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  1. #21
    Vento forte L'avatar di Ricky nibi
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    Predefinito Re: I siti nivologici - settore Orobie (primi dati metorologici dal Bivacco Corti)

    Citazione Originariamente Scritto da Alessio Tarten
    Spiluccando l'archivio SGL..
    http://www.sgl.cluster.it/NuovoSGL/index.htm


    Quota Minima Fronte del Ghiacciaio del Lupo.





    balza all'occhio l'eccezionale ritiro documentato alla fine della stagione d'ablazione 1997.

    riporto per intero la relazione del rilievo di Mario Butti:


    Il ghiacciaio è stato osservato anche nei giorni 15 giugno, 13 luglio, 23 e 30 agosto, 4 e 26 settembre. Anche quest’anno, infatti, è stato condotto lo studio sul "Ritmo di scomparsa della neve residua", avviato nel 1996. La totale assenza di residui nevosi di origine diretta sottolinea il perdurare della marcata e ininterrotta fase di regresso che ormai da un decennio caratterizza questo apparato. La frattura verificatasi in corrispondenza della zona frontale, certamente la più eclatante modificazione morfologica riscontrata quest’anno sui ghiacciai orobici, è solo il più evidente dei segnali che accompagnano questo processo involutivo. L’intera massa, ormai da anni alimentata dai soli apporti valanghivi, va sempre più raccogliendosi nell’ampio circo centrale, perdendo progressivamente spessore e riducendo i rapporti dinamici con le appendici più distali. Se le condizioni climatiche non cambieranno, quanto è avvenuto in corrispondenza della fronte potrÃ* infatti tra non molto ripetersi con il lobo sommitale posto a Sud-Ovest, anche quest’anno quasi totalmente privo di neve residua. Come giÃ* prefigurato lo scorso anno, il limite inferiore della seraccata, sempre più stretta e sottile, si è infatti staccato dalla placca frontale, piatta e priva di dinamismo. L’unico collegamento è dato da una sottile e stretta fascia di ghiaccio sub-orizzontale posta al margine destro della seraccata. Il limite frontale del ghiacciaio è pertanto arretrato di circa 190 metri (misurato lungo il pendio inclinato) e risalito di circa 80 metri. Nel valutare l’arretramento occorre tenere presente che il pendio ha una inclinazione di circa 22° e pertanto l’arretramento sul piano orizzontale è pari a circa 175 metri. Il limite altimetrico inferiore dell’apparato risale perciò a quota 2.400 metri circa. A valle di questo permane una cospicua placca di ghiaccio inattivo, quasi interamente coperta da detrito e da una discreto accumulo nevoso collocato lungo il bordo destro (Est). Sono stati collocati due nuovi segnali di misura su lisce piodesse, piuttosto esposte alla caduta di blocchi di ghiaccio e di pietre. Uno dei segnali (DLF-97) individua il nuovo limite frontale dell’apparato, l’altro (DS1-97), più spostato sulla sinistra (Ovest), si trova a circa 26 metri dal ghiaccio. A causa delle frequenti scariche di pietre e grossi blocchi di ghiaccio, il dato distanziometrico del regresso frontale non è stato rilevato direttamente ma è stato ricavato con metodo trigonometrico utilizzando una serie di dati (distanze, dislivelli, pendenze) che pongono in relazione le stazioni di misura DS3 e DS1-97 e la stessa nuova fronte. Questo dato può pertanto risentire di qualche lieve approssimazione. Di seguito si riportano i valori dedotti (DS3) e quelli rilevati (DS1-97 e DLF-97). Naturalmente il valore medio annuo di arretramento, pari a metri 95, riferito al segnale DS3 è puramente indicativo. Infatti, essendo state quelle del 1996 variazioni complessivamente sub-metriche, il notevole arretramento è da riferirsi esclusivamente a questa stagione. A causa del protrarsi delle stagione d’ablazione a tutto il mese di settembre, anche la parte più elevata dell’apparato ha subito una marcata riduzione. L’innevamento residuo, ancora discretamente presente sul plateau centrale a fine agosto, è confinato alla base delle pareti e dei pendii rocciosi che contornano l’ampio circo. Complessivamente esso si distribuisce su circa il 30% della superficie glacializzata, con estensione ridotta lungo i bordi destro e superiore e discreta lungo quello sinistro, sormontato da pareti più elevate. Gli spessori di questi depositi sono però ovunque discreti o cospicui. Si vuole qui rimarcare l’intensitÃ* della fase ablativa che ha contraddistinto la seconda parte dell’estate. I 430 cm di neve di origine diretta misurati il 15 di giugno a m 2.625 di quota (punto di misurazione n° 1) erano pressoché immutati a quasi un mese di distanza quando, il giorno 13 luglio, si riscontrarono ancora 415 cm di deposito. L’altezza si riduceva drasticamente alla terza misurazione, avvenuta il giorno 23 agosto, quando nello stesso punto lo spessore della neve scendeva a 165 cm. Alla fine di settembre degli oltre quattro metri iniziali non rimaneva nulla. Hanno collaborato S. D’Adda, F. Mocci, P. Previtali. Variaz. media annua : -190







    Ciao Riccardo e ben tornato dal mare!!!!
    sai per caso dove recuperare il rilievo del 2004 e del 2005 che sul sito non ci sono??? sto cercando di metter in carta tutte le misure SGL per quantificare il ritiro dal 1988 ad oggi e ci sono quasi, manca solo il 2004 e il 2005..


    ottimo lavoro Alessio,con la foto del 1929 di Nangeroni possiamo benissimo ricavare la QMF in quell'anno e correlare il tutto!
    osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
    http://www.youtube.com/elnibi

  2. #22
    Vento forte L'avatar di Ricky nibi
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    Predefinito Re: I siti nivologici - settore Orobie (primi dati metorologici dal Bivacco Corti)

    a questo link trovate il report completo del week end scorso in dura orobia, riporto le immagini di interesse glaciologico

    http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=30039

    .......

    mentre iniziamo la discesa di 500m fino alle baite Michelini il sole infuoca
    il Pizzo Scotes ed è pronto a riscaldare il Ghiacciaio del Lupo




    raggiunto il fondovalle imbocchiamo il sentiero della Pioda
    fino ad arrivare al dosso panoramico che funge da stazione fotografica.
    Il Ghiacciaio del Marovin così come il Ghiacciaio di Val Sena sono
    in condizioni di innevamento decisamente pessime

    Il Ghiacciaio del Marovin (confronto ultima decade di luglio 03-04-06)


    Ghiacciaio di Val Sena (confronto ultima decade di luglio 03-04-06)


    da qui in poco più di 1 ora raggiungiamo il Bivacco Corti
    dove con il PC portatile scarico i dati del termo-igrometro datalogger.
    Il Bivacco è un'ottima stazione fotografica per il Ghiacciaio del Lupo,
    giÃ* completamente scoperto dalla neve dell'anno ed in fase di tremenda sofferenza


    il confronto con i rilievi precedenti in questa stagione...no comment



    ........

    attirato dalle Viole risalgo fino al Ghiacciaio di Scotes e da qui salgo sulla vetta
    senza nome "quota 2674" giÃ* utilizzata negli anni 90' da Mario Butti come
    stazione fotografica per il Lupo.


    la posizione effettivamente è spettacolare

    è evidente la completa essenza di neve residua anche nei canaloni valanghivi


    sfruttando l'archivio SGL sono riuscito a "montare" un confronto
    fra il Lupo nel 2006 ed il 92 e 93...la perdita di potenza,superficie
    e spessore è quantomeno evidente




    ..............

    chiudo con la bella cascata del torrente ablatore dei Ghiacciai
    del Lupo e di Scotes...ecco dove va a finire il nostro ghiacciaio




    vi consiglio comunque di dare un occhio anche alle foto non strettamente glaciologiche

    http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=30039

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  3. #23
    Uragano L'avatar di zione
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    Predefinito Re: I siti nivologici - settore Orobie (primi dati metorologici dal Bivacco Corti)

    Il confronto del Lupo con le foto del '92 e' quantomeno impietoso: avanti cosi' e senza cambiamenti di rotta cosa manca al Lupo x diventare un fossile, una quindicina d'anni ?



    Fabio Pozzoni (Socio Fondatore MeteoNetwork)

    I miei dati Meteo in real time su MyMnwPro, CML e WU

    E' meglio essere ottimisti ed aver torto piuttosto che pessimisti ed aver ragione Albert Einstein
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    Ciao Alessandro......

  4. #24
    Vento forte L'avatar di Ricky nibi
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    Predefinito Re: I siti nivologici - settore Orobie (primi dati metorologici dal Bivacco Corti)

    Citazione Originariamente Scritto da zione
    Il confronto del Lupo con le foto del '92 e' quantomeno impietoso: avanti cosi' e senza cambiamenti di rotta cosa manca al Lupo x diventare un fossile, una quindicina d'anni ?

    temo di si,mi sa che in 15-20 anni ce lo giochiamo
    osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
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  5. #25
    Uragano L'avatar di zione
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    Predefinito Re: I siti nivologici - settore Orobie (primi dati metorologici dal Bivacco Corti)

    Citazione Originariamente Scritto da Ricky nibi
    temo di si,mi sa che in 15-20 anni ce lo giochiamo

    Gia' e non so quanto possa x cosi' dire consolare il pensiero anche da te piu' volte espresso, ovvero che comunque noi stiamo forse vivendo un cambiamento a dir poco epocale x quanto riguarda i ghiacciai, ovvero con variazioni cosi' repentine in pochi anni ! (purtroppo negative, magari fosse il contrario !)




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  6. #26
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    Predefinito Re: I siti nivologici - settore Orobie (primi dati metorologici dal Bivacco Corti)

    Citazione Originariamente Scritto da Alessio Tarten
    Spiluccando l'archivio SGL..
    http://www.sgl.cluster.it/NuovoSGL/index.htm


    Quota Minima Fronte del Ghiacciaio del Lupo.

    balza all'occhio l'eccezionale ritiro documentato alla fine della stagione d'ablazione 1997.

    riporto per intero la relazione del rilievo di Mario Butti


    Il ghiacciaio è stato osservato anche nei giorni 15 giugno, 13 luglio, 23 e 30 agosto, 4 e 26 settembre. Anche quest’anno, infatti, è stato condotto lo studio sul "Ritmo di scomparsa della neve residua", avviato nel 1996. La totale assenza di residui nevosi di origine diretta sottolinea il perdurare della marcata e ininterrotta fase di regresso che ormai da un decennio caratterizza questo apparato. La frattura verificatasi in corrispondenza della zona frontale, certamente la più eclatante modificazione morfologica riscontrata quest’anno sui ghiacciai orobici, è solo il più evidente dei segnali che accompagnano questo processo involutivo. L’intera massa, ormai da anni alimentata dai soli apporti valanghivi, va sempre più raccogliendosi nell’ampio circo centrale, perdendo progressivamente spessore e riducendo i rapporti dinamici con le appendici più distali. Se le condizioni climatiche non cambieranno, quanto è avvenuto in corrispondenza della fronte potrÃ* infatti tra non molto ripetersi con il lobo sommitale posto a Sud-Ovest, anche quest’anno quasi totalmente privo di neve residua. Come giÃ* prefigurato lo scorso anno, il limite inferiore della seraccata, sempre più stretta e sottile, si è infatti staccato dalla placca frontale, piatta e priva di dinamismo. L’unico collegamento è dato da una sottile e stretta fascia di ghiaccio sub-orizzontale posta al margine destro della seraccata. Il limite frontale del ghiacciaio è pertanto arretrato di circa 190 metri (misurato lungo il pendio inclinato) e risalito di circa 80 metri. Nel valutare l’arretramento occorre tenere presente che il pendio ha una inclinazione di circa 22° e pertanto l’arretramento sul piano orizzontale è pari a circa 175 metri. Il limite altimetrico inferiore dell’apparato risale perciò a quota 2.400 metri circa. A valle di questo permane una cospicua placca di ghiaccio inattivo, quasi interamente coperta da detrito e da una discreto accumulo nevoso collocato lungo il bordo destro (Est). Sono stati collocati due nuovi segnali di misura su lisce piodesse, piuttosto esposte alla caduta di blocchi di ghiaccio e di pietre. Uno dei segnali (DLF-97) individua il nuovo limite frontale dell’apparato, l’altro (DS1-97), più spostato sulla sinistra (Ovest), si trova a circa 26 metri dal ghiaccio. A causa delle frequenti scariche di pietre e grossi blocchi di ghiaccio, il dato distanziometrico del regresso frontale non è stato rilevato direttamente ma è stato ricavato con metodo trigonometrico utilizzando una serie di dati (distanze, dislivelli, pendenze) che pongono in relazione le stazioni di misura DS3 e DS1-97 e la stessa nuova fronte. Questo dato può pertanto risentire di qualche lieve approssimazione. Di seguito si riportano i valori dedotti (DS3) e quelli rilevati (DS1-97 e DLF-97). Naturalmente il valore medio annuo di arretramento, pari a metri 95, riferito al segnale DS3 è puramente indicativo. Infatti, essendo state quelle del 1996 variazioni complessivamente sub-metriche, il notevole arretramento è da riferirsi esclusivamente a questa stagione. A causa del protrarsi delle stagione d’ablazione a tutto il mese di settembre, anche la parte più elevata dell’apparato ha subito una marcata riduzione. L’innevamento residuo, ancora discretamente presente sul plateau centrale a fine agosto, è confinato alla base delle pareti e dei pendii rocciosi che contornano l’ampio circo. Complessivamente esso si distribuisce su circa il 30% della superficie glacializzata, con estensione ridotta lungo i bordi destro e superiore e discreta lungo quello sinistro, sormontato da pareti più elevate. Gli spessori di questi depositi sono però ovunque discreti o cospicui. Si vuole qui rimarcare l’intensitÃ* della fase ablativa che ha contraddistinto la seconda parte dell’estate. I 430 cm di neve di origine diretta misurati il 15 di giugno a m 2.625 di quota (punto di misurazione n° 1) erano pressoché immutati a quasi un mese di distanza quando, il giorno 13 luglio, si riscontrarono ancora 415 cm di deposito. L’altezza si riduceva drasticamente alla terza misurazione, avvenuta il giorno 23 agosto, quando nello stesso punto lo spessore della neve scendeva a 165 cm. Alla fine di settembre degli oltre quattro metri iniziali non rimaneva nulla. Hanno collaborato S. D’Adda, F. Mocci, P. Previtali. Variaz. media annua : -190

