
Originariamente Scritto da
mat69
E' sempre assai insidioso abbandonare, sul breve - medio termine, il terreno deterministico (basato quindi sull'evoluzione della sinottica) a favore di uno studio puramente affidato agli indici teleconnettivi anche se il fascino esercitato da quest'ultimo si rivela spesso irresistibile e diventa comunque uno strumento imprescindibile sul lungo termine e sulle linee di tendenza laddove le infinite variabili impediscono l'analisi affidata a criteri puramente deterministici (ove le variabili evolutive sul piano sinottico risulterebbero le più disparate).
Volendo assumermene
cmq il rischio e approfittando peraltro della convergenza deterministica mostrata dai
GM, si potrebbe affermare, come assai probabile quanto imminente, una fase moderatamente calda causata dall' avvento di un'azione sinergica di un promontorio al suolo di alta pressione di matrice azzorriana e africana in quota.
Il tutto anticipato e predicibile comunque già alcuni giorni or sono grazie ad alcuni indici
tlc. che depongono in tal senso, ovvero
SST + nella fascia settentrionale dell'oceano atlantico (segnatamente nel comparto centro orientale) che potrebbe deporre a favore di una fase
EA+; una fascia calda nel Golfo di Guinea (ora in attenuazione)che parrebbe solidificare il contributo africano in quota e favorire l'estensione del promontorio dal medio atlantico fino al Bacino centrale del Mediterraneo, un'attuale fase 7 in seno alla
MJO.
Inoltre più genericamente, su più larga scala e forse anche su un lasso temporale più esteso si potrebbe evidenziare una maggior invadenza da parte della depressione di Islanda verso i meridiani centrali e orientali dell'oceano atlantico a cagione di un inaspettato mutamento delle condizioni
tlc. pacifiche dovute all'inversione delle
SSTA nelle regioni settentrionali dello stesso oceano ove in maniera inaspettata appaiono anomalìe negative nel comparto occidentale e gradualmente più positive in quello orientale (inaspettata, se consideriamo le tempistiche di durata media della
PDO).
Tuttavia, tornando nel contesto di un prossimo futuro,
questa stabilità, preannunciata in particolare dalla predisposizione delle
SST atlantiche,
potrebbe non avere una durata superiore alla settimana/dieci giorni, in quanto (volendo dar credito che vi sia un minimo lasso di tempo di feed-back tra il mutamento delle anomalìe oceaniche e il riposizionarsi della circolazione atmosferica in base alle stesse)
sembra che le stesse SSTA atlantiche già in parte mutate rispetto a quelle dell'analisi di partenza, [B]possano favorire in un periodo compreso tra il 18 e l'ultima decade di giugno, un nuovo avvento fresco nord atlantico in grado di minare in parte la stabilità acquisita nei giorni precedenti con probabili eventi di natura instabile/temporalesca sulle regioni settentrionali [/b
](specie adriatiche) e centrali (segnatamente adriatiche ed appenniniche).
Vedremo

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