
Originariamente Scritto da
mat69
Già

e questo dipende dalla riduzione dell'anomalìa polare.
E' innegabile il fatto che meno pervicace diverrà l'azione antizonale più verosimilmente si attuerà una graduale tendenza a scambi meridiani.
In soldoni se un
AO a fondo scala mi genera un'antizonalità "alta" che ghiaccia, in prossimità del core gelido del segmento del
vp, le fasce subpolari e seguendo una direttrice a scarsa componente meridiana, mi porta gpt bassi verso il Regno Unito e poi in pieno Oceano, una antizonalità lieve mi rende maggiormente possibile uno scambio eterogeneo di masse d'aria grazie a scambi verticali d'onda.
Sul fronte
SSTA le differenze sono lievi, è vero. Però è indubbio il fatto che siano gli stessi modelli ad inquadrare per il prox fine settimana una rimonta subtropicale (coadiuvata quanto vuoi dall'arretramento del vortice atlantico) ma credo, almeno in parte, stimolata, dalle anomalìe calde presenti a NW del continente africano indubbiamente prevalenti e più intense rispetto alle lievi anomalìe di segno opposte ubicate poco più a nord (il cuore freddo di tali anomalìe e sempre
cmq ubicato ad ovest).
La lesione comunque della radice altopressoria eventualmente resa possibile da tali anomalie negative, in presenza di una discesa di gpt più bassa ( e credo peraltro meno intensa fisiologicamente di quella avvenuta in pieno inverno), andrebbe ad incidere, per tale motivo a latitudini ben più meridionali rispetto a quanto già in precedenza, rendendo, a mio avviso al limite, più probabile l'effetto "palloncino basso" piuttosto che quello "palloncino alto".

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