
Originariamente Scritto da
burian br
Tutti questi dati mi fanno pensare a correnti settentrionali dominanti: in Svizzera e Austria ciò favorirebbe l'effetto stau e la pioggia, in Pianura Padana il fohn e la siccità; spiegherebbe la risalita d'acqua fredda dai fondali per upwelling cui è molto sensibile il golfo del Leone nello specifico; le correnti da nord/NE, più secche per natura, potrebbero spiegare fasi meno piovose sul Mediterraneo orientale in quanto, pur con ciclogenesi egee, comunque verrebbe meno l'apporto dell'Atlantico.
Tenderei però a ragionare sul fatto che legare le dinamiche dei movimenti migratori umani a soli fattori climatici sia abbastanza riduttivo, d'altro canto siamo nell'Olocene quindi dubito in cambiamenti così vistosi dal punto di vista climatico, penserei più a fasi di siccità di durata anche solo decennale o ventennale che capitano, magari alternandosi tra settore orientale ed occidentale del Mediterraneo nell'arco della stessa manciata di secoli, non per forza contemporaneamente.
Sulla fine della cultura terramaricola in Pianura Padana, ho letto pocanzi un articolo che evidenziava anche come lo stesso sfruttamento del suolo padano compiuto da quella civiltà, che ha disboscato la pianura, potrebbe aver modificato la capacità del terreno di trattenere acqua e questo aver contribuito ad esaltare la penuria idrica più del semplice fattore climatologico. Non dimentichiamo che oggi la Pianura Padana è fatta su misura d'uomo, con grandi opere di canalizzazione che cercano di ottimizzare il consumo dell'acqua: immagino le difficoltà di popolazioni ben più primitive dunque, che si trovavano per la prima volta a gestire un territorio vergine in questo senso e che viene da essi stessi profondamente modificato senza però essere stato sufficientemente ottimizzato sul lato idrologico da parte dell'uomo stesso.
Tendiamo a dimenticare quanto l'uomo sia dipendente dalle acque all'epoca d'oggi, e quanto dunque anche brevi fasi di siccità potessero essere tremende su civiltà che magari si erano innestate su periodi favorevoli da quel punto di vista. Basta vedere come i Romani costruissero le loro città solo se nelle immediate vicinanze (100 km) ci fossero sorgenti d'acqua abbondanti e fresche, e come si prodigassero compiendo miracoli dell'ingegneria per portarle e canalizzarle anche a decine di kilometri con i loro acquedotti. Ma qui parliamo già di 2000 anni fa, non di 3000 anni fa e di popolazioni come quelle padane che tecnologicamente erano ben più indietro rispetto a quelle del Mediterraneo orientale.
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