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  1. #1
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di mat69
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    Predefinito Re: L’inverno tornerà.... in marzo?

    Citazione Originariamente Scritto da zago remigio Visualizza Messaggio
    Pur mettendoci tutto l'ottimismo possibile continuo a non vedere sostanziali cambiamenti nella circolazione anche nella prima decade di marzo. Un breve rallentamento del getto subtropicale sembra in effetti esserci con una altrettanto effimera azione dinamica atlantica che subisce però la solita evoluzione che definisco da tempo "del palloncino".
    Radice che non tiene, sempre per il solito motivo (SSTA negative) tra l'altro quest'ultime in lenta estensione verso nord in accordo con la progressiva salita della zona di convergenza intertropicale e della relativa cella di Hadley (vedi GPT sempre più alti sul Med. meridionale).
    In conclusione, tranne brevi e fisiologici spifferi freddi tardo-invernali, rimane lo spettro del pattern EA+.

    Già e questo dipende dalla riduzione dell'anomalìa polare.
    E' innegabile il fatto che meno pervicace diverrà l'azione antizonale più verosimilmente si attuerà una graduale tendenza a scambi meridiani.
    In soldoni se un AO a fondo scala mi genera un'antizonalità "alta" che ghiaccia, in prossimità del core gelido del segmento del vp, le fasce subpolari e seguendo una direttrice a scarsa componente meridiana, mi porta gpt bassi verso il Regno Unito e poi in pieno Oceano, una antizonalità lieve mi rende maggiormente possibile uno scambio eterogeneo di masse d'aria grazie a scambi verticali d'onda.
    Sul fronte SSTA le differenze sono lievi, è vero. Però è indubbio il fatto che siano gli stessi modelli ad inquadrare per il prox fine settimana una rimonta subtropicale (coadiuvata quanto vuoi dall'arretramento del vortice atlantico) ma credo, almeno in parte, stimolata, dalle anomalìe calde presenti a NW del continente africano indubbiamente prevalenti e più intense rispetto alle lievi anomalìe di segno opposte ubicate poco più a nord (il cuore freddo di tali anomalìe e sempre cmq ubicato ad ovest).
    La lesione comunque della radice altopressoria eventualmente resa possibile da tali anomalie negative, in presenza di una discesa di gpt più bassa ( e credo peraltro meno intensa fisiologicamente di quella avvenuta in pieno inverno), andrebbe ad incidere, per tale motivo a latitudini ben più meridionali rispetto a quanto già in precedenza, rendendo, a mio avviso al limite, più probabile l'effetto "palloncino basso" piuttosto che quello "palloncino alto".
    Matteo



  2. #2
    Brezza tesa L'avatar di Grande Gelo
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    Predefinito Re: L’inverno tornerà.... in marzo?

    Citazione Originariamente Scritto da mat69 Visualizza Messaggio
    Già e questo dipende dalla riduzione dell'anomalìa polare.
    E' innegabile il fatto che meno pervicace diverrà l'azione antizonale più verosimilmente si attuerà una graduale tendenza a scambi meridiani.
    In soldoni se un AO a fondo scala mi genera un'antizonalità "alta" che ghiaccia, in prossimità del core gelido del segmento del vp, le fasce subpolari e seguendo una direttrice a scarsa componente meridiana, mi porta gpt bassi verso il Regno Unito e poi in pieno Oceano, una antizonalità lieve mi rende maggiormente possibile uno scambio eterogeneo di masse d'aria grazie a scambi verticali d'onda.
    Sul fronte SSTA le differenze sono lievi, è vero. Però è indubbio il fatto che siano gli stessi modelli ad inquadrare per il prox fine settimana una rimonta subtropicale (coadiuvata quanto vuoi dall'arretramento del vortice atlantico) ma credo, almeno in parte, stimolata, dalle anomalìe calde presenti a NW del continente africano indubbiamente prevalenti e più intense rispetto alle lievi anomalìe di segno opposte ubicate poco più a nord (il cuore freddo di tali anomalìe e sempre cmq ubicato ad ovest).
    La lesione comunque della radice altopressoria eventualmente resa possibile da tali anomalie negative, in presenza di una discesa di gpt più bassa ( e credo peraltro meno intensa fisiologicamente di quella avvenuta in pieno inverno), andrebbe ad incidere, per tale motivo a latitudini ben più meridionali rispetto a quanto già in precedenza, rendendo, a mio avviso al limite, più probabile l'effetto "palloncino basso" piuttosto che quello "palloncino alto".
    Sono d'accordissimo, con l'unico dubbio però da attribuire al non riassorbimento delle SSTA atlantiche a largo delle coste portoghesi. Forse questa potrebbe essere un'arma a doppio taglio per quanto riguarda gli sviluppi del tempo futuro per la nostra penisola. Comunque per il resto sono d'accordo su quanto hai detto
    12 Febbraio 2010: Bufera di neve: accumulo 8 cm...

    4-11 Febbraio 2012: Nevicata storica: accumulo 30 cm...

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