Inizio d'anno a tracciar nella PAUDER: Pointe de la Pierre 2653 m

[roby4061]

1° gennaio 2010

Dopo un Capodanno molto tranquillo, ognuno a casa propria e a dormire a orari da nonnetti, ci ritroviamo io, Alex e Max alle 8 di mattino a Rivarolo, direzione Pointe de La Pierre.

C’è poco traffico in giro, ovviamente, solo sciatori e altri matti come noi che han rinunciato a feste e cenoni per godersi una giornata in montagna senza le folle oceaniche delle vacanze.

Il tempo è così così, cielo velato, qualche nube, ma non sembra orrendo. Il paesaggio imbiancato dalla neve recente è fiabesco. Partiamo da Daillet, per un po’ seguiamo la stradina, poi una traccia.. sicuramente fatta da una “tutina” perché ha delle pendenze assassine!

Ma rende..accidenti se rende. Piccola sosta all’Alpe Romperein, quindi si riparte a gran passo, nel bosco incantato. Acceleriamo il passo, i due soci, a turno, comunicano a quanto stiamo salendo…12/14 metri al minuto.. cioè più di 600 l’ora.. e poi diciamo delle tutine! :-)

All’altro alpeggio, altra sostina, vediamo la punta e i pendii finali, con le prime serpentine, pregustiamo già la discesa in questa polvere. Ripartiamo, prendo subito un gran passo ed arrivo in cima in 2 ore e 20 dalla partenza.. poco dopo arriva Max e dopo Alex. Fa freddo, c’è un’aria gelida e manca il sole…

Siamo pronti a scendere, e ci lanciamo sui pendii sotto la cima, ci sono almeno 40 cm di polvere su fondo duro. Sciata orgasmica, ogni curvetta ci riempe di PAUDER fin nelle orecchie tanto è leggera. Ci sono ampi spazi vergini dove tracciare… che meraviglia… che bello iniziare l’anno così.

Mentre scendo però, mi viene spontaneo gridare un TAKAJU’, tra me e me credo sia un buon modo per ricordare un amico di forum, un “compagno” di quella comunità virtuale che è Fuorivia, che è scomparso il giorno prima, “tradito” da questa neve che tanto amiamo… se mi vedesse ora sicuramente mi prenderebbe in giro per come scio e per i miei stecchini, è con un sorriso un po’ amaro che lo ricordo in questo momento, ma immaginando che anche lui di lassù stia tracciando su immensi pendii di polvere. Ciao Mamo!

Alla baita ci fermiamo un attimo, poi riprendiamo la discesa, in quello che battezzo “boschetto della felicità”, sembra quasi di essere in Canada.. è bello fare lo slalom tra le piante innevate, con la neve che si solleva e ti cade addosso dai rami…

Sotto il bosco però la situazione cambia, poca farina nasconde una crosta non sempre portante, quindi scendiamo meno “allegri”. Poi, per fortuna, c’è la stradina che ci salva dalla crosta immonda che c’è dai 1700 m in giù…

Arriviamo all’auto soddisfatti. Sosta merenda ad Aymavilles, e quindi a casa. Ottimo inizio d’anno, la miglior sciata da inizio stagione.


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