Vedo molti forumisti esaltarsi o strapparsi i capelli ogni qualvolta i vari runs del modello americano dipingono scenari molto diversi tra loro.
Oggi mi sono fatto l’idea, confrontando varie analisi e pareri autorevoli che dopo il 20 di questo mese e con evidenti effetti dopo il 25 andremo incontro ad un poderoso break zonale con la formazione di un esteso anticiclone dapprima ad onda lunga esteso dalle basse latitudini dell’atlantico verso la Scandinavia con asse SW- NE.
Se teoricamente i vari piani isobarici della stratosfera fossero stati maggiormente permeabili alle numerose intrusioni calde in sede polari avvenute tra gli 1 e 10 hpa, (come più volte ha ricordato il bravo Remigio Zago) probabilmente avremmo giÃ* terminato da alcune settimane la ns. attesa con buone soddisfazioni per molti ma sicuramente l’interscambio meridiano avrebbe anticipatamente dissipato quel grosso serbatoio di gelo che nell’ultima settimana è andato ispessendosi sempre di + nella Russia asiatica.
Tuttavia è visibile come le ultime invasioni calde in sede artica stiano cominciando (finalmente ) a condizionare anche i piani inferiori della stratosfera e presto condizioneranno anche l’azione del Vp attualmente molto attivo in atlantico e parzialmente protagonista della scena italiana (e diciamo dell’Europa occidentale) per una settimanella circa.
I primi effetti di questa spinta coincideranno con l’inizio della prox settimana quando una perturbazione riuscirÃ* a scalfire la corazza dell’hp portando qualche fenomeno al NW (+ che altro per lo scorrimento in quota di aria + umida da S) e fenomeni + organizzati sul medio basso tirreno e poi al sud. Il tutto all’interno di una depressione che andrÃ* Cut-offandosi dal flusso principale isolato a sua volta da un tentativo dell’hp delle azzorre di congiungersi col fratello continentale.
A questo punto si cade nei "forse" e nei "ma".
Secondo alcuni (forse mi unisco a tale tesi) il Vp ancora energico nelle sue propaggini meridionali spezzerÃ* questo tenue legame imponendo una + decisa e organizzata irruzione di aria artica marittima (Classica “rodanata”).
Questo dovrebbe essere il “canto del cigno” del Vp in quanto il collassamento del Js e il cavo d’onda creatosi sarebbero i segnali evidenti di una zonalitÃ* nn + sostenuta e alimentata.
Ciò che resta del Vp dovrebbe ripiegare le sue forze più a est e parzialmente collassato dare il via con un forcing sulle coste orientali dell’atlantico a quell’erezione meridiana dell’anticiclone dell’azzorre verso la penisola scandinava dando il via a un notevole blocco alla circolazione zonale e al graduale isolamento di gran parte dell’Europa all’interno di una circolazione molto fredda di aria continentale.
Altri ritengono invece che l’atlantico nn avrÃ* la forza (dopo questo peggioramento previsto per l’inizio della prox sett.) di spingersi nuovamente verso la ns. penisola e quindi ritengono il tentativo di connubio tra i 2 anticicloni un progetto che andrÃ* in porto, riducendo naturalmente i tempi di attesa di quanti anelano al gelo siberiano.
Vedremo……..
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Matteo
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