In Siberia non ha fatto freddo (periodo 1 dicembre - 18 gennaio 2014)
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Lo ha fatto solo nella parte centro-est e solo a dicembre
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In generale non ha fatto freddo da nessuna parte dell'Eurasia a nord del 40°....
Andrea
Si si ma infatti non ho specificato che atlantico... ho solo detto Atlantico
Il suo effetto finale pero', guardando il quadrante europeo e tutto il run nel suo insieme, sara' che "le armate russe" verranno prese a testate e si ritireranno verso casa. Non mi sorprende molto, ma nelle 18z (e nelle 6, come da copione) il quadro generale era tutt'altro. Bel ribaltone, anche se fino alle 180 ore l'HP sibero-scandinavo e' ancora ben presente sul territorio e, come dice Catania, dopo le 180 ore sono solo tarallucci e vino.
Ultima modifica di Fenrir; 21/01/2014 alle 08:48
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In effetti sul lungo termine giungono conferme circa l'affermazione dell'anticiclone russo-siberiano, ma su gli eventuali effetti dalle nostre parti, nutro ancora qualche dubbio.
Nel merito delle velocità zonali espresse dal GLAAM si evince abbastanza chiaramente il valore positivo dell'indice perdurante da circa ormai 45/50 gg e solo ora visto in graduale attenuazione:
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Una curiosità: sull'andamento delle weasterlies ha inciso in modo piuttosto importante il fattore Qbo occidentale che appare comunque in graduale attenuazione sull'incidenza del GLAAM soprattutto a partire da inizio gennaio:
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Questo monitoraggio è spesso utile nel verificare la sussistenza di anomalìe (positive / negative) di momento angolare weasterlies al di là di quei valori che, come l'AO index, riescono a monitorare il jet stream polare esprimendo una comparazione media di valori pressori alle diverse latitudini ma che spesso non riescono facilmente ad inquadrare le energie residue imposte alla circolazione da una fase di precondizionamento pregressa o di forzanti non polari (quali la Qbo).
Nel merito invece degli effetti prodotti dalla presenza di una massa d'aria gelida al suolo è già stato detto molto e bene da Andrea ancora una volta evidenziando le forti anomalìe positive dell'area euro russa ma anche russo siberiana dei mesi di dicembre e parte di gennaio.
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Qualcosa da ultimo è cambiato specialmente su tutta l'area subartica dell'Eurasia, mentre residuano anom. positive più stemperate a latitudini più basse.
anche al suolo qualcosa sta forse proprio ora cambiando.![]()
Matteo
Beh, non potevano perdurare troppo quelle anomalie in quelle zone. Questo cambiamento al suolo ormai è chiaro contribuirà fortemente all'abbassamento del fronte polare sull'Europa.
Quasi assodato il fatto che il freddo farà enorme fatica a conquistare l'Europa Sudorientale almeno per le prossime settimane, l'abbassamento del fronte e le elevate velocità del getto nordatlantico renderanno il Mediterraneo la zona di confluenza di aria mite oceanica con il blocco freddo presente a nordest, quindi un Mediterraneo specie centrooccidentale depresso e ricco di passaggi di perturbazioni con una anomalia di geopotenziale che ricalca quella che avevo supposto in precedenti post:
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Questo significa che quantomeno il Nord per la neve a quote molto basse nelle prossime settimane se la può giocare tranquillamente... le Alpi faranno veramente il PIENO
P.S. Teniamo a mente da dove veniamo fino ad ora così apprezziamo di più il cambiamento, che, purtroppo, non potrà accontentare tutti.
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E sul fronte pellicolare terrei d'occhio il sistema ocenico tra lunedì e martedì, visto che probabilmente non riuscirà a scardinare del tutto il freddo sull'Europa centrale ma anzi distribuirà alcune nevicate, soprattutto tra Germania e Polonia.
Intanto, a 180 ore, siamo sempre lì: il muro non molla sull'Europa dell'Est, e ormai è passata una settimana dal primo monitoraggio. Sulle coste del Baltico sì, l'aria si scalda leggermente ma è normale con la botta presa da quel bestione![]()
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"La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)
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certo che l'emisferica con le termiche a 850 hpa che hai postato ci mostra un mare artico freddissimo, decisamente più che nel continente siberianoe questo la dice lunga sulla concentrazione del freddo emisferico e sui mancati scambi termici a bilancio globale, tranne ovviamente che per Canada/Usa, dove un'ondulazione di ampiezza media è più che sufficiente a "peggare" almeno 2/3 di continente, senza il disturbo dell'alito pacifico, sigillato rigorosamente al di la delle rockies
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Finchè sussistono tali differenze sul medio termine fra i tre principali modelli, in area pacifica e polare, direi che guardare il seguito diventa più che altro un esercizio di pura curiosità.........la fase successiva, ovvero chiusura o non chiusura da parte della wave 2, può fare la differenza.........diciamo che mediamente stiamo andando incontro ad una fase a strappi nordatlantica / polare-artica , abbastanza fredda ed anche produttiva (laddove il nord in particolare potrebbe beneficiarne con nevicate anche a quote pianeggiani o simil tali), ma sul dopo fin quando i nodi sul medium range non verranno sciolti, siamo ancora nelle nebbie:
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No Max.
Il grafico del GLAAM non serve a quello ma solo a validare i timori circa l'esistenza di esasperate velocità zonali al di là e oltre il parametro più comunemente usato (e insufficiente) dell'Arctic Oscillation.
L'accorpamento delle masse artiche nel dipolo Canada / Siberia orientale è invece più strettamente correlato al NAM ovvero al profilo verticale dell'AO alle varie altezze tropo/strato.
Stavo verificando il fatto che la fase compressiva di raffreddamento che scende dai piani medio bassi della strato dovrebbe esaurirsi entro quel lasso di tempo e quindi lasciar maggior respiro alle onde troposferiche.
Lo svuotamento del Canada dalle masse artiche non è neppure troppo augurabile onde evitare fenomeni esasperati di antizonalità e NAO negativa che per il momento mi sento comunque di escludere.
Anzi, occorre al contrario che la minor fase compressiva da parte della strato coadiuvi un certo riscaldamento dell'artico canadese (ma non lo svuotamento totale delle masse artiche) per permettere la reazione dell'onda Atlantica su sollecitazione dei forcings pacifici.
Il rischio di un displacement (che evidenzierei tuttavia dalla metà del mese di febbraio) è legato all'inibizione della wave 2 che sussiterebbe qualora permanesse un pattern eccessivamente improntato verso un Arctic Dipole negativo allo stesso modo (benchè con effetti diversi) di un pattern DA nettamente positivo.![]()
Matteo
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