Se guardate bene le dinamiche tropo/strato le similitudini tra l'inizio dell'inverno 2010/2011 e l'inverno precedente erano davvero sorprendenti. Persino le dinamiche del NAM fino a quel punto erano davvero simili.
Non temo grosse smentite nel ritenere che il calore accumulato sull'artico durante il periodo estivo unitamente alla debolezza dell'indice medio zonale avessero avuto il deciso sopravvento nel condizionare la circolazione emisferica per buona parte dell’autunno e per la prima fase dell’inverno e che neppure la minor convezione nel Pacifico dovuto al fattore Nina (unitamente ad una medio alta stratosfera meno ricca di particelle di ozono a causa della Qbo occidentale) avesse potuto fino a quel momento deporre a favore di un vortice già da subito strutturato.
Del resto benché una fase di Enso Neg. conduca ad un bilancio negativo nel complesso delle anomalìe dell’Oceano Pacifico, bisogna tuttavia considerare le anomalìe di segno opposto accumulate nell’arcipelago indonesiano e su buona parte dell’Australia proprio a causa dell’intenso accumulo di acque temperate in migrazione da est verso Ovest ( e principalmente dalle regioni 3.4 e 4 dell’ENSO) a causa degli intensi alisei oltre alle anomalìe positive che una fase di ENSO neg. in progressiva maturazione porta, per effetto della circolazione oceanica, nella cd. zona Namias.
A differenza rispetto all'ENSO + dell'inverno precedente che, in concomitanza degli altri fattori già esaminati , aveva portato ad una netta intrusione dell'anticiclone aleutinico in area artica, la molto più modesta ma pur presente convezione dovuta al fattore Nina unitamente ad una minor propensione da parte del vps a sviluppare calore in prossimità del polo (giusto il fattore Qbo occidentale) immetteva nella circolazione apporti temperati che giungendo nel "regno delle correnti occidentali" , andavano ad impattare il continente americano, laddove grazie al deficit di ghiacci, si andavano a strutturare prevalenti anomalìe positive di gpt e questo segnatamente nell’ampia zona compresa tra l’artico canadese ed il sud della Groenlandia laddove peraltro persistevano considerevoli anomalìe positive proprio in Atlantico.
La parte più strutturata del vortice polare, cmq disassato rispetto al polo , risultava pertanto allocata nella siberia orientale...
Al polo resistevano, fino ad allora, anomalìe nettamente positive di geopotenziali ed un AO index ancora decisamente negativa..nonostante il fatto che, a differenza rispetto al precedente inverno , i massimi pressori fossero più spostati in area subartica (verso il Canada centro - occidentale) .
(to be continued)![]()
Matteo
Mat, in prospettiva sarebbe interessante pensare a) alla prossima estate e b) come potrebbero anche mettersi le cose per il prox inverno, il tutto in virtù del fatto che partiamo da una situazione opposta a quella di due anni fa (ENSO - e QBO +...).
Lo so che ho messo in campo una questione da un milione di dollari :-)
forse la anomalie negative in regione ENSO potrebbero resistere parzialmente, anche se forse piuttosto attenuate, almeno sino all'inizio del 2012, magari una NINA like, ma anch'io avrei pensato che entro la fine dell'autunno la QBO potrebbe tornare su valori negativi, se non a tutte le quote almeno a 30 hpa. chissà vedremo... certo sarebbe molto interessante sentire il parere dei longers e dei forumisti più esperti in materia...
Qbo attuale e "sopra" (fino quasi al limite dei 20 hpa) quella che verrà:
ecmwfzm_u_a12.gif
![]()
Matteo
Scusate ma più avanti traccetere una probabile evoluzione in chiave estiva come avete fatto con l'Inverno? leggo Nina in calo e sole ormai sveglio......grazie!![]()
In troposfera una delle più intense fasi antizonali si è avuta prima della metà di gennaio, nel momento in cui la massima convezione proveniente dal Pacifico è riuscita in parte e temporaneamente ad intrudere l'area polare, liberando l'artico canadese.
ao.sprd2.gif
A quel punto l'enorme massa di minimi di gpt fino a quel momento sbilanciata sull'artico euroasiatico, ha dato il via ad una massiccia migrazione retrograda verso il nord America (la fase della "livella" ricordate?).
