Amici forumisti,l'inverno 1987-88,di cui per motivi anagrafici ho ricordi limitati,è noto come il primo di una serie di stagioni invernali caratterizzate da temperature miti nei valori massimi,anticicloni pressochè invincibili,pochissima neve,siccità,valori elevati nelle zone di montagna.Serie che si sarebbe interrotta solo con l'avvento del più dinamico inverno 1990-91.
Tuttavia,il culmine del triennio "caldo" lo si sarebbe toccato solo con la stagione invernale 1989/90,che,diversamente dalla precedente,che pure aveva visto un dicembre 88' piuttosto freddo ed a tratti nevoso e rigido al centrosud(il 17-12-1988 nevicò a Napoli),accentuò di molto le caratteristiche anticicloniche senza una sola avvenzione fredda significativa.
Dicembre 1989 fu tra i più caldi,specie al centrosud,dove pochi giorni prima di Natale i venti di libeccio portarono Pescara alla clamorosa temperatura di 27° ma anche Lamezia Terme raggiunse quel valore,elevatissimo per il periodo,mentre Bari,Napoli e Crotone si "fermarono"sul filo dei 20°.
Anche febbraio fu molto mite,sebbene i fenomeni di inversione termica facessero sì che le minime non si discostassero molto dalle medie del periodo.
In mezzo,un gennaio 1990 straordinariamente nebbioso e monotono,anche se meno caldo come valori estremi del ben più eclatante gennaio 2007,quello dei 27° di Torino e dei 29° di Cuneo.
Con un pò di tempo vorrei postare qualche dato,considerando che l'aspetto più notevole fu la siccità,dopo un autunno 1989 che era stato più dinamico.
Tra l'88\89 e l'89\90 è una bella sfidaforse il primo fu un po' più freddo ma come seccume è imbattibile. Il mese più eclatante almeno al N fu febbraio, con i ripetuti episodi di fohn e massime vicine ai 25°; in dicembre e gennaio la pianura (ma solo quella) si salvò con le inverisoni, mi pare Milano fece una settimana intera di giornate di ghiaccio
Un appunto sull'autunno: da te magari fu dinamico ma ottobre 1989 a Mantova chiuse a ZERU mmnon male per il mese autunnale per eccellenza.
Come temperatura media si...ma come scarsità di piogge, nevicate, alpi secche, e assenza di irruzioni fredde...l'89-90 non batte nessun altro inverno...
Praticamente l'89-90 alla fine risulta più freddo del 2006-07 solo per una maggiore inversione termica in pianura padana...ma bello sforzo quando a milano ci sono -2 con nebbia e a cortina 15 gradi e sole...
e fu cosi che con mia grossa sorpresa il 26-27 febbraio 2018 mi accorsi che la meteo era ancora VIVA!
Qunato a secco il 1988\1989 è imbattibile. Io dal 3 dicembre al 22 febbraio non vedo niente che al N possa aver portato un po' di pioggia, tranne una goccetta discount il 22 gennaio (mi pare) che portò una spruzzata di neve. Ricordo anche che il precedente novembre 1988 fu sì freddo ma chiuse su molte località del N con accumuli introno ai 10 mm, fate voi che bel periodo che fu..
Ecco un po' di dati pluviometrici (purtroppo non dispongo di quelli termici per il 1989-90 e nemmeno per l'annata precedente) per Ferrara su quello...sterco d'inverno
Inverno 1989/90:
Dicembre: 6,4 mm (wowww....) su 48 di media
Gennaio: 0,0 mm (zeruuuuuuuuuu) su 39 di media
Febbraio: 17,6 mm su 41 di media.
Totale: 24 (ventiquattro!) mm su 128 di media 61-90...credo non abbia senso nemmeno commentare un tale orrore![]()
L'Autunno precedente,tutto il contrario della dinamicità ,qui vide solo al più Settembre come mese buono chiuso con 83,4 mm su 56 di media( di cui comunque ben 66 mm solo nei primi 4 giorni eh)...effettivamente un buon accumulo peccato che siano seguiti:
Ottobre 1989: 1,8 mm su 75 di media...
Novembre 1989: 19,4 mm su 64 di media.
In totale alla fine 104,6 mm su 195 quindi comunque fortemente sottomedia prp.
Guardando più indietro però,si nota che ci fu un periodo assolutamente piovosissimo tra fine Giugno e Settembre.
In totale,dunque, tra il 1 Luglio e il 31 Agosto sceseroben 265,6 mm.
Quasi 3 volte la media. Tra l'altro Luglio,coi suoi 167 mm credo sia in assoluto il Luglio più piovoso da almeno 50 anni...
Insomma,è vero,l'inverno e l'autunno fecero orrore ma l'estate,almeno qui, fu a dir poco spettacolare con in totale 307,0 mm...![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Vero.....
Forse il 2006/2007 fu l'antinverno per eccellenza, ma è stata una stagione isolata in mezzo ad altre, buone o scarse che fossero, ma che comunque hanno ora qua ora la fatto il loro dovere e sono state molto più dinamiche
La particolarità di quei tre inverni fu "l'accorpamento" nel tempo......senza contare che, a parte il 90-91 si è dovuto aspettare il 95-96 per avere un nuovo inverno sopra media nivometrica in pianura al nord
Poi i record di caldo del 19 gennaio 2007 è dovuto ad un episodio favonico, in cui contribuì la presenza del ciclone kyrill oltralpe, mentre l'invasione di aria calda del 16-20 dicembre 1989 era il sintomo di una circolazione fortemente anomala in tutta Europa![]()
Il 1995/96 a Roma e Napoli non fu certo freddo,mentre il 1990/91 anche qui vide due avvenzioni fredde notevoli,una a dicembre,intorno all'Immacolata,simile a quella del dicembre 2003 ed una ben maggiore a fine gennaio,con fiocchi di neve anche nella zona di Latina.
Il 2006/07,disgraziata annata,vide un lasso di 4 mesi e mezzo dall'avvenzione fredda di inizio novembre(solo al centrosud) alla moderata ondata di freddo di fine marzo,con nevischio anche a quote di bassa collina(ricordo che andai a Cagliari e finalmente le alture intorno alla città erano bianche).
Fu proprio in quegli anni in cui mi accorsi di essere un'animale meteo, nel senso che soffrivo maledettamente quelle stagioni, come un "selvaggio" che si trova spaesato senza i suoi abituali ritmi.
Riferendomi in particolare alla trilogia 87/88, 88/89, 89/90, quest'ultima(osservando il mio archivio) non calda, ma come le altre secca.
Stremato dal clima ostile scrissi una poesia, che benchè datata, riporto nella sua versione integrale.
Espressione di disagio intima, perchè non certo condivisa con i "normali" !!.
RIMENA
Lascia
nel limpido cobalto
la speranza svanire
e all’orma del ricordo
il tempo perduto
rimena,
il vento dagli aspri accenti
il fascino uggioso e niveo
e la storia di storie lontane
d’inverni veri.
Riccardo P. 1990
Il continuo sostituire l'Italiano con parole inglesi, lo paragono alla cementificazione che inesorabilmente assottiglia la campagna fertile e generosa. Ineluttabile perdita, come di un lento suicidio.
Segnalibri