Pagina 1 di 2 12 UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 12

Discussione: Estate 1473

  1. #1
    Vento fresco L'avatar di paolo zamparutti
    Data Registrazione
    08/10/03
    Località
    manzano
    Età
    52
    Messaggi
    2,543
    Menzionato
    1 Post(s)

    Predefinito Estate 1473

    Ricercando materiale per le varie vicende climatiche affrontate dall'Europa, mi pare sempre piu' chiaro che l'optimum climatico medioevale, grossomodo 900-1200 d,c, fu a tutti gli effetti davvero un optimum. Che non significa eccessivamente caldo, piuttosto di condizioni non favorevoli a carestie. Potevano esseri inverni freddi, anche molto freddi, ma non di freddo tardivo o anticipato, gli autunni e le primavere erano miti e privi di eccessi, le estati calde ma non troppo siccitose ne interessate da caldo estremo: non abbiamo documenti che descrivono carestie dovute al clima, non per assenza di testimoni, ma per assenza di eventi.
    Paradossalmente per trovare esempi di caldo estremo, catastrofico, dobbiamo concentrarci sulla PEG: in mezzo a decenni spaventosamente freddi, a estati rovinate da pioggia eccessiva, troviamo qua e la episodi caldo talmente straordinario da poter essere valutato superiore addirittura eventi contemporanei, come l'estate 2003, o 2022 e simili.

    Un esempio famoso fu quello dell'estate 1540, ma forse ci fu qualcosa di ancora peggiore:

    eccone un riassunto della ricerca:

    L’estate del 1473 rappresenta uno degli episodi climatici più estremi e duraturi del tardo Medioevo europeo. Collocata nel cuore del triennio anomalo 1471–1474, questa stagione si distinse per caldo persistente e siccità prolungata su scala continentale. Le ricostruzioni climatologiche moderne e le cronache dell’epoca convergono nel definire il 1473 come un autentico outlier climatico, con anomalie tali da renderlo paragonabile — se non superiore — alla celebre mega-siccità del 1540.
    Già il 1472 aveva mostrato segnali allarmanti: a Basilea l’inverno 1471/72 fu talmente mite da non produrre né neve né ghiaccio, mentre la fioritura dei ciliegi avvenne a inizio marzo, con oltre un mese di anticipo rispetto alla norma. La primavera del 1473 accentuò ulteriormente la deriva anomala: temperature elevate, assenza di piogge e precocità vegetativa generalizzata. Le viti fiorirono in anticipo, le colture cerealicole subirono stress idrico precoce e si verificarono fenomeni atipici come la rifioritura di alberi da frutto a inizio estate.
    L’estate 1473 fu l’apice dell’anomalia. Cronache monastiche lungo il Reno parlano di un’estate “rovente, ardente” come nessuno ricordava. Un cronista di Metz (Lorena) osservò che il caldo di quell’anno superava persino quello percepito in Lombardia, già nota per il suo clima tendenzialmente più caldo. Le temperature rimasero elevate da maggio fino a ottobre inoltrato, con pochissimi episodi di refrigerio.
    Le precipitazioni furono pressoché assenti per mesi: in molte località d’Europa occidentale e centrale si contarono tra i quattro e i cinque mesi consecutivi senza piogge significative. A Zierikzee, nei Paesi Bassi, non piovve da maggio a ottobre; a Soest, in Germania, quasi nulla per cinque mesi. A Breslavia, in Slesia, la siccità durò dal 2 maggio al 20 novembre 1473. Persino l’Inghilterra, notoriamente più umida, fu colpita da una prolungata assenza di precipitazioni. Un cronista fiammingo, Pierre Impens di Lovanio, scrisse in latino che un’“inaudita et insolita siccitas totum fere orbem afflixit”, ovvero che una siccità inaudita aveva afflitto quasi tutto il mondo. La portata geografica del fenomeno era tale da apparire universale agli occhi degli osservatori dell’epoca.
    Questa condizione di stress idrico ebbe effetti immediati e devastanti. Fiumi come il Mosa si ridussero a rigagnoli; molti corsi d’acqua minori scomparvero temporaneamente, compromettendo l’approvvigionamento idrico di città e villaggi. I trasporti fluviali vennero ostacolati dal livello minimo delle acque e i mulini ad acqua si fermarono, provocando crisi di produzione alimentare.
    In ambito agricolo, gli effetti furono contrastanti: la vite ne beneficiò, con vendemmie molto precoci e in alcuni casi abbondanti; ma i cereali, i legumi e i foraggi soffrirono in modo estremo. In alcune aree della Francia e dell’Impero si vendemmiò fino a un mese prima del normale (a Digione già il 29 agosto, a Metz dal 13 agosto per l’uva bianca). Di contro, raccolti di grano, orzo e legumi furono compromessi ovunque: il calore bruciò le piante, la mancanza d’acqua impedì la maturazione dei chicchi e i foraggi per il bestiame divennero insufficienti. I prezzi dei cereali e del pane salirono rapidamente, scatenando proteste e crisi alimentari in diverse regioni.
    In Spagna e in molte aree d’Italia le fonti riportano penurie alimentari gravi. In Toscana e nel Lazio, ad esempio, si documentano raccolti dimezzati e granai vuoti. Nell’Archivio di Firenze risultano aumenti del prezzo del grano e del pane, con segnalazioni di tumulti popolari. A Venezia furono organizzate spedizioni straordinarie di grano dall’Oriente per far fronte alla crisi, mentre il Ducato di Milano vietò l’esportazione di cereali per garantire l’approvvigionamento locale.
    Accanto a questi effetti diretti, si verificarono anche fenomeni collaterali legati al clima estremo. Uno dei più rilevanti fu la comparsa di sciami di locuste, documentati in particolare nell’Europa meridionale. Il caldo prolungato e gli inverni miti del biennio 1472–1474 avevano creato le condizioni ideali per la proliferazione di questi insetti, che devastarono ciò che rimaneva dei raccolti. Le cronache parlano di “locuste desolatrici” e di invasioni che causarono ulteriori danni in contesti agricoli già al limite della sopravvivenza. Gli incendi spontanei furono un’altra conseguenza drammatica: la vegetazione secca e disseccata prese fuoco facilmente, e alcuni resoconti parlano addirittura di autocombustioni spontanee nei boschi.
    A livello sociale, la tensione fu palpabile. In molte città europee si organizzavano rogazioni pubbliche, processioni religiose volte a implorare la pioggia. In alcuni casi si cercarono capri espiatori: sebbene non vi siano prove documentarie di persecuzioni nel 1473 specificamente legate al maltempo, in altri contesti simili si verificarono accuse di stregoneria o sabotaggio climatico. Il disagio sociale si manifestò anche in migrazioni temporanee di popolazione rurale verso le città o verso regioni meno colpite.
    In Italia, l’estate 1473 fu particolarmente severa nel Centro-Nord. Bernardo Machiavelli, padre di Niccolò, annotò nell’agosto 1473 la scarsità d’acqua e i raccolti magri a causa del caldo eccessivo. In Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto si vendemmiò con settimane di anticipo. Le rogge e i fiumi minori si ridussero a corsi d’acqua stagnanti. Le cronache modenesi riferiscono di campi bruciati dal sole e di raccolti gravemente danneggiati. Si registrarono anche carestie localizzate con aumento della mortalità rurale.
    Nel Meridione i dati sono più frammentari, ma fonti iberiche riportano siccità gravissima in Andalusia dal settembre 1472 al maggio 1473. È plausibile che la Sicilia e la Puglia abbiano sofferto condizioni simili. Documenti pugliesi menzionano raccolti magri e penuria alimentare in quegli anni. A Roma, Papa Sisto IV organizzò preghiere pubbliche nell’estate 1473 per invocare la pioggia.
    Il Friuli, all’epoca sotto la Repubblica di Venezia, non offre cronache coeve dettagliate per il 1473. Tuttavia, Palladio cita l’estate 1472 come eccezionalmente calda, con uve mature già a giugno. È plausibile che anche il 1473 abbia colpito la regione con severità. Nel 1474 il Maggior Consiglio veneziano dispose l’invio di cereali nel Friuli, forse in risposta a raccolti insufficienti. Le cronache del secolo successivo ricordano ancora gli “anni della fame” associati a questo periodo.
    Andamento climatico qualitativo 1472–1474
    Periodo Temperatura Precipitazioni Caratteristiche note
    Inverno 1472/1473 Mite (sopra la media) Localmente piovoso Inverno "senza neve e gelo" a Basilea
    Primavera 1473 Eccezionalmente calda Siccitosa Fioriture anticipate di circa 4 settimane
    Estate 1473 Torrida, insostenibile Estremamente scarsa (mega-siccità) Temperature record ovunque; incendi; raccolti anticipati
    Autunno 1473 Molto caldo Molto scarsa Rifioritura autunnale in varie aree
    Inverno 1473/1474 Mite Piovoso al Nord / incerto altrove Inverno senza gelo; niente neve sulle montagne fino a marzo
    Primavera 1474 Nella norma (inizio fresco) Nella norma (ritorno piogge) Nevicata e rinfrescata a inizio marzo
    Conclusioni
    L’estate 1473 si impone come una delle più estreme della storia europea premoderna. Un evento capace di influenzare la vegetazione, le rese agricole, la disponibilità d’acqua, la salute pubblica, l’ordine sociale e la memoria storica. Il suo carattere pan-europeo, la lunga durata e la severità climatica lo rendono comparabile — se non superiore — alla celebre siccità del 1540.
    La moderna climatologia storica ha riscoperto l’importanza del 1473 grazie all’integrazione di fonti documentarie (cronache, lettere, atti civici) e proxy naturali (anelli degli alberi, speleotemi, sedimenti lacustri). Questo lavoro multidisciplinare ha permesso di delineare con notevole precisione l’impatto di quell’estate estrema, gettando nuova luce sulla vulnerabilità delle società preindustriali ai cambiamenti climatici improvvisi.
    Studiare il 1473 significa recuperare una memoria dimenticata e al contempo riflettere sulla nostra contemporaneità. Le megasiccità del passato, pur in contesti tecnologicamente meno avanzati, mostrano dinamiche sociali e ambientali che ritroviamo anche oggi. In questo senso, il 1473 non è solo un capitolo della storia climatica, ma un monito attuale sulla necessità di resilienza, adattamento e consapevolezza ecologica.

