E' tutto corretto in parte l'emendamento WMO 74 e 75 impongono ai provider un controllo qualità.In Italia su ENAV vengono fatti dei controlli a campione sulla consistenza del dato( fatto da ispettori esterni ) e l'aggiornamento delle stazioni in fase di ultimazione prevede una validazione, procedure che ad es meteofrance ha già operative..
Vuol dire che ogni singolo campione trasmesso in un qualunque synop (compresi gli estremi giornalieri) di qualunque luogo è sostanzialmente validato da un operatore umano che ne controlla (ad esempio) la credibilità nel comportamento dinamico rispetto a campioni circostanti (questo è difficile rispetto ai campioni futuri, infatti bisogna aspettare il giorno dopo per farlo) e rispetto a stazioni circostanti e questo avviene da tanto tempo da considerarlo pratica routinaria ben consolidata?
Domanda retorica, so già che la risposta è no. Se mi dici che si sono sviluppati software che tentano di fare qualcosa del genere e che stanno dando risultati incoraggianti ma che c'è ancora un bel po' da lavorare e che c'è qualche direttiva WMO che raccomanda di validare manualmente i dati non stento a crederci.
A proposito, da come parli dell'argomento mi pare che tu sia del mestiere. Conosco un caso di stazione AM/ENAV con codicino WMO (16054) che a confronti incrociati con altre stazioni nei paraggi appartenenti ad arpe locali mostra valori diciamo un tantino sorprendenti, come minime 5-7 gradi più basse, valori istantanei un grado più bassi sotto nevicata di più giorni o pioggia, misurazione di valori sottozero per periodi prolungati sotto pioggia con quota neve centinaia di metri più alta, e simili.
Domanda: mentre un'arpa locale in una certa zona può avere anche decine di stazioni, tipicamente l'AM/ENAV ne ha una ogni qualche decina o centinaia di km. Ad esempio nel fondovalle valdostano hanno solo Aosta-Pollein 16054. Domanda: come si fa a fare controlli incrociati se non ci sono stazioni accreditate per farlo? Cioè ad Aosta l'AM ha solo quella; le stazioni dall'altra parte del fiume di Aosta/Saint-Christophe e quella sul ponte tra le due piane sono gestite da un altro ente. Essendo quest'ente non-AM e non-WMO, suppongo che i suoi dati non siano presi in considerazione. Dunque, dove non ci sono stazioni utilizzabili per controllo, come si fa il controllo?
Ultima modifica di Borat; 30/09/2011 alle 16:22
che io sappia un MOS significa Model Output Statistics. Insomma si fanno delle previsioni statistiche con gli output del modello per le variabili di superficie.
se mastichi l' inglese qui c'è una spiegazione
http://en.wikipedia.org/wiki/Model_output_statistics
sempre ammesso che meteol si riferisse a questo![]()
Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."
viva la φγα
Metodo molto De Gayardon... che si possano usare di sicuro, che si usino.... mah, qualcuno lo farà anche (sebbene non ne sia a conoscenza), ma per ora sconsiglierei la pratica; va bene che Davis ha ottimo rapporto qualità prezzo, ma se cominciamo a parlare di anemometri, sensori di Ur%, radiazione solare, bagnatura fogliare (visto che si parla di frutticoltura) etc. oddio.....
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"“La democrazia, a differenza di altri sistemi reggitori, è quella situazione politica e social-politica, dove il popolo viene preso a calci dal popolo, su mandato del popolo; è la pratica certosina dell'autoinganno” C. Bene
Dunque. Non tutte le stazioni che hanno codice sinottico emettono poi bollettino synop (per gli amanti dei codici meteorologichesi AAXX) in quanto magari non sono gestite più da AMI, Aosta è una di queste.Il controllo di cui parlavo è di tipo visivo, il sinottico dovrebbe essere un sunto del tempo presente e passato e l'evoluzione l'operatore "dovrebbe" seguirla e non dovrebbe neanche sfuggirgli l'anomalia di un dato.Questo in ambito AMI che ad oggi mi sembra non abbia sistemi automatizzati per gestire i synop.Sul fronte ENAV (che gestisce la meteo su alcuni aeroporti civili) esiste un progetto di ammodernamento in fase molto avanzata, con l'introduzione di un sistema di filtraggio e controllo dei dati ( tra cui anche quelli che generano il synop ).Parlo dei dati strumentali per ora, temperatura, umidità, etc.. nubi, fenomeni sono ancora inseriti manualmente.Si sta cmq lavorando per gestire ( con mio grande orrore ) il tutto automaticamente.Riguardo poi alla sensoristica anemometri e compagnia bella sugli aeroporti ENAV vanno in calibrazione ogni anno e succede lo stesso (forse) anche con AMI.
