direi ottimo il lungo termine, west shift sempre più marcato che promette per l'ultima decade di febbraio un ritorno dell'inverno vero, come già ribadito buone possibilità che alla fine entri anche dal rodano, vediamo....
Il fatto e' che e' inutile star dietro ad ogni emissione in cui viene inserita questa possibilità a 384 ore e commentare dicendo che e' sempre più probabile.
non era una previsione più che altro una speranza, tutto quel lago gelido però una volta ceduta l'alta pressione c'erano buone possibilità che shiftava ad ovest.Infatti il west shift sul lungo termine si vede e come ribadito potrebbe anche alla fine venire dal rodano, certo se fosse arrivato prima sarebbe stato meglio visto che due terzi di inverno sono stati nulli.
i proclami primaverili, resteranno proclami, appunto! Temo un lungo periodo "freddo" a tratti nevoso su buona parte delle ns regioni. Mi si rovina il carnevale, gli oracoli lo ribadiscono
Ma quando la neve si scioglie, il bianco dove va a finire?
ora il mostro gelido lo attendiamo per carnevale?(primi di marzo))
sempre piu' in la'![]()
ecco editoriale di Madrigali:
Inverno tutt'altro che finito.....non fatevi confondere le idee, febbraio farà sentire la forza gelida del trend anni 2000. "Punto Madrigali"
Mi viene da sorridere nel leggere in giro, commenti meteoclimatici, orientati ad un inverno finito o alle “corde”!! frasi comuni come “oramai le giornate si allungano” o “inverno alla sua conclusione e primavera alle porte” e “ trend anni 2000 inesistente e subtropicali dominanti”.
Ma potrei riportare altre innumerevoli considerazioni disfattiste sull'inverno in corso, lette sui forum come anche inviate via e_mail, inneggiando sempre ad un presunto GW e caldo oramai vincente, con un trend anni 2000 sbeffeggiato e visto solo come illusione del sottoscritto.
Noto che, ancora una volta, non si tiene conto dei messaggi importanti dati dalla natura, di un inverno rigoroso e marcato su molte nazioni europee ed extraeuropee.
Dimenticato o ignorato il dicembre da gelo storico in Europa oltrAlpe, come un duro inverno che sta continuando in USA come in ASIA, con vari stati in ginocchio dal gelo e la neve perseverante.
Forse, tutte queste persone che danno per scontato un inverno concluso, si saranno pure dimenticati (ma che memoria labile) anche del marzo dell'anno scorso, quando imperversarono intorno al 9 del mese, molto freddo e neve fino in pianura, con record precipitativi per il periodo stagionale.
Certe persone non solo hanno memoria corta, ma ignorano il passato climatico del pianeta, che ha reso sempre più palese, come un cambiamento climatico, non sempre si diffonde diffusamente, ma colpisca con virulenza progressiva, lasciando in stand by alcune parti del pianeta.
Per cui, notare tutto intorno a noi, situazioni di gelo e neve record e minimizzare sull'inverno, solo perchè alle nostre latitudini è stato saltuario o ad intermittenza come non per tutti, è una considerazione fallace, che induce errori climatici gravissimi.
Nel passato della Terra, i cambiamenti climatici anche eclatanti, sono iniziati con una cadenza ben precisa, ma non di certo uguale per tutti come causa effetto “iniziale”.
Mentre è appurato che il risultato finale è stato determinante “per tutti” senza distinzione di latitudine e longitudine, con una progressione successiva inesorabile, verso un raffreddamento globale attivo e virulento.
Mai minimizzare sugli avvertimenti che la natura pone in riflessione, riguardo cause effetto eclatanti termiche e meteoriche, registrate su determinate aree geografiche, poiché induce a considerazioni climatiche errate.
Attualmente il Mediterraneo e l'Italia stanno vivendo una situazione meteorologica similare al ventennio appena trascorso anni '80-'90, di subtropicale affermata e tempo stabile e mite, con temperature sopramedia.
In una analisi non approfondita e superficiale, è semplice cadere nell'errore dei molti proGW e caldisti, di esaltazione riguardo un processo meteoclimatico al riscaldamento graduale e sequenziale, minimizzando o ignorando su quello che avviene intorno a noi.
Risulta ancora più eclatante la perseveranza dell'errore, ignorando le situazioni di gelo intenso in altre parti del globo e esaltando un inverno finito, quando appena ad est dell'Italia, si muoverà un mostro di gelo e neve da urlo.
Pensate che vari spaghi ENS proiettano una evoluzione di isoterme di media, sotto i -20° in avvicinamento al Mediterraneo, con situazioni estreme di esondazione dell'iceberg con valori eclatanti a 1400/1500 mt di quota anche prossimi ai -16°/-18°!!
In conclusione, mi viene ancora da sorridere, nell'osservare discorsi inneggianti ad un inverno concluso, quando nelle immediate vicinanze dell'Italia, aleggierà un vortice esteso di gelo e neve da record, pronto ad entrare retrogrado, al primo passo falso del flusso zonale.
La conferma di una situazione delicata e tutt'altro che primaverile, è riscontrabile dalla osservazione degli indici teleconnettivi previsti in diminuzione.
Non sarei così tranquillo nel riporre indumenti pesanti e cantare ritornelli primaverili, con un mostro artico continentale che risulta presente nelle immediate vicinanze dello Stivale, con segnali inquietanti esaltati da una NAO in negativo e con un trend anni 2000 ben attivo e presente, riscontrabile in USA come in ASIA.
L'Italia risulta come il Mediterraneo in stand by, e il decorso del mese di Febbraio, risulterà rivolto verso una recrudescenza di gelo marcata ed eccezionale, come risultò nel marzo del 2010.
Avremo solo un ritardo nei tempi, generato dalla staticità del momento configurativo, con un ingresso del freddo che dovrebbe enfatizzarsi dopo il 16/17 di febbraio, favorito da una caduta degli indici e da un blocking altopressorio che costruirà le basi per un flusso antizonale rigido, che si dovrebbe esaltare a dismisura, intorno il 20 del mese.
Flusso zonale che sarà seguito da anticiclone di chiusura e formazione di ciclogenesi italica, con richiamo gelido orientale, che sarà successivamente esaltato dalla antizonalità del JS, con invito al “mostro gelido”.
In conclusione, non consiglierei di riporre indumenti invernali e prepararsi ai “canti del maggio anticipati”, ma di prepararsi nel prossimo futuro, a recrudescenze invernali anche eclatanti e situazioni meteoclimatiche rilevanti per il periodo in essere. Un trend anni 2000 così imperioso e determinato, non concede deroghe a nessuno, e la pausa configurativa avuta fra gennaio e febbraio, risulterà solo come un tempo di attesa, in preparazione dell'evento invernale in probabile arrivo, fra la seconda e terza decade di febbraio.
A lui viene da sorridere,ma anche a noi viene da sorridere a leggere sempre le stesse cose da 5 anni,gelo,gelo,gelo e ancora gelo.![]()
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