quando si forma ... volevo sapere se la sua formazione:
- implica un aumento ed estensione del freddo
- serve semplicemente a veicolare le masse fredde nella direzione rispetto alla forma dell'HP
nel senso, un HP Termico che cresce e si espande fa espandere anche il freddo al suo interno ? Magari la domanda è contorta ma nel senso, per far si che una massa d'aria Artica diventi più fredda ai bassi strati basta che scivoli su zone continentale e diventa più fredda ... volevo sapere appunto, quando arriva il punto in cui il freddo è talmente esteso che un HP Termico si forma, a quel punto il freddo all'interno dell'HP cresce ancora di più o l'HP serve solo per spostare le masse fredde ?
![]()
Un anticiclone termico si forma inizialmente per "sedimentazione" di aria fredda nei bassi strati atmosferici (ecco perché si chiama anche "pellicolare") in condizioni di stabilità atmosferica.
Per la sua formazione occorre che i venti siano deboli sia in quota che al suolo, in modo che (ad esempio) l'aria fredda che inizialmente si trova in quota abbia tempo e modo di scendere lentamente verso il basso per poi accumularsi vicino al suolo; poi i cieli sereni e l'aria secca faranno il resto attraverso l'irraggiamento (perdita di calore da parte degli strati atmosferici più bassi verso l'alto attraverso radiazione infarossa), che funziona così efficacemente solo se il Sole non c'è oppure c'è per poche ore al giorno e rimane basso sull'orizzonte.
Insomma, l'anticiclone termico è il risultato del "peso" dell'aria fredda che si è sedimentata o formata al suolo in una vasta area su terraferma oltre una certa latitudine che da molte ore o qualche giorno non risente di perturbazioni di passaggio, anche nelle vicinanze.
Poi una volta formatosi l'anticiclone si comporta in maniera passiva, nel senso che essendo solamente una massa d'aria fredda stabile, non potrà muoversi senza motivo, ma solo se arrivano delle correnti di un qualche tipo che lo spostino; a quel punto però l'anticiclone stesso è destinato a dissolversi gradualmente, perché anche se le correnti in arrivo sono fredde in qualche modo si rimescoleranno con la massa d'aria precedentemente presente, portando quantomeno a moti convettivi più o meno vivaci, e quindi alla dispersione dell'aria fredda pellicolare.
Quando ci sono le incursioni sull'Europa dell'anticiclone termico russo, se ci fai caso, avvengono perché c'è un altro anticiclone (dinamico stavolta) che lo "aggancia" e lo "risucchia" verso di sé, arrivando poi ad assimilarlo del tutto![]()
"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
ma ce ne possono essere più di 1? si, vero?![]()
Beh in teoria sì, niente lo esclude... Anche se poi in pratica riuscirai ad osservane due vicini e ben distinti solo raramente... a mio parere...
Questo perchè le condizioni utili alla sua formazione sono molto difficili da aversi su un'area... Figuriamoci su due aree ben separate e a distanza di qualche migliaio di km...
è dura azzerare le westerlies solo ed esclusivamente su due zone vicine, ma ben definite, senza azzerarle su tutto il territorio considerato.. capisci il mio pensiero contorto?
Se le distanze sono più piccole penso che, data la genesi dell'anticiclone termico, troverai un solo grande HP termico...
Segnalibri