
Originariamente Scritto da
Lucas80
Semplifichiamo al massimo immaginando una giornata estiva, soleggiata, lontana dal mare e dalle montagne, (sudo al solo pensiero....

), alta pressione debole, lasciamo perdere anche l'attrito.
Quando nei bassi strati atmosferici abbiamo un gradiente termico verticale fortemente positivo (oltre -1 °C ogni 100 metri), anche detto gradiente superadiabatico, oltre a deboli moti discendenti legati ad una figura di alta pressione, un altro motivo per cui le " particelle " d'aria relativamente calde, che salgono, possono non sviluppare una nuvolosità più consistente è anche nel fatto stesso che l'aria è instabile. Sembra un controsenso ma non lo è, perché?
La turbolenza di origine termica generata nei bassi strati atmosferici rimescola un volume di aria con temperatura potenziale ed umidità inizialmente non uniformi, ci ritroviamo alla fine con un volume d'aria che, nel suo limite superiore, ha una temperatura potenziale più bassa rispetto a quella posseduta all'inizio del rimescolamento (tralasciamo quello che succede di notte), oltre questo limite superiore c'è un sensibile aumento della temperatura potenziale, che rappresenta una sorta di tappo oltre il quale c'è la libera atmosfera. Se lo strato rimescolato è abbastanza umido, allora possiamo avere la formazione di nuvole fino.... al tappo, più o meno. Quindi lo stesso meccanismo, la turbolenza, che ha portato alla formazione delle nuvole, è lo stesso che ne impedisce un ulteriore sviluppo verticale. Tutto questo al netto delle correnti discendenti e dell'interazione con la libera atmosfera, tipica in queste situazioni.
E quando c'è lo shear? Qualcosa succede ma se lo dico ti rovino la scoperta

tramite Tapatalk
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