Credo che nasca dal fatto che da quasi due mesi a grandi linee c'è stata sempre "poca luce" nel breve e nel long. Se poi vogliamo divertirci a fare tante congetture sperando di trovare una luce in fondo al tunnel liberi di farlo ma sempre con la consapevolezza di ciò che abbiamo davanti realmente.
Chi vive sperando......
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
Credo sia preferibile limitarsi all'analisi in certe circostanze avanzando eventuali ipotesi, anzichè passare dall'enfasi, all'immaginazione alla depressione e alla critica sterile e fine a sè stessa.
Detto ciò possiamo, come detto in altro post, essenzializzare la ns. osservazione sulla base delle dinamiche del getto.
L'eredità di un periodo anomalmente caldo è visibile ancora in quelle che sono le traiettorie della corrente a getto che, sovente nella fase matura del periodo invernale tende, in prossimità del continente eurasiatico a sdoppiarsi divergendo giusto alle medie latitudini con un getto polare molto alto di latitudine e un getto basso transeunte le regioni subtropicali.
L'attuale situazione risente indubbiamente dei pregressi mancati scambi meridiani che si inframezzano a fasi più propriamente zonali ad oggi sostanzialmente dominanti.
un getto relativamente alto, quale quello attuale rappresenta certamente un ostacolo a quelle che sono le dinamiche di marginalizzazione del comparto europeo occidentale dalle interferenze oceaniche.
Per portare solo un esempio, banchè estremo, questa era la situazione in questi termini, del jet stream pochi giorni prima della corposa avvezione continentale di febbraio 2012:
Ecco il motivo per cui le dinamiche "spontanee" invasive da parte delle masse continentali risultano oggi difficilmente realizzabili qualora non intervengano ondulazioni in sede atlantica in grado di portare l'interazione tra le masse d'aria subtropicali e quelle più fredde polari più a sud catalizzando il getto più in basso di quanto non sia attualmente.
Occorrerebbe una wave Atlantica più attiva per generare quella caduta più occidentale ( e meridiana) del getto in modo creare una deviazione rispetto l'attuale flusso in prossimità del nostro continente.![]()
Matteo
I problemi sono sostanzialmente 4:
- E' sottile, quindi i livelli verticali sui quali può essere calcolato sono relativamente pochi
- Uno strato stabile e freddo vicino al suolo non è comandato dai venti su scala sinottica , ma in generale dalle turbolenze e dalla convezione poco profonda presenti (o che si creano sul posto con il tempo). E questi sono fenomeni fisici difficili da descrivere con equazioni sufficientemente semplici da poter essere date in pasto a un cervellone senza che ci metta anni per elaborare una previsione.
Se poi mi parli di un modello globale con risoluzione parecchio bassa ... sì, magari ci metterà meno tempo, ma la qualità della previsione sarà scarsa!
- L'irraggiamento dal suolo verso uno strato stabile, freddo e asciutto (e viceversa) implica anche grandi quantità di calore latente in gioco (per sublimazione o brinamento), e quindi anche possibile aggiunta di convezione e turbolenza (vedi punto 1).
- Di solito nei modelli il suolo è ben descritto (anche con più livelli). In caso di suolo ghiacciato o innevato però bisogna anche tener conto dell'albedo, FORTEMENTE dipendente dallo spessore della neve, dalla sua uniformità, dalla presenza di nuvole basse, alte, nebbia, vento; in più il terreno diventa in questi casi un radiatore a temperature particolarmente basse, in grado quindi di raffreddare ulteriormente l'aria nei bassi strati, sempre che: non ci sia brezza (vedi punto 1), non ci siano troppe turbolenze, convezione (arivedi punto 1), non ci siano nuvole o nebbia (vedi questo stesso punto).
Le vallate poi diventano estremamente fredde in questi casi, e in un modello globale questo sicuramente sfugge.
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"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
A quanto citato aggiungiamo e ricordiamo:
la maggior dislocazione dei minimi di gpt dislocati verso l'artico canadese (Arctic dipole negativo), la dislocazione della wave pacifica ancora troppo a ridosso degli States che pertanto va a deviare il getto polare sotto il complesso delle Rocky Mountains con uno scarso o nullo potere torcente del getto che pertanto esce troppo basso e "sparato" dagli States.
Ad ogni buon conto il baluardo del gelo è sempre lì e non credo sia immantinentemente smontabile in quattro e quattr otto, occorrerà attendere (se ci sarà) la dinamica giusta.
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Matteo
Diciamo che la situazione del freddo pellicolare è da monitorare. In altri inverni sarei stato parecchio eccitatonel vedere tutto quel freddo resistere lì; ma visto il reiterarsi di situazioni e configurazioni sconcertanti per la nostra Italia e segnatamente per la Puglia, non so sinceramente come poter usufruire di tale serbatoio.
Pardon... io saprei anche cosa farmene... ma la situazione è ben lontana da un pronto utilizzo, direi almeno per 15gg altri circa, proprio per questo HP ad ovest degli USA che non si schioda da lì e ci spara un super-mega atlantico sopra.
Però vorrei chiedere una cosa, e perdonatemi se dico delle fesserie abnormi: prima o poi dovrà sbloccarsi la situazione, no? Anche per ragioni puramente termodinamiche è lecito attenderselo. Se in un posto si accumulano anomalie termiche positive, ci dovrà essere un moto d'aria tale per cui le cose si bilancino.
Mi lascia un po' di stucco ciò che sta accadendo in America...sì, capisco gli indici teleconnettivi favorevoli a quelle configurazioni, ma sono ormai due mesi che vanno avanti con le stesse identiche sinottiche, IDENTICHE.
La mia stazione meteo: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/IREGGI57
Quest'inverno sta cancellando ogni forma di ottimismo anche da una persona super ottimista come me.
Ti rispondo che prima o poi certamente dovrà cambiare la situazione, anche semplicemente per una questione di approsimarsi allo scambio di consegne stagionale tra inverno e primavera, ma questo non è garanzia che l'inverno si farà sentire almeno una volta su di noi. Forse guardando alla statistica possiamo dire che è probabile almeno una irruzione, ma è appunto una sola valutazione statistica.
Di una cosa sono abbastanza sicuro. Quello che sta accadendo quest'anno negli USA al 98% non accadrà mai da noi.
E con questa ultima mia affermazione ti riporto al primo rigo con cui ho iniziato questo intervento. Ciao
1 mese di foehn e 1 di HP intristirebbe chiunque(tutto un altro paio di maniche d'estate!) Se lo dicessi "fine a se stesso" avresti ragione, sarei un piccolo meteopalio. Ma avevo voglia di sottolineare il fatto che mai come in questo inverno le figure sono state recidive, e persino nella coda dei run, dove l'amplificazione degli errori e' al massimo e ci si aspetta i movimenti piu' selvaggi, quello che i modelli riescono a vedere e' ancora la stessa cosa. Per dire che nemmeno con la fantasia si puø sfuggire a quest'eterno autunno mittel-sudeuropeo.
Forse a voi sta effettivamente andando un po' meglio, con spettacoli alpini e tanta variabilita'... ma io mi sono scordato cosa significhi la parola dinamismo, e manco il fanta mi da' supporto morale.
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
Concordo con Lorenzo, anzi io mi fermerei alle 144 ore , range temporale ove sussistono ancora TROPPE e GRANDI differenze fra i tre principali GM, Ukmo/gfs/ecmwf....con le ukmo (bellissime) che continuano ad evidenziare una MAGGIORE E NETTA ingerenza dell'hp finno/russo/scandinavo, una minor spinta del canadese e una maggiore occidentalizzazione del getto.......ma, ripeto troppe differenze a sole 120/144 ore:
ECH1-144.GIF.png
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Il tutto, tra l'altro, è ben evidenziato dagli spaghi 06 appena usciti e laddove fino al 28/29 (120/144 h) li troviamo ben chiusi, poi si aprono notevolmente e soprattutto alla quota di 500 hpa
graphe_ens3.php.gif
Il NODO è quindi lì per i modelli, alle 144 ore, per cui assolutamente inutile andare oltre.......portiamo a casa una settimana, a partire da domani, fredda e instabile soprattutto al centro e pianure del nord (meno sulle Alpi laddove correnti portanti prevalentemente da NW non portano mai grandi peggiormanenti ma tempo freddo e variabile, solo temporaneamente più bruttino ma comunque con prp non certo copiose..la miglior occasione, non che ce ne sia gran bisogno, per le Alpi è la giornata di domani e fino a quote basso collinari e fondovalle...) e con possibilità di prp nevose anche fino in pianura.
Ad esempio non è malaccio la proiezione del very long del jet stream operato dall'ensamble gfs(gEfs):
ora:
"dopo":
e dopo ancora in prospettiva.
Vabbè![]()
Matteo
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