Quest'affermazione secondo cui il clima dell'Alto Medioevo (tu parli genericamente di "Medioevo" ma penso tu sappia che il Basso Medioevo fu tutt'altro che caldo,a livello globale,spero) sarebbe "molto ma molto più caldo di ora",che tu sbandieri ogni 3 interventi,è decisamente controversa.
Tutto si limita a qualche fonte che parla della migrazione di alcune coltivazioni verso le isole britanniche,che però come sai non sono certo caratterizzate da medie annue rigide, in relazione alla loro latitudine.
In realtà i dati sono carenti e contraddittori.
Sicuramente si trattò di un periodo assai più caldo a livello globale di quello successivo,che vide un graduale raffreddamento del clima,specie nelle zone temperate.
Ma certezze circa il clima di allora non ne abbiamo,soprattutto in relazione all'Europa meridionale e mediterranea.
Da notare cm che eventi freddi importanti ci furono anche allora,pur in un contesto mite.
Quindi ci andrei con i piedi di piombo a ripetere questo mantra,volto a sminuire il GW, non potendolo negare formalmente.
P.s. Quanto all'agosto 1956 avresti fatto bene a dare un'occhiata alle serie storiche di qualche stazione italiana. Avresti notato che quel mese che definisci caldissimo in realtà chiuse ben sotto la media 81/10, in quanto un'ondata prefrontale di tre giorni(o anche tre ondate) non rende la media mensile paragonabile a quella dei tantissimi mesi di agosto bollenti che stiamo vivendo in questi decenni(e non parlo del 2003 o di quello in corso ma anche solo del 1994,del 2000,del 2009,del 2012 e compagnia cantando).
Ecco alcune medie mensili in città italiane dell'agosto 1956:
-Roma Osservatorio 25,1°
-Milano Brera 24,4°
Tu sembra bollente questo? Ed allora gli agosto italiani attuali che sono,forni crematori?
Ultima modifica di Josh; 20/08/2017 alle 12:21
Vado un po' OT, per chi è interessato. Torno da un viaggio di tre settimane in Indocina e mi sono recato a vedere (e ammirare) i templi cambogiani di Angkor, quelli che tutti hanno visto almeno una volta in documentari o film, invasi in parte dalle foreste e con gli alberi che crescono sulle rovine. Quei templi testimoniano della potenza dell'impero Khmer nel periodo circa X-XIV dopo Cristo, grosso modo corrispondente al nostro optimum medievale.
Di punto in bianco Angkor fu abbandonata e la capitale trasferita a Phnom Penh (dov'è tuttora). Perché abbandonata? Per decenni sono state fatte ipotesi storiche, dal fatto che i mercanti preferivano la nuova capitale mentre gli agricoltori la vecchia, al fatto che i thailandesi minacciassero seriamente Angkor. Di recente, però, s'è fatta strada l'ipotesi climatica. Ne so poco, qui un articolo per chi è interessato, che racconta di ciò che succedeva, nel passaggio alla PEG, in tutt'altre parti del mondo. Manco a dirlo, ITCZ e El Nino sempre protagonisti...
Climate as a contributing factor in the demise of Angkor, Cambodia
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Analizzando negli anni le previsioni sui cambiamenti climatici a partire dai rapporti risalenti a 10-15 anni fa (anche a ridosso del 2003)
si evidenzia come l'aumento di frequenza delle ondate di calore estive nel bacino del mediterraneo fosse era un elemento assai rimarcato.
Ovviamente in quegli anni veniva considerata da qualcuno uno previsione fuffa.
Potrei accostarci la diminuzione di frequenza delle avvezioni fredde continentali invernali...
e non può che derivarne un aumento delle temperature medie annuali del distretto mediterraneo.
E' impressionante la lungimiranza di molti addetti che sulla base della loro conoscenza intuirono alcune tendenza in periodi sicuramente meno sospetti.
my web site: http://www.anguillara-meteo.com con webcam live streaming
Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Potrei risponderti che da quell'anno in ambito mediterraneo abbiamo avuto 3 ottimi inverni (2004/2005/2006) , un inverno super al nord (2009/2010), un buon inverno anche il 2010/11 e una fase continentale record nel febbraio 2012....a me non pare proprio che siano diminuite le frequenze di fasi fredde invernali (ci potrei mettere dentro anche il Gennaio 2017), mentre concordo sull'aumento della frequenza delle onde di calore estive, tant'è che i maggiori scostamenti dalle medie 71/2000 si rilevano proprio nel semestre caldo , in particolare Maggio, Giugno e Agosto, mentre nel semestre freddo in particolare nel trimestre invernale, non vi sono particolari differenze con le medie 71/2000.
Parlo solo di mediterraneo ovviamente.
A supporto di quanto affermato da Marcoan, ci sono i dati inconfutabili dello snowfall annuale sull'Appennino centrale e meridionale che addirittura, rispetto agli anni 90, è cresciuto non di poco. Sono aumentati gli scambi meridiani, l'intensità delle precipitazioni nevose, ed è un po' diminuita la durata delle permanenza della neve al suolo. Complessivamente, si sono verificate maggiori precipitazioni anche a quote basse (800 - 900 metri) ma è aumentata l'instabilità del manto anche per improvvise sciroccate. Tutto ciò conferma una maggiore dinamicità atmosferica con scambi nord-sud che spesso apporta buone nevicate sui versanti orientali appenninici. Complessivamente le temperature risultano leggermente aumentate. Parlo di trimestre invernale.
Utile dare uno sguardo alle tabelle della neve per LAquila (fonte idrografico):
http://www.meteoaquilano.it/archivio...0neve%20AQ.JPG
e per Pacentro:
http://www.meteoaquilano.it/archivio...20pacentro.JPG
Da quello dell Aquila in particolare si vede un netto calo di tutti i parametri nella decade 90 rispetto alle 50-60-80, e piu contenuto rispetto alla 70, con un maggiore impatto sulla durata della neve al suolo.
Questo per ricordare cosa sono stati gli inverni 90....
Si ci sono ancora "fasi fredde" intense nel periodo invernale, ma per fare un affermazione come quella che hai fatto in merito alla loro frequenza c è bisogno di fornire dei dati oggettivi, come:
-criterio di definizione di una fase fredda.
-numero medio di fasi fredde durante un inverno, loro durata complessiva in giorni, picchi minimi registrati, neve caduta, durata della neve al suolo, per il periodo 51-99 e per quello 00-17, ad esempio.
-localita oggetto dell analisi.
Un discorso simile è disponibile ad esempio per LAquila, basato sui dati dell idrografico, riferito ai picchi minimi, massimi, e temperatura media annua nel periodo 51-00. I grafici sono di facile interpretazione:
http://www.meteoaquilano.it/archivio...0anno%20aq.JPG
http://www.meteoaquilano.it/archivio...0anno%20aq.JPG
http://www.meteoaquilano.it/archivio...annue%20aq.JPG
A integrazione dei dati riportati in quei grafici, per fare un confronto con alcuni eventi major degli anni recenti in termini di picchi minimi registrati, possiamo citare il -13,6 del febbraio 2012 della stazione LAquila centro (ex caputfrigoris ora dismessa), e il -9,9 del gennaio 2017 di LAquila Torretta (meteoaquilano). Chiaramente ho preso due stazioni che per posizione sono confrontabili con quella idrografico di quegli anni in tabella, quindi area centro citta fra le quote 690 e 730 metri.
Magnitudo ben inferiori rispetto agli eventi major degli anni 50, 60, 80.
Ultima modifica di kima; 21/08/2017 alle 23:23
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