Guardate l'emisferica tropo del 12 gennaio:
eravamo in piena retrogressione dei minimi di gpt da AO molto negativa:
la spinta aleutinica provocava in troposfera da una parte l'antimigrazione dei minimi di gpt, dall'altra in tropo e strato un deciso flusso di calore in grado di provocare il desplacement del vps e lo spostamento sincrono (tropo/strato) del suo cuore freddo verso l'Atlantico e poi verso il nord America.
guardiamo questa evoluzione:
archivesnh-2011-1-10-0-0.JPG
Osservate i minimi di gpt e i massimi pressori sul polo (spinta aleutinica che si isola sul polo):
archivesnh-2011-1-15-0-0.JPG
Tenete presente che, l'onda planetaria in minima parte giunta fino all'alta stratosfera polare aveva iniziato a comprimere il vortice nel momento in cui i suoi minimi si erano già trasferiti verso il Canada.
Se tenete l'occhio sull'emisferica del 15 gennaio appena sopra postata, potete osservare la migrazione dei gpt in corso ma anche il fatto che l'alimentazione dell'alta polare si era già bella esaurita (guardate la sorgente della wave 1 nel Pacifico) e gli effetti della wave 2 dovuta alle anomalìe presenti nell'W-NATL si limitavano a creare i presupposti per un percorso alto del jet-stream polare, ponendo i presupposti per quella che sarebbe stata correttamente chiamata "circolazione orientale secondaria".
Nel Pacifico non vi era certamente l'afflusso di calore trasportato da un Enso pos. (nè lo sviluppo stratosferico di calore favorito da una Qbo orientale) e il venir meno del forcing, precedentemente dovuto proprio alla posizione precedente dei minimi di gpt facenti capo al vortice polare presenti in massa in area asiatica, creava i presupposti per un graduale riassestamento del vortice stesso laddove è normalmente deputato a risiedere:
archivesnh-2011-1-20-0-0.JPG
Di fatto nel momento in cui il raffreddamento dovuto alla precedente compressione del vps è sceso fino in troposfera, proprio qui, a mio avviso la grande differenza rispetto all'inverno precedente, non ha trovato valide forze atte ad opporsi esasperandone le criticità ma è riuscito a raffreddare il vortice, ricompattandone i nuclei distaccati ancora in parte presenti tra le coste E-USA e l'Atlantico centro occidentale:
Ha avuto grossomodo di lì inizio la fase di precondizionamento strato/tropo della durata grossomodo ben inquadrabile in base agli studi di B. & D.![]()
Matteo
Ma non c'è solo la QBO come predictor, la QBO è UNO dei predictor e una delle tante TLC da considerare.....personalmente penso che già ad inizio autunno (se non fine estate) saremo in QBO negativa.....per quanto riguarda l'ENSO credo che al massimo esso potrà risultare neutro, non credo affatto ad un ENSO +, tanto più perchè la ripresa dell'attività solare è comunque di basso livello e comunque il massimo di attività del ciclo 24 è già in atto......il sole, sostanzialmente, credo continuerà a dormire per un bel pezzo e ciò di certo non favorirà fasi ENSO positive.
Per quanto riguarda la prox estate, credo che difficilmente e raramente dopo una NINA strong siano seguite estati roventi sul comparto euroatlantico, ma qui potrà intervenire qualcun'altro lavorando anche su basi statistiche considerando casi simili del passato.
A guardar bene, ma bene bene, forse il condizionamento c'è stato ...
Neutrofilo, normofilo, fatalistofilo: il politically correct della meteo
27/11: fuori a calci i pregiudicati. Liberazione finalmente.
E a volerla dire tutta, a supporto dell'analisi operata da Andrea nel suo tread, la situazione delle forzanti troposferiche, prevalentemente congelate, è proprio tipica degli esiti finali di una dominante enso negativa in fase matura a cui si aggiungono le anomale (per la stagione) temperature che ancora si osservano nelle quote medie stratosferiche.
Non avrei nonostante tutto davvero pensato al prolungamento di questa fase a tutto il mese di marzo....![]()
Matteo
Segnalibri