    whatever it takes

  2. #2
    Vento fresco L'avatar di paolo zamparutti
    Data Registrazione
    08/10/03
    Località
    manzano
    Età
    52
    Messaggi
    2,543
    Menzionato
    1 Post(s)

    Predefinito Re: Estate 1473

    per avere una maturazione al 26 giugno dell'uva in friuli, sono necessarie anomalie nel trimestre precedente di 5-7 gradi rispetto a una media climatica definibile di fine XX secolo. A confermarlo sono studi relativi a GDD (Growing Degree Days). sicuramente si dovevano avere temperature massime molto superiori a i 30 e per lungo tempo già da maggio
    proprio in merito ai growind degree days, gli studi sono molto affascinanti
    ti permettono di stimare la temperature dei mesi di gennaio e febbraio 1472 sulla base dell'anticipo della fioritura dei ciliegi a Basilea. negli ultimi 30 anni l'anticipo maggiore lo si è avuto nel 2007, nel 2011 e nel 2020, con fioriture attorno al 27 marzo.
    per una fioritura ad inizio marzo, è necessario che fra gennaio e inizio marzo ci fosse un'anomalia termica di circa 6-8 c° rispetto alla media 1991-2020
    Ultima modifica di paolo zamparutti; 16/04/2025 alle 13:03
    whatever it takes