Quindi non vengono fatti controlli fissi di congruenza ma gli stessi dovrebbero essere insiti nelle procedure. Lo so che spesso si parla bene e si razzola male ma non è che è tutto fermo, immobile e allo sfascio, semplicemente manca una agenzia meteorologica nazionale adeguata ai tempi che raduni tutte le varie teste e tagli quella dei cerberi separatisti.
Oh che bella frase!Santo subito!
Ragazzi, siamo un paese senza un'agenzia meteorologica nazionale, dove virtualmente tutte le regioni - competenti per il monitoraggio ambientale e pare anche climatico del loro territorio - possono anche avere ciascuna standard metodologici e di costruzione dei dati differenti l'una dall'altra, una babele. Non esiste un database nazionale dei dati meteo cui le varie Arpe e reti debbano conferire i dati (dico debbano, non possano come nel caso di SCIA), non esiste un'anagrafe nazionale delle stazioni, ma solo una babele.
Magari un giorno si potrebbe pensare di provare a risolvere questo problema.
Caro Borat da bambino quando mi leggevano le fiabe, al famoso "c'era una volta".., io rompiballe, \as\
facevo a volte una domanda che ovviamente rimaneva con una risposta "modulata all'occasione"...la mia domanda era: una volta quando??
L'ultima frase, nel tuo messaggio precedente, che io ho evidenziato, mi porterebbe a chiedere: un giorno quando??![]()
Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm
Gli equilibri qui sono molto delicati e si è provato a fare una agenzia nazionale in campo meteorologico.Un primo passo cmq è stato fatto con un protocollo operativo tra Arpe, AMI; Enav e protezione civile per unire i segnali del monitoraggio radar compresi i 5 nuovi radar protezione civile a doppia polarizzazione.Un piccolo passo si inizia a parlare tra enti..piccole idee crescono
Per GigioMeteo la tecnica Gayardon MOS è usata comunemente da attori come accuweather e localmente ha dato buoni risultati , considerando un buon numero di stazioni ( circa 40 )
Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."
viva la φγα
Finché non si inizia a chiederlo, in base alla logica della politica italiana non succederà mai. Ho avuto modo di proporre in altre sedi che la issue sia sollevata attraverso la costruzione di un gruppo di pressione da parte della società civile, con il coinvolgimento di associazioni meteo-correlate (me ne vengono in mente un paio importanti), accademia, e magari qualche arpa regionale - sempre che se ne trovi una disposta ad avere degli obbighi rispetto allo Stato.
Non molto tempo fa ho suggerito io stesso che l'iniziativa di avviare la tematizzazione dell'argomento sia presa in ambito Meteonetwork (cui, non essendo iscritto, non ho titolo per chiedere o proporre ufficialmente alcunché) e che si inizi a costruire una rete di soggetti (appunto, associazioni, accademia, se ci si riesce anche qualche politico) che invochino che si abbia finalmente un'agenzia meteo nazionale quantomeno che coordini le arpe regionali. Ho suggerito che in un primo momento si potrebbe basarsi sull'Ispra/ex Apat in modo da non partire da zero e avere già un nucleo di soggetti meteoclimaticamente competenti. Ma il fine dovrebbe essere quello di uscire da questo terzo mondo meteo e avere una istituzione specialistica autonoma i cui operatori professionalmente si occupino di stazioni e reti meteo e relativi dati 8 ore al giorno mettendo in gioco competenze ai massimi livelli.
Alcuni vedrebbero in questo una de-federalizzazione (il famoso cerbero), alcuni vedrebbero saltare loro poltrone, alcuni perderebbero loro attuali prerogative esclusive (ad esempio vantare la meteoballa che le loro barelle in capannina Stevenson sono registrate in WMO e quindi i loro dati sono gli unici buoni come se la bontà del dato dipendesse da un rapporto politico come l'iscizione a una organizzazione anziché dalle caratteristiche tecniche delle stazioni) ed è facile prevedere resistenze attive e passive.
Ultima modifica di Borat; 03/10/2011 alle 12:22
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