A quello che scrive Montel (e che sottoscrivo) posso aggiungere l'antica ma quanto mai attuale, osservazione che il tempo sulla nostra testa non cambia qualunque cosa noi si possa dire, fare, baciare, lettera e testamento?
O che, se sulla nostra capoccia il tempo non č quello che desidereremmo, non č prendendosela con coloro che, viceversa, hanno un cielo che loro si confa, che si muta la situazione?
Oppure che, qualora un certo minimo barico venga situato dalle carte ora qui, e nel successivo run lā, non č litigando con quelli di lā che si convince il suddetto minimo barico della inadeguatezza morale di quelli di lā e lo si spinge a mutar direzione sino a collocarsi qua?