  3. #3
    Brezza tesa L'avatar di Wolf359
    Data Registrazione
    27/02/07
    Località
    Ponte san Nicolò (PD)
    Età
    37
    Messaggi
    585
    Menzionato
    35 Post(s)

    Predefinito Re: Estate 1473

    Ciao Paolo Non conoscevo questo evento, grazie per la condivisione
    Ho fatto un grafico in velocità coi dati strumentali+modello (ModE-RA) per Padova, opportunamente omogeneizzati, e in effetti è maggio il mese più estremo, +2.2°C oltre la già caldissima 1991-2020. Probabilmente il più caldo dei secoli XV, XVI, XVII, bisogna arrivare al 1728 per trovarne uno appena più caldo e poi al 1868 che è il detentore attuale del maggio più caldo. Poi di recente c'è il 2009. Insomma il maggio 1473 pare essere per questa zona il 4° più caldo da 600 anni. Come primavera invece quella del 1473 è stata la più calda fino al 1920 addirittura. Giugno invece poco sotto la media 1991-2020, quindi comunque caldino rispetto agli altri mesi di quel periodo, ma niente di estremo. Idem l'estate nel suo complesso. Con tutti i limiti che queste ricostruzioni (pre-1725) hanno ovviamente.

    Picture 1.jpg

    Picture 2.jpg
    PhD in Polar Sciences - Il mio libro su Amazon: L'apocalisse climatica del 536
    Estremi termici dal 1774: -18.6° (1985) / +38.1° (2003)
    Il mio sito e la mia stazione meteo: http://meteopsn.altervista.org/index.html

  4. #4
    Vento fresco L'avatar di paolo zamparutti
    Data Registrazione
    08/10/03
    Località
    manzano
    Età
    52
    Messaggi
    2,543
    Menzionato
    1 Post(s)

    Predefinito Re: Estate 1473

    Citazione Originariamente Scritto da Wolf359 Visualizza Messaggio
    Ciao Paolo Non conoscevo questo evento, grazie per la condivisione
    Ho fatto un grafico in velocità coi dati strumentali+modello (ModE-RA) per Padova, opportunamente omogeneizzati, e in effetti è maggio il mese più estremo, +2.2°C oltre la già caldissima 1991-2020. Probabilmente il più caldo dei secoli XV, XVI, XVII, bisogna arrivare al 1728 per trovarne uno appena più caldo e poi al 1868 che è il detentore attuale del maggio più caldo. Poi di recente c'è il 2009. Insomma il maggio 1473 pare essere per questa zona il 4° più caldo da 600 anni. Come primavera invece quella del 1473 è stata la più calda fino al 1920 addirittura. Giugno invece poco sotto la media 1991-2020, quindi comunque caldino rispetto agli altri mesi di quel periodo, ma niente di estremo. Idem l'estate nel suo complesso. Con tutti i limiti che queste ricostruzioni (pre-1725) hanno ovviamente.

    Picture 1.jpg

    Picture 2.jpg
    Andrebbe indagato bene il 1471/3 perché davvero le cronache sono uniformi in tutta Europa nel descrivere eventi non presenti nemmeno negli ultimi anni, di fatto lo scritto è un riassunto di un riassunto, per motivi di leggibilità.
    Btw, sempre sconvolgente il 1740. Anzi approfitto per chiederti, hai disponibili anche le ricostruzioni per gennaio e febbraio?

    Inviato dal mio Mi Note 10 Lite utilizzando Tapatalk
    whatever it takes

  5. #5
    Brezza tesa L'avatar di Wolf359
    Data Registrazione
    27/02/07
    Località
    Ponte san Nicolò (PD)
    Età
    37
    Messaggi
    585
    Menzionato
    35 Post(s)

    Predefinito Re: Estate 1473

    Citazione Originariamente Scritto da paolo zamparutti Visualizza Messaggio
    Andrebbe indagato bene il 1471/3 perché davvero le cronache sono uniformi in tutta Europa nel descrivere eventi non presenti nemmeno negli ultimi anni, di fatto lo scritto è un riassunto di un riassunto, per motivi di leggibilità.
    Btw, sempre sconvolgente il 1740. Anzi approfitto per chiederti, hai disponibili anche le ricostruzioni per gennaio e febbraio?

