Ragazzi,proprio per non fare ulteriore polemica,quoto in toto,tutto cio'che avete scritto........
Slidarieta'alla Liguria
Tacque,e dato di piglio al gran tridente i nembi raduno',sconvolse l'onde,tutte incito'le raffiche dei venti,e di nuvole empi'la terra ed il mare;e giu'dal Ciel precipito' la Notte!
Omero-Odissea
W il Libeccio!!!
Il mio sogno?Vedere la +32°c ad 850 hpa su Roma.
W il caldo!!!
Il mio parere è che semplicemente ci sono le persone giuste al posto sbagliato e viceversa. Sentivo di sfuggita a raitre un tale dire che non abbiamo figure preparate in Italia sull'Ambiente e la difesa del suolo. Questo è falsissimo. Ci sono oltre ai meteorologi ingegneri ambientali ben formati su tutte le discipline geotecniche, di idraulica fluviale. Che conoscono bene problemi come la stabilità dei versanti, le correnti di piena fluviali, le reti fognarie urbane. Semplicemente è un Paese dove non c'è cultura e richiesta di queste figure. Si fa come si è sempre fatto. Nei posti decisionali più importanti ci sono di solito persone di una certa età che non hanno avuto questa formazione professionale. (Molti problemi sul trasporto di materiale solido fluviale sono stati studiati recentemente negli ultimi 50 anni).
Nella protezione Civile per fare un esempio ci dovrebbe essere una squadra dei migliori ingegneri per l'Ambiente e Territorio, geologi, di meteorologi... coordinati a loro volta da qualcuno che ne capisce di questi temi. dubito fortemente sia così (non credo ad es. Bertolaso fosse un cima, sembrava riportare confusamente quanto gli dicevano i collaboratori, infatti era un medico non un ingegnere)
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
sta distinzione tra periodo del lutto, dell'emergenza e delle polemiche non l'ho mai condivisa. Sono stati fatti degli errori macroscopici ed è giusto che i responsabili, che ci sono sempre, paghino e lo facciano nel più breve tempo possibile per evitare che facciano ultriori danni. Tutti si discolpano e scaricano le proprie responsabilità. Ma tutti gli uffici e gli assessorati all'ambiente e protezione civile che ci stanno a fare? Vogliamo ancora andare avanti con politici a gestire argomenti a loro sconosciuti e per di più affiancati da tecnici raccomandati ed incapaci? Io ne ho le "scatole" piene di questo sistema.
Citta' di Castello(PG):
http://www.tifernometeo.tk/
p.s. conosco ingegneri idraulici che, ritenendosi onnipotenti, impostano reti meteo per il controllo dei corsi d'acqua mettendo stazioni meteo solo lungo il corso d'acqua principale nel fondovalle..... senza minimamente andare a pensare che nei monti intorno c'è neve che può fondere sotto precipitazioni più abbondanti che nel fondovalle, poi non gli tornano i conti ed il fiume di fondovalle esonda senza che loro abbiano il tempo di dare l'allerta. A CASA!!!
Citta' di Castello(PG):
http://www.tifernometeo.tk/
Informazione, informazione e cultura. A partire dalle elementari.
Progetto fantasioso…
La cultura degli affari e dei lavori "che non possono attendere" emargina di per sè ogni altra considerazione, lo so ben io ,che sono stato per 8 anni in commissione edilizia, quanto sia faticoso ed improbo eccepire qualcosa dal punto di vista d'impatto ambientale, provocando dei ritardi nell'iter. Il risultato sono zone artigianali in cui gli scarichi non hanno la necessaria pendenza, tombatura di lunghi tratti di fossati che nell'ultimo decennio hanno portato ad allagamenti mai visti prima. E pensare che in zone ad alto rischio precipitativo basta una sola, dico una, piccola modifica per alterare l'equilibrio idrogeologico: nel week end sono stato in alta val di Parma..ebbene la costruzione di una parapetto di 15 metri senza sgoli ha creato un piccolo fiume persistente condensato in un deflusso unico: nè è scaturito uno smottamento di 10 mt X 30, e solo per pura fortuna è stata sfiorata una casa, che però ora si trova in situazione da sgombero cautelativo![]()
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Partiamo da un dato di fatto tanto banale quanto evidente,l'Italia e' una penisola bagnata per tre quarti dal mare e,dove non c'e' il mare,ci sono i tre piu' grandi laghi il fiume piu' lungo e tanti altri fiumi piu' o meno importanti;ebbene secondo me sarebbe gia' una cosa fondamentale insegnare a nuotare ai bambini,secondo me dovrebbero uscire dalle scuole medie oltre che un buon bagaglio culturale umanistico-scientifico anche con l'assoluta padronanza dello stare in acqua;probabilmente dei poveri morti di ieri con quella furia nessuno si sarebbe comunque salvato,pero' avere almeno dimestichezza con un elemento,l'acqua,che praticamente ci circonda sarebbe gia' di grande aiuto.
Il discorso Genova e' inutile negarlo a noi poveri appassionati meteo fa ribollire il sangue perche' sfido chiunque di voi che non si sia comunque allarmato nei giorni scorsi a vedere quelle carte e quelle configurazioni,una vera bomba d'acqua che magari non si puo' prevedere con la precisione millimetrica pero' si sa a livello macro dove andra' a colpire e si sa anche che dove colpira' saranno dolori.
Infine una riflessione tre situazioni accomunate da morti e distruzioni e da un comune denominatore:la pioggia, le analogie secondo me finiscono qui perche' poi e' stato un crescendo di inefficienza mostruosa.Roma evento a quei livelli e intensita' e cosi localizzato abbastanza difficile da prevedere;Levante ligure e Alta Toscana evento prevedibile ma dove la Natura si e' veramente messa di traverso diventando un nemico devastante(parlo di tutte le frane che sono scese a valle portando tonnellate di detriti ad ostruire i torrenti e i fiumi gia gonfi)e in quelle zone si puo' solo elogiare la caparbieta' dell'uomo che ha costruito delle terrazze che rallentavano la discesa dell'acqua dai monti da sempre a livello agricolo fanno prevenzione in modo piu' o meno consapevole;lascio per ultimo Genova senza parole.....
Per parafrasare un sindaco spagnolo che, intervistato sull'evasione fiscale, disse ad un giornalista americano "dove cresce l'ulivo in Europa è difficile farsi pagare le tasse", credo si potrebbe dire "dove cresce l'ulivo in Italia è difficile costruire una cultura della sicurezza ambientale".
Ciao ragazzi
quoto tutti ma si parte dalla cultura e dai giovani senza questi ingredienti non se ne fa nulla.
La cultura porta prima di tutto a calibrare l'indignazione e a lavorare per il bene comune e non a puntare il dito o vivere di proclami
Se la fortuna ci aiuterà penso la Giornata della Meteorologia che si è organizzata sarà un bel momento per riflettere e guardare avanti
parafrasando cio' da te scritto io dico anche che dove c'e' l'ulivo c'e' anche il cuore della civilta' occidentale l'ulivo c'e' da sempre nel mediterraneo e l'ulivo e' uno dei simboli della tradizione contadina fatta di sacrificio,sudore,saggezza e rispetto dell'ambiente il contadino da sempre ha nutrito timore reverenziale e rispetto della natura e delle stagioni.L'ulivo e' una pianta che incute e merita rispetto,come penso anche la nostra tradizione contadina,non mi piace che venga banalizzata solo per dire che noi del sud(includo anche Genova)non paghiamo le tasse e non rispettiamo l'ambiente(mi riferisco all'Italia che nei secoli ha convissuto con territori aspri e difficili sia chiaro).
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