    Ciao Riccardo e ben tornato dal mare!!!!
    sai per caso dove recuperare il rilievo del 2004 e del 2005 che sul sito non ci sono??? sto cercando di metter in carta tutte le misure SGL per quantificare il ritiro dal 1988 ad oggi e ci sono quasi, manca solo il 2004 e il 2005..


    la relazione del 1997 è di Stefano d'Adda,sommo coordinatore dei ghiaccioli orobici, e Mario Butti, c'è stato probabilmente un errore di archiviazione. Per le relazioni 2004 e 2005 te le manod via email quando torni dalla Val Tartano
    osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
    http://www.youtube.com/elnibi

  7. #27
    Alessio Tarten
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    Predefinito Re: I siti nivologici - settore Orobie (primi dati metorologici dal Bivacco Corti)

    Citazione Originariamente Scritto da Ricky nibi
    la relazione del 1997 è di Stefano d'Adda,sommo coordinatore dei ghiaccioli orobici, e Mario Butti, c'è stato probabilmente un errore di archiviazione. Per le relazioni 2004 e 2005 te le manod via email quando torni dalla Val Tartano
    Bene bene.. che postazione quella delle nuove foto al Lupo!!!

    da sabato riprendo ad andar per montagne.. 1/24 di anno fermo mi ha messo col morale a terra..


  8. #28
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    Predefinito Re: I siti nivologici - settore Orobie (primi dati metorologici dal Bivacco Corti)

    il buon GianMario Lucini ha prodotto un filmato per il il suo sito www.nordorobie.it dove racconta le rirprese delle indagini nivologiche degli ultimi 2 anni.
    scusate le espressioni colorite e la carenza di professionalitÃ* nelle indagini...secondo me a tratti sembra un film comico

    ecco il filmato
    http://www.nordorobie.it/filmati/Lupo.htm

    a voi i commenti
    osservatorio meteo dei Burnigui di Andalo Valtellino www.meteovaltellina.it
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  9. #29
    Enrico_3bmeteo
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    Predefinito Re: I siti nivologici - settore Orobie (primi dati metorologici dal Bivacco Corti)

    Impressionante il calo di dinamicitÃ* del ghiacciaio. Sta diventando rapidamente una placca in esaurimento
    Sempre complimenti Rick


    Ho appena terminato di vedere il filmato. Direi che è ben fatto !!

  10. #30
    Vento forte L'avatar di Ricky nibi
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    Predefinito Re: I siti nivologici - settore Orobie (primi dati metorologici dal Bivacco Corti)

    Citazione Originariamente Scritto da Enrico_3bmeteo
    Impressionante il calo di dinamicitÃ* del ghiacciaio. Sta diventando rapidamente una placca in esaurimento
    Sempre complimenti Rick


    Ho appena terminato di vedere il filmato. Direi che è ben fatto !!
    beh, la dinamicitÃ* è una conseguenza della massa e dell'inclinazione del substrato. Posto che il subrstato è abbastanza regolare il calo di dinamicitÃ* è proporzionale alla perdita di massa del ghiaccio...intensa negli ultimi 2 anni
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