    Inviato dal mio Mi Note 10 Lite utilizzando Tapatalk
    Dovresti trovare qualche grafico nella discussione su Padova, in questa stessa stanza
    PhD in Polar Sciences - Il mio libro su Amazon: L'apocalisse climatica del 536
    Estremi termici dal 1774: -18.6° (1985) / +38.1° (2003)
    Il mio sito e la mia stazione meteo: http://meteopsn.altervista.org/index.html

  6. #6
    Burrasca
    Data Registrazione
    18/09/19
    Località
    Catania
    Messaggi
    5,464
    Menzionato
    161 Post(s)

    Predefinito Re: Estate 1473

    Domanda: le date secondo quale calendario sono espresse? Il giuliano o il gregoriano?
    Perché nel 1582, quando fu introdotto il gregoriano, la differenza era di 10 giorni.

  7. #7
    Vento moderato
    Data Registrazione
    21/11/04
    Località
    chatillon AO
    Età
    45
    Messaggi
    1,366
    Menzionato
    0 Post(s)

    Predefinito Re: Estate 1473

    Complimenti, splendido lavoro Paolo!
    Direi impressionante...un saluto.

  8. #8
    Vento fresco L'avatar di paolo zamparutti
    Data Registrazione
    08/10/03
    Località
    manzano
    Età
    52
    Messaggi
    2,543
    Menzionato
    1 Post(s)

    Predefinito Re: Estate 1473

    Citazione Originariamente Scritto da zoomx Visualizza Messaggio
    Domanda: le date secondo quale calendario sono espresse? Il giuliano o il gregoriano?
    Perché nel 1582, quando fu introdotto il gregoriano, la differenza era di 10 giorni.
    osservazione molto intelligente
    whatever it takes

  9. #9
    Uragano L'avatar di burian br
    Data Registrazione
    06/01/17
    Località
    Brindisi
    Età
    30
    Messaggi
    25,887
    Menzionato
    1005 Post(s)

    Predefinito Re: Estate 1473

    Citazione Originariamente Scritto da zoomx Visualizza Messaggio
    Domanda: le date secondo quale calendario sono espresse? Il giuliano o il gregoriano?
    Perché nel 1582, quando fu introdotto il gregoriano, la differenza era di 10 giorni.
    Probabilmente giuliano, il che potrebbe in parte ridurre le discrepanze: a fine 1400 mi sembra che il calendario giuliano fosse 11 giorni indietro, ergo quando si indica inizio Giugno in realtà erano i primi giorni dell'ultima decade di Maggio attuale. 11 giorni non sono pochi, e parzialmente riducono l'entità di quanto viene detto per le fioriture anticipate.

    D'altro canto, questo significa che le nevicate di inizio Giugno 1490 o 1491 (non ricordo ora l'anno esatto) sono avvenute secondo l'attuale calendario addirittura a metà Giugno!

  10. #10
    Burrasca
    Data Registrazione
    18/09/19
    Località
    Catania
    Messaggi
    5,464
    Menzionato
    161 Post(s)

    Predefinito Re: Estate 1473

    Però se chi scrive menziona il fatto che la fioritura è anticipata allora è anticipata.

    Non solo esiste il problema dei calendari ma anche della definizione di giorno. Il giorno che inizia a mezzanotte è cosa recente, un paio di secoli. Prima iniziava al tramonto.

    Gli astronomi si sono ricostruiti un calendario tutto loro dove il cambio di data avviene a mezzogiorno e dove si contano solamente i giorni a partire da l’inizio dalle ore 12 del 1° gennaio 4713 a.C. Le ore sono decimali del giorno.

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •