Le nubi temporalesche; da sempre imponenti maestose ma anche temibili le nubi temporalesche rappresentano il lato più dinamico della nuvolosità osservabile. I motivi vanno ricercati fondamentalmente nella loro particolare forma dal tipo di sviluppo e dalla rapida evoluzione che le caratterizzano
Le nubi temporalesche appartengono alla famiglia delle nubi cumuliformi che assumono questa denominazione per la tipica forma che ricorda vagamente un cavolfiore a causa del loro tipo di sviluppo che avviene in maniera verticale.
Stiamo parlando dei cumuli ciuffi di nuvola facilmente riconoscibili anche all'occhio dell'osservatore meno esperto,per la caratteristica forma di cui sopra si parlava.
I cumuli si dividono in
-Cumuli di bel tempo
-Cumuli Mediocri
-Cumuli congesti
-Cumulonembi (Calvus,Pileus,Incus,Incus Capillatus)
Normalmente il loro sviluppo si ha per ascesa di una massa d'aria relativamente più calda immersa in un ambiente in cui l'aria circostante presenta una temperatura inferiore. L'aria calda infatti avendo un peso specifico inferiore all'aria fredda tende a salire verso l'alto. Il fenomeno prende il nome di "spinta di galleggiamento" o "spinta di Archimede". L'ascesa avviene perchè il peso dell'aria calda in salita è minore della spinta che riceva dal basso.
L'ascesa della massa d'aria provoca un raffreddamento della stessa per espansione adiabatica... Detto in due parole praticamente l'aria salendo di quota incontrando meno pressione atmosferica (quindi aria meno densa) tende ad espandersi percui le particelle di cui è composta tendono ad allontanarsi tra di loro quindi l'attrito tra le stesse è minore e di conseguenza avviene il raffreddamento...l' immediato passo successivo è la condensazione....supponiamo che la massa d'aria in ascesa presenti una certa quantità di vapore acqueo... con il raffreddamento per espansione adiabatica la temperatura diminuirà notevolmente e quindi anche la capacità di contenere vapore acqueo.... infatti è noto che l'aria fredda può contenere meno vapore acqueo che l'aria calda... percui quando lo stesso vapore acqueo eccede nella massa d'aria in ascesa si ha la saturazione... e quindi la formazione delle nubi..... il fatto che le nubi appartenenti alla famiglia delle cumuliformi abbiano una forma per lo più tondeggiante dipende dal fatto che sviluppandosi in larghezza per espansione durante l'ascesa la nuvolosità assume forme arrotondate. Inoltre bisogna tener presente che l'ascesa dell'aria non avviene in maniera perpendicolare....ma vorticosamente. quante volte infatti abbiamo notato come le foglie mosse dal vento tendono a girare a mo' di vortice.
Per comprendere i motivi percui l'aria in alcune circostanze tende a salire bisogna capire il principio dell'instabilità dell'aria....L'aria infatti non presenta sempre lo stesso gradiente termico verticale....per gradiente termico verticale si indica la velocità con cui l'aria si raffredda salendo di quota. Maggiormente la temperatura decresce con l'aumento della quota maggiormente l'aria è instabile....questo avviene perchè l'aria che ascende per un qualsiasi motivo nelle situazione appena descritta andrà ad essere sempre immersa durante la propia ascesa in ambienti relativamente più freddi di conseguenza viene continuamente sbalzata verso l'alto. Inoltre anche durante il processo di condensazione viene sprigionato calore latente di conseguenza l'aria nella sua ascesa verso l'alto sarà sempre immersa in un ambiente più freddo .In queste situazioni si è in regime di gradiente termico verticale superadiabatico....ovvero la temperatura decresce con l'altezza di più di un grado ogni 100 metri di salita verso l'alto...
