Ci siamo! E’ giunto ormai il momento di iniziare a monitorare più nel dettaglio i grandi movimenti stratosferici che con buona probabilità ci accompagneranno anche quest’anno.
Prima di passare alla descrizione della situazione attuale, vale la pena di provare a ipotizzare a grandi linee cosa dovremo aspettarci.
Per farlo vi propongo un confronto che avevo già utilizzato l’anno scorso, il cui scopo è valutare il comportamento degli anni con una simile combinazione per quanto concerne QBO a 45hpa e Solar Flux. Quest’anno ovviamente il raffronto è rispetto agli anni con QBO negativa a 45hpa e basso Solar Flux (ho considerato un valore arbitrario < 85), entrambi considerati al mese di gennaio, con la ragionevole certezza che la QBO sarà ai massimi di negatività nel gennaio 2010 e con l’ipotesi più che plausibile che il SF si mantenga al di sotto di tale soglia nei mesi a venire.
Nella tabella sottostante dunque, a fianco di ogni anno, oltre ai già citati QBO e SF, abbiamo la T media della stratosfera polare in ogni mese (tranne per il 1954/55), con evidenziati i Canadian Warming (CW), i Midwinter Major Warming (MMW) e i Final Warming (FW), assieme ad i mesi in cui la stratosfera è stata più fredda di mezza deviazione standard rispetto alla media ( C ).
Sotto, per ogni mese, è indicato il valore dell’AO e nelle ultime due colonne abbiamo il valore medio dell’indice nel trimestre DJF e, se occorso, il tipo di MMW:
![]()
Iniziamo subito col dire che, come potete notare, la probabilità di avere un MMW è decisamente elevata. 7 casi su 9 (77%).
Oltretutto i due casi senza MMW si sono avuti durante Nina debole-moderata, mentre con el Nino (2 casi) fino ad oggi si è sempre avuto un MMW.
Questa cosa non deve stupire, infatti con Nino è favorita la propagazione delle onde planetarie dal basso verso l’alto (che portano al MMW), mentre con la Nina è favorito il moto opposto, cioè se si riesce ad avere comunque un MMW allora la propagazione dei venti orientali dalla strato alla tropo è facilitata.
Dalla dispensa sulla stratosfera (pag.23):
La propagazione verticale delle onde planetarie dalla troposfera verso la stratosfera è rafforzata (indebolita) in anni di QBO- (QBO+ e minimo del ciclo solare) e di ENSO+ (ENSO-).
In misura minore potrebbe anche essere influenzata dalla fase del ciclo solare: secondo Kodera (2002), infatti, in prossimità del massimo del ciclo solare le onde troposferiche tendono ad assumere una maggior connotazione planetaria, propagandosi con più facilità verso l’alto, anche in conseguenza di una struttura spaziale che favorisce il coupling stratosfera-troposfera.
Il Nino, in sé, rafforza il gradiente termico meridionale alla superficie terrestre e dunque favorisce la propagazione verticale delle Rossby waves (in conseguenza di un aumentato EP Flux). Tuttavia va detto che questa prerogativa del Nino sembra meno forte degli ultimi decenni, forse a causa di un Global Warming amplificato alle latitudini medio-alte che riduce il gradiente termico meridionale. Infatti la correlazione invernale fra il Nino e l’indice AO era prevalentemente negativa fra gli anni 50 e l’inizio degli anni 80, per poi divenire maggiormente positiva negli ultimi 25 anni.
La propagazione dalla stratosfera alla troposfera è invece favorita, in generale, in prossimità del minimo del ciclo solare oppure con l’accoppiata QBO-/minimo solare e QBO+/massimo solare (stante una circolazione di Brewer-Dobson più forte, vedi pagina 17) e, in caso di Stratwarming, in anni di ENSO- (Shiogama e Mukougawa, vedi figura 29).
Nella fattispecie, sembrerebbe che, negli inverni connotati dalla Nina, venti zonali orientali successivi a Major Warming riescano a diffondersi dalla stratosfera alla troposfera inducendo anomalie bariche polari simili alla fase negativa del NAM. Viceversa, in occasione del Nino, i venti zonali orientali sono perlopiù confinati nella stratosfera, impedendo la propagazione verso quote più basse di questo "segnale" e quindi inibendo un conseguente rialzo barico polare.
In concomitanza del MMW vediamo poi come in 6 casi su 7 (85%), l’AO invernale sia risultata negativa nel trimestre invernale, con valori mediamente più bassi, come è lecito attendersi, in caso di eventi di tipo split.
Passiamo poi allo “spauracchio” rappresentato dal Canadian Warming. Osservando nel dettaglio la tabella vediamo come, almeno negli anni con QBO- e SF basso, il CW di per sè non costituisca un segnale preoccupante, dato che nella metà dei casi (2 su 4) si è poi avuto lo stesso il MMW, addirittura di tipo split, e nell’altra metà invece, non si è verificato nulla.
Quindi il CW, non sembra essere la discriminante. CW che oltretutto non sempre coincide con un “precondizionamento”, il quale, ad essere sinceri, sembra poco influente negli anni considerati (probabilmente a causa del notevole peso di QBO- e SF basso) a meno di anomalie notevoli del NAM lungo tutta la verticale polare nei mesi autunnali come accadde nel 1996.
Anomalie notevoli del NAM che quest’anno non sono presenti, perlomeno alle quote medio-alte stratosferiche, mentre abbiamo una certa vivacità, del tutto normale, per quanto riguarda il suo “ramo” troposferico, ovvero l’AO:
Oltretutto, fermo restando che qualche possibilità che avvenga un CW c’è, a mio avviso siamo ben lontani dalla classica disposizione tipica dei CW teorizzata dallo Stratospheric Research Group dell’università Berlino.
Tanto che anche negli anni scorsi si parlava spesso di CW quando in realtà, non è mai avvenuto un riscaldamento classificabile realmente come tale.
Sempre dalla dispensa ecco come si dovrebbe presentare un CW:
Legenda:
W = massimo termico
K = minimo termico
H = massimo geopotenziale
T = minimo geopotenziale
Come possiamo vedere dai forecast NCEP (salvati) nel momento di massimo “disturbo” il massimo termico rimane ben distante dall’artico canadese, ed anche il massimo geopotenziale rimane defilato rispetto rispetto alla verticale dell’Isola di Baffin e dintorni, così come il minimo termico non si va a collocare sulla siberia occidentale:
Molto bene! Dopo questa necessaria premessa, spazio ai commenti e al monitoraggio giornaliero.
Buona stagione “stratosferica” a tutti,
Marco
P.S: gli anni nella tabella iniziale sono quasi tutti “idilliaci” () per un nevofilo, ma costituiscono un buon paragone solo per quanto riguarda la stratosfera. Per adesso restiamo con i piedi ben saldi per terra….
![]()
[CENTER]--> Marco <--
***...Always Looking At The Sky...***
""[URL="http://dailymotion.alice.it/video/x3ov8b_peak-oil-how-will-you-ride-the-slid_tech"]How Will You Ride The Slide[/URL]""
[B] Don't panic. But if you panic, be the first.
[/B]
[/CENTER]
Segnalibri