedissequamente citato come provocato dal GW.... Sono stufo di parole, di simposi, di chiacchiere, tutta fuffa inutile... O cambiamo il nostro stile di vita o il covid sarà solo l'inizio di una lunga serie.
Senza andare OT, io credo che la pandemia da covid e le restrizioni atte a giustificare con la morte uno stile di vita più blando rispetto al precedente serva per ridurre i consumi di energia a livello globale.
Sappiamo che la produzione di energia elettrica mondiale deriva per la stra grande maggioranza dalla combustione di combustibili fossili.
La società moderna poggia le sue fondamenta dalla combustione di combustibili fossili per procurarsi energia elettrica atta a servire tutta la società.
Basta semplicemente pensare che una volta privati dell'energia elettrica non potremmo più riscaldarsi in inverno, raffreddarci in estate, produrre cibo per tutti, svolgere una benché minima produzione di una qualsiasi cosa per ogni bene materiale, servirsi di un ospedale per curarsi di un cancro o dal dentista per curarsi un dente, depurare l'acqua o guardare la tv, prender il treno, il tram, la metropolitana o telefonare e addio a tutte le tecnologie conosciute e sfruttate per trovar agio nella vita e nella natura...aspettative e durata della vita media dell'individuo molto ridotte rispetto ad oggi..
La produzione di energia elettrica mondiale dipende dalla quantità di petrolio disponibile.
Perciò senza il petrolio, passeremo in tal caso al cavallo e il salto addietro sarebbe di almeno due secoli.
Detto questo la pandemia da covid e gli allarmi su crisi climatiche annesse e connesse con la combustione di combustibili fossili serve proprio a ridurre il consumo di petrolio per far durare di più la nostra civiltà con tutti gli agi e vantaggi annessi e connessi.
Più poveri, più lenti , meno consumi, ma salvi dall'oblio per un altro po'...
Reality check: tolto il lockdown duro che chiude tutti in casa, le restrizioni hanno aumentato i consumi energetici spostando i consumi dai servizi verso i beni, quindi aumentando l'intensità di carbonio dell'economia.
Il risultato è che nel 2021 le emissioni stanno aumentando drasticamente.
CO2 emissions – Global Energy Review 2021 – Analysis - IEA
Il petrolio è totalmente irrilevante nella produzione di energia elettrica, solo il 3% della produzione globale.
È importante invece per i trasporti, dove ha una quota elevatissima, quindi complessivamente costituisce un terzo dell'energia totale.
Per quanto riguarda l'energia elettrica non resteremo certo senza, ormai le rinnovabili hanno un costo molto inferiore rispetto alle fonti fossili ed è solo questione di anni perché si arrivi alla totale decarbonizzazione in occidente (massimo 2035 e mio avviso), mentre sarà molto più lunga la transizione dei trasporti.
Ultima modifica di snowaholic; 18/07/2021 alle 16:37
Hai ragione, il petrolio poco centra, centra la politica della de carbonizzazione tanto nella produzione di energia elettrica quanto nel consumo.
La produzione di energia elettrica dipende per la stragrande maggioranza dalla combustione di combustibili fossili come si evince dal grafico, in particolare il carbone.
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Non sono convinto che entro il 2035 tutta l'energia elettrica sarà prodotta senza combustibili fossili. Ben il 26% di quel 37% è costituito da nucleare e idroelettrico, e non so sinceramente se aumentare il numero di centrali nucleari sia la risposta, nè è possibile per tutti sfruttare l'energia idrica. Non dimentichiamo l'impatto paesaggistico del solare, qui a Brindisi 890 ettari sono occupati da parchi fotovoltaici sottratti alle campagne, il 3% della superficie comunale (33esimo comune più grande d'Italia, 330 km2).
Anche l'eolico ha un impatto sul paesaggio sgradevole, vedere questi colossi ergersi nelle campagne non è il massimo, anche perchè si tratta di più pali. L'ideale sarebbe costruirli in mare aperto, così da limitare l'impatto paesaggistico e massimizzare il rendimento (sul mare soffia molto più vento).
Visto che oramai gli ultimi messaggi sono OT, mi allaccio anche io con una mia piccola riflessione personale.
Ho il fotovoltaico sul tetto di casa, 4,3KW, installato nel 2010 con un buon premio produzione che mi permette di ammortizzare la spesa entro i prossimi 3 anni, poi è tutto grasso che cola per i prossimi 7.
Ho tutti gli elettrodomestici classe A, A+ ecc... in funzione il più possibile di giorno....
Ho il tagliaerba a filo e la rasaerba a batteria elettrica che ricarico di giorno
Infine da ottobre scorso un'auto elettrica che ricarico con wallbox a casa, volendo, a costi irrisori di notte, e gratis (con contributo) di giorno.
Il tutto è praticamente sufficiente, con un pò di attenzione, per tutti i bisogni della casa e di spostamento.
SE si vuole, si può fare molto, tantissimo.
Manca infomazione, istruzione. e soprattutto voglia di investire in prospettiva.
Il cambio di mentalità alla gente non è compito mio, ma di altri, a cominciare dalla scuola, con gli esempi....
Non puoi certo obbligare tutti a comportarsi come te e a rinunciare a molte comodità in nome di teorie non ancora dimostrate. Io l'auto elettrica con cui devo essere sempre in ansia per la ricarica, o il dover fermarmi ore durante un viaggio non la comprerei mai, e mai vorrei essere obbligato a comprarla, questo è da regime
Possiamo rinunciare a tutto quello che sino ad adesso è stato considerato normale, ma secondo me le enfasi vanno oltre la realtà, tipo come la teoria dello scioglimento dei ghiacciai polari in estate entro il 2050 o viceversa la velocizzazione della diffusione capillare delle auto elettriche a zero emissioni entro il prossimo trentennio che salverebbe il mondo dalla disfatta...
Siamo in una fase a mio parere di "sperimentazione" e non di "certezze" sia dal punto di vista ecologico che climatico.
Crediamo difatti di ridurre le emissioni di CO2 considerandole uniche responsabili del GW antropico, immobilizzandone l'aumento, e credendo addirittura di scendere e ritornare ai livelli di un secolo fa, quando invece non si conoscono i lunghi tempi di ripristino dell'atmosfera e non si comprende neanche che il GW con o senza uomo ci sarebbe stato comunque.
Può una parte del globo (l'Occidente per lo più) credere che sia questa cosa buona e giusta per salvare il pianeta, nel frattempo l'altra metà (che rappresenta oltre il 50%) della popolazione continua a sprecare risorse esauribili. E facendo così l'obiettivo emissioni zero sarà sempre più lontano dai nostri giorni.
Sono curioso di vedere se le politiche riusciranno in futuro ad evitare rivolte fra paesi no-pollution e paesi pro-pollution visto che sta diventando un tema onnipresente.
Pienamente d'accordo su tutto.
Solo un appunto:
Europa, nord America, Australia, NZ e Giappone fanno attorno ad 1 mld di abitanti, tutto il resto circa 8.
Quindi il rapporto é più vicino ad 1/10 piuttosto che 50/50.
Per le previsioni al 2050 vedremo, intanto qualche anno fa ne é stata fatta una al 2022, manca poco per verificarla:
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