Questa è una mia opinione comunque supportata anche da riscontri scientifici dei quali riporto uno stralcio:
Nuovi risultati di ricerca confermano che l'attuale attività solare è notevolmente aumentata nell'ultimo secolo.
Nel grafico abbiamo comparato l'attività della nostra Stella degli ultimi 400 anni, evidenziata dalla linea blu, ottenuta tramite l'osservazione visuale della concentrazione di macchie solari, con l'analisi della concentrazione del carbonio 14, linea rossa, contenuta all'interno degli anelli di crescita di alberi secolari. Più basso è il contenuto di carbonio 14 più l'attività solare è elevata. Sopra invece, con la linea verde, l'oscillazione termica europea ottenuta con l'analisi di documenti storici. Grafica di Luca Savorani.
Si susseguono ormai da tempo conferme e smentite sulla possibilità di un aumento dell'attività solare degli ultimi decenni.
Come è ormai noto, parte del mondo scientifico ritiene che l'attività della nostra Stella non sia variata negli ultimi decenni a tal punto da contribuire alle attuali fluttuazioni climatiche terrestri verso il caldo, ma molti studi e recenti risultati di ricerca conducono invece a conclusioni ben diverse e più articolate.
Nuove ed importanti indizi, sulla possibilità che l'attuale attività solare sia notevolmente più intensa, rispetto agli ultimi due secoli e mezzo, giungono dall'analisi di alcuni frammenti meteorici, giunti sulla Terra.
I risultati di ricerca, condotti dalla Dottoressa Carla Taricco dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Torino,
recentemente pubblicati su Astronomy and Astrophysics Letters, hanno confermato che l'attività solare si è fortemente intensificata nel ventesimo secolo, con picchi nelle ultime decadi. I ricercatori, coordinati da Ilya Usoskin dell'università finlandese di Oulu, hanno misurato la concentrazione dell'isotopo radioattivo titanio 44, presente in 19 meteoriti cadute sulla Terra nell'arco di 240 anni.
Questo isotopo, hanno spiegato gli esperti, si genera nelle meteoriti in conseguenza della diretta interazione con i raggi cosmici del Sole
nello spazio interplanetario. Al momento dell'impatto meteorico, la produzione di titanio 44 cessa e dall'analisi del campione si può determinare l'attività solare presente fino a quel momento. Secondo gli esperti, lo studio di questo isotopo, permette di ricostruire la passata attività solare senza le influenze di fenomeni terrestri. La maggior parte degli isotopi di altri elementi rilevabili nelle meteoriti o in campioni rinvenuti sulla Terra, infatti, è influenzata dai processi terrestri, relativi al campo magnetico e agli agenti atmosferici.
La variazione di tale flusso energetico, potrebbero determinare consistenti cambiamenti climatici sull'intero Pianeta. A confermare tale ipotesi sono le variazioni climatiche avvenute in tempi storici recenti e lontani, come la Piccola era Glaciale, quando periodi freddi su tutto il continente europeo coincidevano con una bassissima attività solare, individuata da un'assenza di macchie solari visibili sulla superficie della nostra Stella. Importanti documenti storici, relativi ad un periodo freddo per l'Europa e per l'intero emisfero boreale, riguardano il famoso minimo di Maunder: tra il 1645 e il 1715 il numero totale di macchie solari osservate era inferiore a quello che oggi normalmente si raggiunge in un solo anno di attività.
A questo punto abbiamo un'altra conferma sulla possibilità che l'attuale riscaldamento globale non sia essenzialmente di origine antropica, ma piuttosto un surplus energetico solare, con le tempistiche e retroazioni del caso. Come sosteniamo ormai da anni
non mettiamo in discussione l'inquinamento antropico e l'eccessivo sfruttamento del Pianeta, con i Paesi in via di sviluppo, pronti a ripercorrere e commettere i nostri errori e nefandezze del passato, immettendo enormi quantità di sostanze inquinanti nell'atmosfera e nell'idrosfera, senza il minimo rispetto per l'ambiente. Non c'è alcun dubbio che allo stato attuale, l'Umanità si sta "impegnando seriamente" ad inquinando la biosfera e l'atmosfera terrestre mettendo a repentaglio la nostra stessa salute, modificando talvolta anche i microclimi metropolitani, ma credo sia azzardato ed eccessivo, sostenere di modificare il clima su scala planetaria.
