Previsione inverno 2010/2011

Dopo alcuni anni dove la stagione invernale qualche volta ha deluso, il prossimo inverno potrebbe regalare forti emozioni a chi ama questa stagione, con lunghi periodi freddi e nevicate importanti, numerose anche in pianura.
Tutto questo perché la circolazione è cambiata, o meglio, segue quella dell’inverno scorso, ma molto probabilmente si abbasserà di latitudine.
Ma facciamo un piccolo passo in dietro.
Parliamo un attimo di questo ottobre, che ha in serbo precipitazioni in media, o leggermente sotto, e temperature che dalla media, passeranno sotto media per il resto del mese.
Questo avviene perché il Vortice Polare non è compatto, ed è proprio quello che è successo lo scorso inverno, e che penso succederà anche la prossima stagione.
VP quindi decentrato, che da luogo a Jet Stream sempre più profonde e invadenti verso l’Europa centro-meridionale.
Potrebbe essere questa la differenza tra lo scorso inverno e il prossimo, il fatto che il gelo proveniente da E o N/E colpisca in particolare l’Europa centro-meridionale, scegliendo due possibili strade, o a nord delle Alpi, colpendo prima l’Europa centrale, per poi buttarsi attraverso la Valle del Rodano e attivare minimi liguri che poi si isolerebbero nel mediterraneo, richiamando correnti gelide da Est, che passerebbero sui Balcani per poi gettarsi in Adriatico, o arrivare direttamente da N/E con direzione Mediterraneo, senza passare a nord delle Alpi.
Il fatto che questo movimento scenda di latitudine, mi fa pensare a un’inverno meno rigido per la Gran Bretagna e nord ovest della Francia.
Per la parte centrale dell’inverno, potrebbe formarsi il famoso ponte di Wejkoff, con il collegamento tra hp russo e hp delle Azzorre, con tempo più stabile ma molto freddo.
Allego una mappa:



Da questa immagine si può notare quello che avverrebbe in seguito, l’unione tra hp Russo e hp delle Azzorre.
Insomma, ci sono tre cose importanti da tenere a mente:

1. Hp Azzorre che punta a N o N/E
2. Minimi mediterranei
3. Hp russo che si avvicinerà all’Europa orientale

Aggiungiamo poi l’effetto della Nina strong west base e il Minimo Solare.
Analizzo entrambe le cose.
Parlando della Nina, sembra essere west base, anche se vi è ancora incertezza, visto poi che il culmine del suo effetto lo deve ancora raggiungere.
Capitolo sole, la nostra stella continua a dormire. Si sa, ma lo si può anche solamente immaginare, che il sole sia importante e influisca sul clima terrestre, quindi questo suo sonno, può portare a un calo generalizzato delle temperature planetarie, insieme poi alla Nina, anche se è difficile conoscerne l’entità del calo termico.

Tutti ingredienti per un inverno vivace e freddo.

Sintesi:

Inverno leggermente sottomedia precipitativi.
Inverno sottomedia termica tra -1 e -1.5°c

Fabio De Stefanomappa inverno.jpg