
Originariamente Scritto da
Luca Angelini
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Facciamo un altro passo: domani, mercoledì 27, sarà la giornata del centro-sud. L'alta subtropicale atlantica dopo essersi elevata all'ennesima potenza con velleità di conquista in territorio artico tende ora a coricarsi verso est permettendo la retrogressione di una prima serie di nuclei freddi dal comparto russo fin sull'Algeria. Qui lungo il punto di flesso dall'asse di saccatura, il ramo ascendente del getto polare, stagliato sui cieli del nord Africa, mostra un bel massimo di vento dall'Algeria al golfo Libico. Sulla sua uscita di sinistra l'improvvisa decelerazione del vento propone il solito "scherzetto" fisico della divergenza e immette in alta quota, sui cieli del Canale di Sicilia, dello Jonio e del basso Tirreno, diversi nuclei di vorticità, in sostanza mulinelli di bassa pressione, simili ai mulinelli che si possono notare ai lati della corrente di un fiume. Ebbene, secondo la teoria baroclina a due livelli, questa configurazione in quota, laddove transiti sopra una zona baroclina (come quella effettivamente presente sul Mediterraneo centro-occidentale) produce ciclogenesi. E così, anche con la spintarella dell'Atlante, sarà.
Questo status fornirà un notevole tiraggio verticale lungo tutta la colonna d'aria, con un massimo intorno alla mattina di domani, mercoledì. Bene, ma cosa sale lungo questo percorso forzato? Lo vediamo dalle mappe ai piani isobarici inferiori. Tra tutti preme notare l'afflusso di un nucleo di aria fredda alla quota di 500hPa, con un'isoterma di -24°C e un concomitante richiamo mite alla quota di 850hPa (ben visibile dalla carta della
theta-e allegata, ma ancor meglio sarebbe quella della temperatura pseudopotenziale di bulbo bagnato) con pescaggio iniziale nord-africano, flusso ancor più evidente al livello del mare dove sulle nostre regioni meridionali tutte soffierà furioso lo Scirocco. Ma aria fredda sopra aria mite crea una destabilizzazzione della colonna d'aria e immetterà quindi in situ energia disponibile alla convezione (
CAPE).
C'è ancora un ultimo elemento che ci aiuta a delineare con sufficiente chiarezza la nostra prognosi: l'impatto del'orografia. Ebbene tutte le forzanti descritte ci inducono a pensare che tra la nottata odierna e la mattinata di domani, mercoledì, si potranno avere rovesci anche a sfondo temporalesco sui seguenti settori:
Catanese, Nebrodi, intero settore jonico della Calabria, Cosentino, zona del Pollino, Basilicata meridionale e Campania. Quote neve? 2000 metri in Sicilia, 1700-1800 sull'Aspromonte, 1400-1660 sulla Sila, 1300-1500 in Basilicata fin verso i 1200 in Campania. Nevicate anche abbondanti, specie sul tratto appenninico calabrese.
Entro la seconda parte della giornata coinvolte anche basso Lazio, Puglia e Molise, ma con rovesci più moderati. Neve intorno a 1000-1200 metri sul lato adriatico, un po' più in alto sul Lazio. Infine, salendo lungo l'Adriatico, lo Scirocco si trasformerà in Grecale, con aria più fredda e quote neve a scalare rapidamente partendo dagli 800-1000 metri dell'Abruzzo fin verso i 200-400 metri delle Marche. Sconfinamenti sull'Umbria orientale con limite bianco fin verso i 700 metri, ma anche più in basso nel Perugino.


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