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Previsioni e approfondimenti meteo
Noto che l'attività solare era alta nel 1850 proprio mentre i ghiacciai avanzavano. I risultati contraddicono l'ipotesi?Nuovi risultati di ricerca confermano che l'attuale attività solare è notevolmente aumentata nell'ultimo secolo.
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I ghiacciai nel 1850 non stavano avanzando,erano già al massimo sviluppo e il riscaldamento infatti ha cominciato a concretizzarsi circa 20 anni dopo,come ho detto in un post precedente:questo slittamento di causa - effetto è da ricercarsi nella supercompensazione:l'energia spesa dall'atmosfera per il nuovo assetto climatico che via via andava imponendosi,è stata la causa di questa asincronia,esattamente lo stesso meccanismo che permette di misurare a luglio le temperature più alte dell'anno quando il solstizio cade il 21 di giugno,o quello per il quale la temperatura massima diurna si misura alle 14 mentre il sole si trova sullo zenith alle 12.
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Una fase di raffreddamento dovrebbe essere imminente proprio a causa del ciclo undecennale delle macchie solari che lavorerebbe in sinergia con quello ventennale della P.D.O.
Vedremo se la tesi sarà supportata dai risultati.
Chi ha detto che il 95% degli scienziati siede sui banchi dell'IPCC?
Il nostro italianissimo Zichichi,per esempio,dove lo mettiamo?
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1) Io non riesco a vedere nessun incremento nella radiazione solare nelle ultime decadi
http://www.pmodwrc.ch/pmod.php?topic.../SolarConstant
Vedi anche qui: http://www.nature.com/nature/journal...ture05072.html
2) C'è, è vero, una certa correlazione fra radiazione solare e temperature (anche se correlazione non implica necessariamenbte causalità...), ma appunto: grossomodo fino a fine anni 70, poi svanisce...
http://www.mps.mpg.de/en/projekte/sun-climate/
3) Prendiamo le macchie solari?
Surface temperatures compared with sunspot numbers since 1858
4) L'attività geomagnetica?
Surface temperatures compared with geomagnetic activity (AA index) since 1858
5) Sulla teoria dei raggi cosmici, vecchia e oramai superata:
Cosmic rays measured at a variety of sites around the globe (% change from 1961-1990 average)
Cosmic rays (% change from 1961-1990 average) compared with surface temperatures. A decrease in cosmic rays is thought to increase surface temperatures.
I precedenti 4 grafici tartti da:
http://www.brighton73.freeserve.co.u...olar/solar.htm
Dati di rilevamento dei raggi cosmici del Climax Station del Colorado misurati dal 1953 (--> nessun trend di lungo periodo):
ftp://ftp.ngdc.noaa.gov/STP/SOLAR_DA...AYS/climax.tab
Ergo:
non nego che ci possa essere una certa correlazione fra attività solare e riscaldamento:
-difatti il Maunder Minimum (circa 1645-1715) coincise con uno dei periodi più freddi della PEG (perlomeno su scala euro-atlantica);
-difatti l'IPCC dà una certa valenza (seppur minima, dell'ordine di 0.12 [0.06 - 0.3] W/m2) all'effetto della radiazione solare nel forcing radiativo globale (per confronto, la CO2 ha un forcing radiativo di 1.66 [1.49 - 1.83] W/m2;
-difatti, su scala regionale e stagionale/annua, da anni esistono diversi studi che correlano il ciclo di Schwabe (11-ale) risp. di Hale (22-ale) alla predisposizione a determinati pattern configurativi e relativi tipi di circolazione atmosferica soprattutto sui comparti Pacifico-Nordamerica e Euro-atlantici (ad es. gli studi di Labitzke del SRG di Berlino o di Van Loon dell'NCAR di Boulder).
