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  1. #11
    Uragano L'avatar di albedo
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    Predefinito Re: I luoghi comuni errati sul fohn in Toscana

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano Riccio Visualizza Messaggio
    Secondo me la cosa più giusta da dire è che provoca un rimescolamento dell'aria che impedisce l'inversione quindi tiene le minime alte, anche se hai il libeccio succede la stessa cosa, mentre di giorno contiene le massime rendendo l'escursione giornaliera inferiore al normale.
    Esatto, a meno non non sia un vento così fresco rispetto all'aria pre-esistente da provocare anche una diminuzione delle minime, ma sono casi rari.

    RECORD PRATO+PRATO EST 1921-2014: Anno + freddo: 13,4° (1940); Anno + caldo 16,4° (1943); Anno + piovoso 1788,1 mm (1937);
    Anno + asciutto 503,8 mm (1945); Min. assoluta - 13,8° (11 gen 1985); Max assoluta 41,0° (7 lug 1952); Mese + freddo 0,2° (feb 1929); Mese + caldo 28,9° (ago 2003)

  2. #12
    Burrasca
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    Predefinito Re: I luoghi comuni errati sul fohn in Toscana

    Mi aggiungo in questa discussione, facendo due domande

    1) Leggo: "presenta rilievi ripidi da poter determinare effetti di innalzamento delle temperature massime". La domanda è: che correlazione c'è tra ripidità di un crinale ed effetto phon?
    2) In questa discussione si parla di effetto phon senza quasi mai citare l'umidità .... Ma l'umidità è un ingrediente essenziale dell'effetto phon, siete sicuri che il maggiore effetto phon sui versanti adriatici o emiliani non sia dovuto al fatto che l'aria da sud contenga un maggiore carico di umidità rispetto a quando in Toscana giungono venti da N-NE?

    Stazione meteo: Davis Vantage Vue; Luogo: Molino del Piano, 12 km a NE di Firenze; Alt.: 120 m; Sito web: www.firenzemeteo.it

  3. #13
    Brezza tesa
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    Predefinito Re: I luoghi comuni errati sul fohn in Toscana

    Citazione Originariamente Scritto da Controcorrente Visualizza Messaggio
    Mi aggiungo in questa discussione, facendo due domande

    1) Leggo: "presenta rilievi ripidi da poter determinare effetti di innalzamento delle temperature massime". La domanda è: che correlazione c'è tra ripidità di un crinale ed effetto phon?
    2) In questa discussione si parla di effetto phon senza quasi mai citare l'umidità .... Ma l'umidità è un ingrediente essenziale dell'effetto phon, siete sicuri che il maggiore effetto phon sui versanti adriatici o emiliani non sia dovuto al fatto che l'aria da sud contenga un maggiore carico di umidità rispetto a quando in Toscana giungono venti da N-NE?

    Credo che l'ottimo Lorenzo Catania saprebbe rispondere approfonditamente a questi due punti sollevati, sarebbe interessante un suo intervento al riguardo.

    Dal canto mio, posso ipotizzare sul primo punto che la maggiore ripidità di un rilievo tenda ad amplificare proporzionalmente la componente adiabatica, così come viene amplificato proporzionalmente in caso di nuvolosità l'effetto stau sul versante sopra vento, che invece non si verifica (se non soltanto in modo molto marginale) su una collina di livello medio-basso o su sistemi collinari poco organizzati
    Sul secondo punto, empiricamente ogni volta che si alza il vento da NE in Toscana, almeno nella stagione estiva i tassi di UR diurna tendono ad essere più alti rispetto a quelli che si avrebbero con calma di vento in presenza di subsidenza atmosferica nelle pianure interne come appunto la piana fiorentina, mentre lungo la costa e l'area sublitoranea la medesima ventilazione determina un netto abbassamento dell'UR che favorisce pertanto l'innalzamento delle temperature massime (nelle ore notturne invece in caso di vento da NE nella piana fiorentina i tassi di UR non salgono come invece accadrebbe con calma di vento e irraggiamento notturno, e quindi per questo le minime tendono a rimanere più elevate rispetto alla calma di vento): in pratica nelle pianure interne avverrebbe un vero e proprio rimescolamento d'aria che incide sia sui valori estremi di UR giornaliera che sui valori termometrici giornalieri con escursioni molto più limitate.
    Riguardo alla direzione della massa d'aria, non penso che sia molto influente, visto che comunque col fohn alpino da nord la Pianura Padana (soprattutto settori a nord del Po) si esalta notevolmente nelle temperature massime, come può farlo anche la costa adriatica col garbino.

    Spero che Lorenzo possa leggere per correggere eventuali imprecisioni presenti nel mio intervento.
    Ultima modifica di Vinmat; 18/08/2012 alle 22:42
    http://climaintoscana.altervista.org/
    Temperature estreme in Toscana finora validate: +43,1 °C Antella (FI) il 06/08/2003; -26,0 °C Firenzuola (FI) l'08/01/1985.

  4. #14
    Burrasca
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    Predefinito Re: I luoghi comuni errati sul fohn in Toscana

    Citazione Originariamente Scritto da Vinmat Visualizza Messaggio
    Credo che l'ottimo Lorenzo Catania saprebbe rispondere approfonditamente a questi due punti sollevati, sarebbe interessante un suo intervento al riguardo.

    Dal canto mio, posso ipotizzare sul primo punto che la maggiore ripidità di un rilievo tenda ad amplificare proporzionalmente la componente adiabatica, così come viene amplificato proporzionalmente in caso di nuvolosità l'effetto stau sul versante sopra vento, che invece non si verifica (se non soltanto in modo molto marginale) su una collina di livello medio-basso o su sistemi collinari poco organizzati
    Sul secondo punto, empiricamente ogni volta che si alza il vento da NE in Toscana, almeno nella stagione estiva i tassi di UR diurna tendono ad essere più alti rispetto a quelli che si avrebbero con calma di vento in presenza di subsidenza atmosferica nelle pianure interne come appunto la piana fiorentina, mentre lungo la costa e l'area sublitoranea la medesima ventilazione determina un netto abbassamento dell'UR che favorisce pertanto l'innalzamento delle temperature massime (nelle ore notturne invece in caso di vento da NE nella piana fiorentina i tassi di UR non salgono come invece accadrebbe con calma di vento e irraggiamento notturno, e quindi per questo le minime tendono a rimanere più elevate rispetto alla calma di vento): in pratica nelle pianure interne avverrebbe un vero e proprio rimescolamento d'aria che incide sia sui valori estremi di UR giornaliera che sui valori termometrici giornalieri con escursioni molto più limitate.
    Riguardo alla direzione della massa d'aria, non penso che sia molto influente, visto che comunque col fohn alpino da nord la Pianura Padana (soprattutto settori a nord del Po) si esalta notevolmente nelle temperature massime, come può farlo anche la costa adriatica col garbino.

    Spero che Lorenzo possa leggere per correggere eventuali imprecisioni presenti nel mio intervento.
    Sì, aspettiamo qualche altro intervento ...

    Ciò che a me non torna nelle varie discussioni è che si parla di effetto phon anche quando nel versante sopravento non c'è stato stau ... Per quale motivo tra i due crinali ci dovrebbe essere un diverso profilo verticale della temperatura se l'umidità non è stata persa nel versante sopravento???
    E' corretto parlare di effetto phon quando nel versante sopravento non c'è stata precipitazione al suolo????
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  5. #15
    Vento fresco L'avatar di tano G.
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    Predefinito Re: I luoghi comuni errati sul fohn in Toscana

    leggo che ancora non si è venuti a capo di alcuni perchè... molti interventi , secondo me , sono troppo limitati nello spazio nel tempo della sola zona in discussione , ossia , non si prende in considerazione un più ampio respiro della situazione generale che porta a certi condizioni su scala più locale ;

    primo su tutti , da dove arriva la massa d'aria che si spinge dal primo quadrante , che caratteristiche ha alla sua partenza , e sempre uguale in tutte le situazioni , che tipo di dinamica generale alle varie quote si manifesta e porta a tali condizioni sia localmente che su scala più grande?

    secondo , quanto incide , se incide , la morfologia locale o su livello provinciale regionale ?

    terzo , non è che si è troppo attenti a certi parametri troppo locali , tipo vento debole o scarso al suolo o ur , per definirla diversamente , mentre si in contesto generale diverso da quello che si manifesta su scala minore ?

    dico la mia su questi tre punti in un unico intervento;
    generalizzare le caratteristiche da una direzione del vento locale o su scala regionale o più , senza andare a vedere la sua origine e come si è sviluppato in seguito è un grosso errore , veniamo alla situazione attuale , la ventilazione predominante attuale dal primo quadrante sul lato toscano arriva su un barica al suolo che porta venti da n/no sul lato adriatico , vento molto più umido se fosse invece vento da grecale o da nord fino a e/ne , perchè è in atto un rimonta di GPT e di massa d'aria calda alle relative quote con asse s/o verso e/ne più occidentale per questo versante e la relativa barica al suolo porta ad avere un risalita di aria calda sopra ad uno scorrimento al suolo meno caldo , al suolo si accumula aria umida e pesante , quindi sul lato tirrenico non può avere le stesse condizioni di ur così basse se alla partenza si è più alti che se invece ci fosse un n/e secco anche su questo versante , questo porta ad avere , in caso di ventilazione sostenuta da n/e sulla toscana un maggiore UR se invece l'aria fosse calma o di direzione variabile e quindi un calo delle T ed un amento della UR nelle zone interne e un aumento di T verso la zone costiere con UR , visto che di origine la massa d'aria umida sopravento sul lato adriatico è elevata ,( qui succede ugualmente in alcuni casi con il garbino , se sulla toscana è nuvoloso ed umido invece che sereno e più asciutto , il garbino è meno caldo è più umido se l'aria fosse ferma ) ; nel caso in oggetto , la ventilazione alle varie è sempre dal primo quadrante ma debole , quindi la ventilazione al suolo è scarsa variabile o assente e si lascerebbe spazio alla massa d'aria di media alta quota , più secca e calda vista la sua origine , di riscaldare fino al suolo con effetto di compressione e di rimanere con le caratteristiche originali , anche se con ventilazione dal primo quadrante predominante in quota visto che fanno da contorno alla risalita dei GPT alla tutte le quote , in questo le locali condizioni al suolo orografiche possono poco o nulla , visto che sulla maggior parte del territorio si ha la massa d'aria diretta dalle quote superiori , se non che le piccole differenze di T ed ur date dalla altitudine della località e per gli effetti locali minori anche tra zone urbane e non ; al di fuori di questa zona , la caratteristiche che si riscontrano , in caso si sia palesata una intromissione più cospicua di venti di caduta del vento da n/e , una ur più alta e T più basse ,questo su zone sopratutto più sottovento , ma se la differenza termica si accentua , si può manifestare anche come vento di riequilibrio termico orizzontale verso le zone limitrofi più calde , tipo brezza , anche se in verità è il vento sinottico in atto , mentre nelle zone più prossime a quelle costiere potrebbe la brezza entrare a far mitigare la calura verso l'interno , ma difficile che si spinga oltre un un certo spazio , visto che la ventilazione spinge in modo uniforme verso il mare , anzi in alcuni casi , si potrebbe verificare uno spostamento della zona più calda , se fosse verificata la prima ipotesi di riequilibrio termico di forzatura del vento di caduta , proprio verso le zone più costiere , dove per alcune ore , o anche meno , si potrebbe avere un calo dell' ur e della T anche in pieno giorno !

    questa tipo di differenze che si possono manifestare al suolo si possono attribuire anche a diverse configurazioni , basta capire da cosa si è manifestata la situazione generale in atto in un quadro più ampio e non solo su scala locale... e su questo ricordo nel peggioramento di luglio un messaggio sempre dalla toscana delle T assurde delle min alte con ur non tanto bassa che si stavano avendo con il vento da n/e , che avrebbe addirittura fatto risalire le min rispetto ai giorni precedenti con bel tempo e caldo , se non fosse che il vento da n/e visto era solo locale , che arrivava dalla zona adriatica dove era un vento di risalita di scirocco fino all' abruzzo sud marche , con termiche alte fino alla +19°c , dove su questo lato le notti erano nuvolose ed umide con T sui 19/21°C , credere che solo perchè era un n/e sulla toscana si possa pensare che possa fare fresco era ben difficile visto le caratteristiche che aveva di origine su questo lato .

    tanto per dire che un abito non fà il monaco anche in questo caso....
    max +42°c 14/8/03 / min -13°c 7/2/91
    - T a n o G. -
    Castelferretti , frazione a circa 5 km a s/o di Falconara Marittima (AN)


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