Nix, non è sicuramente chi pensi tu ad avere inviato segnalazioni, si tratta di utenza a cui piacciono i toni normali e parlare tranquillamente della nostra passione. Evidentemente sono i toni che utilizzi che urtano un poco, forse è per quello che come scrivi tu vieni "lapidato".
Vedrai che modificando l'atteggiamento tutto si sistema, e cogli il mio personale intervento come un'opportunità, il moderatore di turno avrebbe scritto di meno e agito di più, fidati.
Chiedo venia per l'OT che considero definitivamente chiuso.
Marco Giazzi, Presidente MeteoNetwork
Esiste quindi la possibilità di creare una realtà completamente nuova partendo da zero ma con forze nuove che abbiano voglia di divertirsi e lavorare. (Marco Giazzi, 27 Marzo 2002)
Pondererò le mie parole e cercherò di evitare discussioni "calde"
Con un semplice invito rivolto alla moderazione, però, di notare anche quando sono le altre persone a esagerare nei toni, con provocazioni o attacchi diretti
Ti ringrazio...ora mi ritiro in stanza regionale![]()
In effetti uno spera di risolvere alcuni dubbi e discutere su un dato argomento (in questo caso accumulazione di calore negli oceani) pero' inevitabilmente si sfocia sempre a discutere delle stesse cose serristi contro antiserristi e tutto diventa una fotocopia di discussioni gia' fatte e rifatte. Certo che le cose sono legate, pero' magari se riusciamo a parlare del nocciolo del topic senza divagare facciamo un favore a tutto il forum, lettori e moderatori compresi.
Che il calore accumulato negli oceani e in particolare nel Pacifico tra gli anni 80 e 90 in particolare si sia progressivamente liberato nel corso degli anni 2000 percorrendo dinamiche verticali allora inibite o fortemente limitate e con rilevanti ed evidenti effetti attraverso dinamiche di riscaldamento (onde di Rossby) che si sono spinte sempre più verso il polo, qualunque sia l'origine di questo surplus energetico e a prescindere dal fatto che al surplus di accumulo "naturale" si sia sovrapposto quello indotto o provocato da altre attività.
Se fossimo stati in grado allora di valutare quanto calore il nostro sistema stava incamerando, forse ci saremmo meravigliati meno del fatto di cosa sarebbe accaduto nel decennio successivo...
Cosa accadrà? bella domanda
Diciamo che dipende molto da quanto calore in eccesso gli Oceani a latitudini tropicali hanno da "regalare"al sistema ( vedi un pò quanti Ninos e Ninas escono fuori... o l'attività della stessa MJO che sono sempre segnali importanti) e dalle condizioni invernali del vortice polare (che dipende da ulteriori fattori).
Quindi in sostanza dalla forza di gradiente termico polo-equatore dei prossimi anni misurato in alta troposfera e in stratosfera.
Questo fino a quando non si sarà stabilita una posizione di (relativo) equilibrio nel sistema.
Al momento mi aspetterei il mantenimento di un gradiente invernale piuttosto debole atto a favorire dinamiche di disturbo (non esasperate direi per ora ) all'attività del vortice durante il semestre invernale e di un un gradiente molto debole nel periodo estivo atto a favorire il netto rinforzo della corrente a getto subtropicale.
Vedremo... è un discorso davvero complesso.![]()
Ultima modifica di mat69; 01/08/2014 alle 11:26
Matteo
Jadan, la proiezione di Mercatore non c'entra nulla, non cambiare discorso: se guardi le zone temperate, tropicali ed equatoriali, vedi una netta prevalenza di prateria, steppa e deserto, con le zone di foresta (temperata o pluviale) ridotta ai minimi termini. Questo, molto semplicemente, e' quello che dico: piu' terre emerse come ben dici anche tu, ma meno acqua preipitabile in gioco, e condizioni aride e semi-aride molto piu' diffuse dello stato attuale a tutte le latitudini (ricordandoci che, come oggi Antartide e Groenlandia sono zone aride, cosí dovevano esserlo all'epoca gran parte del Nord Europa, della Siberia e del Nord America, e non sono comunque estensioni territoriali secondarie).
Concordo che le ere glaciali possono essere molto differenti tra loro, ma anche i periodi caldi...
Ben venga, ci mancherebbe, ma comunque in primis con cognizione di causa ed, eventualmente, con uno spirito di verifica sempre ben presente anche delle proprie opinioni !
In tal senso credo che Luca abbia perfettamente esposto il concetto in questo suo ottimo (a mio parere) intervento:
La parte evidenziata, appunto, dovrebbe essere quella ben presente a tutti !
![]()
Ogni singola teoria scientifica tende, nel tempo, ad aumentare fino a raggiungere un livello di consenso all’interno, in primis, sia del ramo degli esperti (per es., in questo caso, dei fisici dell’atmosfera) sia di coloro che interagiscono collateralmente (per es., in questo caso, oceanografi o biologi o geofisici…), oppure viene gradualmente abbandonata. Il consenso, nella scienza, non è un voto per alzata di mani, ma implica una consilienza e una preponderanza di evidenze atte a dare la migliore spiegazione possibile di ciò che è sempre ritenuto *provvisoriamente non falso*. Ovviamente per raggiungere questo livello di concordanza, la scienza si serve di strumenti molto rigorosi di controllo e questa strategia è ciò che la rende aperta e che ne permette l’evoluzione attraverso il fondamentale principio della falsificabilità.
Ma quante volte uno deve ripetere cose così lapalissiane? E perché poi occorre ripeterle? Boh...
~~~ Always looking at the sky~~~
Se permetti, no. Non è così. Se argomentata bene e approfondita, un'opinione scientifica (perché è di questo che si parla, no? non certo della scelta dei dentifrici...) diventa molto più vicino alla descrizione di ciò che la scienza è in grado di fare su ciò che ritiene provvisoriamente non falso.
Che poi non ti piaccia, non sei d'accordo, consideri gli interventi altrui maleducati o affettati o altro..., non cambia di una sola virgola il punto della questione. E in fondo non interessa a nessuno.
~~~ Always looking at the sky~~~
Permettimi, ho espresso la mia opinione senza imporla a nessuno e senza ideologia. Ho espresso il mio scetticismo a fronte di un approccio che credo sia migliore.
Ma non voglio generare problemi a nessuno, lascio il campo ai luminari, vedo che in giro ce ne sono molti.
Segnalibri