La domanda sorge spontanea: chi dei due enti ha il miglior dataset per effettuare la climatologia sul nostro Paese?

Maggio 2010: ISAC contro NOAA

Raramente ci si trova di fronte a tale difformità di vedute, soprattutto quando si ha a che fare con dei dati, che dunque prescindono dalla soggettività di chi li analizza. Quest’oggi osserviamo piuttosto attoniti due analisi climatiche riferite allo stesso periodo (Maggio 2010) completamente contrapposte. Sull’Italia, dal punto di vista delle temperature, l’ente americano NOAA vede un mese complessivamente in media o forse leggermente inferiore ad essa (in media o poco inferiore ad essa al Centronord, in media o leggermente superiore al Centrosud) mentre per l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima italiano la scorsa mensilità chiude in anomalia positiva (+0.49°C, 65esimo Maggio più caldo dal 1800); temperature sopra media al Sud, su Regioni Adriatiche, Sardegna orientale e sulla Valpadana.
C’è da dire che due medie di riferimento differenti, soprattutto in un periodo di costante trend al rialzo delle medie mondiali possano produrre una tale differente veduta, comunque significativa dei due enti. Ciò che invece risulta invece più eclatante è la forte difformità riguardo le piogge cumulate. Ricordiamo tutti un mese di Maggio funestato da acquazzoni e temporali con quantitativi che al Centronord, ma anche su molte aree del Sud, sono stati 2-3 volte superiori a quelli medi con anomalie fino al 300%. Ciò risulta anche dall’analisi del NOAA. L’ISAC vede anch’esso un mese complessivamente più piovoso della media (+28%) ma con anomalie di soli 25 punti percentuali sulle aree Centrosettentrionali a parte qualche rara eccezione.

Potete trovare le mappe sopra esposte ai seguenti link (ISAC :http://www.isac.cnr.it/~climstor/climate_news.html; NOAA: http://www.cpc.noaa.gov/products/analysis_monitoring/regional_monitoring/europe.shtml)


Percentuale rispetto al normale quantitativo di pioggia (NOAA)


Deviazione rispetto al valore medio mensile (ISAC)