L'ascesa però ha termine nel momento in cui l'aria non è più circondata da masse d'aria più fredde durante la sua ascesa verso l'alto,e questo avviene in prossimità della troposfera,porzione di atmosfera in cui l'aria è più calda di quella sottostante .Si parla di inversione termica in quota ovvero a circa 10.000 Metri di. Quindi l'aria giunta a simili quote durante il suo innalzamento, dopo essersi raffreddata inizia ad incontrare un ambiente meno freddo per cui il suo peso specifico non è più maggiormente leggero della spinta che riceve dal basso percui essendo più fredda dell'aria circostante precipita verso il basso e si manifesta al suolo sottoforma di rovesci di grandine pioggia o Graupeln. La corrente discendente da una nube temporalesca viene chiamata Downdraft quando è in atto all'interno della nube stessa (All'interno di un Cumulonembo), una volta giunta all'esterno della base della nube,prende il nome di Outflow....e si manifesta con un forte colpo di vento improvviso,freddo e secco. L'outflow anticipa laddove si manifesta l'arrivo del temporale di circa 10-15 minuti...
Torniamo però un attimo indietro ovvero nel momento in cui l'aria ascende perchè immersa in un ambiente più freddo ed inizia la sua corsa verso l'alto. La corrente ascendete che alimenta un cumulonembo ,nube temporalesca per eccellenza,prende il nome di Inflow,all'esterno della nube,al suo interno prende il nome di Updraft,i movimenti dell'aria nelle condizioni termo-igrometriche appena descritte prendono il nome di Moti Convettivi e si manifestano in condizioni di instabilità atmosferica,l'instabilità atmosferica può essere causata da diversi motivi:
-per il passaggio di un fronte freddo associato ad una depressione al suolo
-da un eccessivo riscaldamento del suolo in regimi anticiclonici
subtropicali nel nostro emisfero
-dal passaggio di una goccia fredda in quota
-per motivi orografici associati a determinate situazioni bariche (hp subtropicali persistenti che favoriscono il ristagno dell'aria calda caldo umida al suolo)
Tutte le situazioni appena descritte sono potenzialmente foriere di temporali,a seconda della situazione e del motivo percui si ha uno sviluppo di cumulogenesi potenzialmente e tendenzialmente a divenire cella temporalesca, i temporali vengono classificati. Per esempio durante il passaggio di un fronte freddo l'aria più calda che precede quella più fredda viene innalzata verso l'alto e quindi ascende si raffredda condensa e forma le nubi temporalesche,in questi casi si parla di Temporali Prefrontali....spesso molto intensi grandigeni e a macchia di leopardo dal punto di vista dell'area d'interesse ma seguendo una ben precisa direttrice che indica l'avanzata del fronte stesso. Ci sono poi i temporali di calore..... molto comuni nelle aree pedemontane o montane sopratutto dalla tarda primavera ma più frequentemente nei caldi pomeriggio d'estate....quando la radiazione solare è intensa e l'apporto di aria fresca delle brezze marine è assente per via della distanza dall'elemento liquido. Le pareti montuose inoltre favoriscono l'ascesa dell'aria in quanto comportandosi da vere e propie barriere per il superamanento delle stesse l'aria è costretta a salire,quindi a raffreddarsi e quindi a condensarsi. ma è la natura stessa delle montagne la principale fautrice dei moti convettivi associati ai temporali di calore. Infatti la superficie rocciosa tende a scaldarsi molto velocemente percui l'aria diviene facilmente instabile. Chi frequenta spesso i monti nelle calde giornate estive noterà che la crescita dei cumuli a ridosso delle pareti montuose è direttamente proporzionale all'avanzare delle ore....percui nelle prime ore del giorno il cielo si presenterà completamente sereno ma poi gia a mezzodì noteremo che la nuvolosità si Farà sempre pi consistente anche se a carattere locale. I temporali di calore così vengono classificati quelli in si generano in talune in queste situazioni spesso sono molto intensi ma durano poco e sopratutto sono localizzati....in poche parole non sono associati al passaggio di un fronte freddo e quindi di una perturbazione... infatti si manifestano anche in regime di alta pressione sopratutto di regime subtropicale... e maggiormente nelle giornate afose ovvero quelle non tanto caratterizzate da temperature altissime ma quando da ur elevata... il classico caldo non intenso ma fastidioso.
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