Ma da qui a dare al solo effetto solare l'unica causa dell'GW ne passa.
Primo perché si buttano a mare comprovate e sperimentate teorie della fisica dell'atmosfera inerenti l'effetto di assorbimento dell'infrarosso di gas a struttura molecolare tri-atomica (come la CO2);
secondo perché, cmq, qualcuno dovrà pur spiegare la discrepanza dell'ipotizzata correlazione radiazione solare-temperatura globale che appare a partire da inizio anni 80 (vedi grafici postati precedentemente) e non solo:
io noto che, se si prende in considerazione il numero di macchie solari come indicatore della forza ciclica del sole, ecco cosa appare:
d'accordo sul trend generale in salita fra XVIII e XX secolo (come le temperature), ma questo trend sembrerebbe essersi arrestato da inizio anni 80 (NON come le temperature).
Vediamo allora l'indicatore Solar Flux (molto simile a quello delle macchie solari) degli ultimi cicli:
Scopriamo allora, con notevole sorpresa (si fa per dire), che il picco massimo è avvenuto a fine anni 50, in pieno periodo di relativo raffreddamento (il trentennio metà anni 40 - metà anni 70), mentre, se osserviamo l'ultimo ventennio, caratterizato dal trend più forte di rialzo termico, non vediamo grandi picchi nel SF, anzi l'ultimo (2001) è inferiore, per intensità, a quelli di fine anni 40, fine anni 50 e inizio anni 90...
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Ultima modifica di steph; 18/05/2007 alle 21:19
~~~ Always looking at the sky~~~
La discussione si sta facendo estremamente interessante,ne approfitto intanto per ringraziare tutti gli amici di questo Forum che stanno scambiando con me le proprie opinioni con cortesia e preparazione pur non condividendo le mie idee,come dire....non si smette mai di imparare.
Qui di seguito riporto altri due due link che suffragano le mie ipotesi.
http://www.meteotriveneto.it/modules/news/article.php?storyid=152
http://www.meteotriveneto.it/modules/news/article.php?storyid=183
P.S. Nel caso non vediate più mie risposte non temete,non mi sono arreso,sono solo partito per il weekend e vi risponderò al mio ritorno,buon fine settimana a tutti,Luca![]()
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Grandissimo lavoro quello di meteotriveneto, che già conoscevo....![]()
~~~ Always looking at the sky~~~
Ci sono alcuni punti che vanno chiariti:
- il fatto che il F.Joseph fosse in ritiro negli anni '50 non dimostra nulla, visto che nel 2000 era in netta avanzata mentre il 99% del resto del mondo era in acceso ritiro. Se vuoi cercare delle prove lo devi fare in altri apparati;
- commetti un errore analizzando le fronti dei ghiacciai e non il loro bilancio di massa. Osservando la fronte hai la visione della fase dinamica provocata dall'inerzia della massa e non quella realmente in essere.
Tanto per fare un esempio a noi temporalmente vicino: nel 1955 le fronti di quasi tutti i ghiacciai vallivi alpini erano in accentuato regresso, ma negli alti bacini si stavano accumulando ingenti masse di ghiaccio che poi avrebbero causato la ben nota ultima neoglaciazione del XX secolo.
Nel 1850 era in atto la stessa situazione. Anzi, a quella data una buona percentuale di ghiacciai era già in progresso, progresso che sarebbe culminato nel 1858-60.
Se hai letto notizie di ghiacciai in regresso nel 1850 ciò è dovuto al fatto che nel XIX secolo si osservavano esclusivamente i ghiacciai vallivi ed in genere quelli che in una eventuale fase di accelerazione del progresso avrebbero provocato danni alle infrastrutture umane, direttamente o indirettamente (Vernagt, Rutor, Gietro, Rodano, ecc..).....
Tanto per rimanere in casa dei surge glacier, il Vernagt, che sicuramente conoscerai, anticipò l'espansione già nel 1840-45. Attenzione !!! Il Vernagt è un surge glacier diverso dal F.Joseph
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