Ok, un buon approccio statistico, anche se secondo me e' prematuro xche' le dinamiche in assenza di VP cosi' a sensazione non riesco a ritenerle "affidabili" per scenari successivi, anche se contengono alcuni degli elementi classici della situazione teleconnettiva (ENSO x esempio) e quindi mi incuriosisce. Ne andrebbe fatta una analisi storica x osservarne gli hindcast.
Il SAI ha comunque fornito spesso buoni risultati mediamente, buoni non vuol dire ottimi.
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decisamente interessante visto che la base è il 2015 e questa base è già in archivio.
anche perchè sarà interessante in futuro vedere il "cambiato" divenire "passato".![]()
Possiamo dire che sia già giunto al tramonto se ignoriamo quali siano i meccanismi di un sistema caotico?![]()
Mammamà ... !
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I cambiamenti ci sono sempre e sempre stati, a me non pare che le logiche teleconnettive abbiano niente di "cambiato", assisto a periodi diversi e certe situazioni (artico con meno ghiaccio estivo x esempio) forse possono anche generare cambiamenti "atipici", ma francamente dei tanti studi letti non ne ho trovato uno convincente .... ci vuole tempo per capire i cambiamenti, chi ha vissuto gli anni 70 li ha trovati estremamente diversi dai 60, sia estati che inverni, e poi e' cambiato ancora ..... ci vuole tempo e osservaizone, non condivido una convinzione come la tua, addirittura "irreversibilità" .... su dai, datti tempo.![]()
Perfino un indice Teleconnettivo può perdere o acquisire di importanza col passare del tempo
Penso che tu ti sia accorto come plottando correlazioni di indici TLC sul sito del NOAA vengano fuori valori differenti cambiando il periodo di riferimento. Come dice Luca questo significa che gli indici TLC impattano di meno (con alcune eccezioni) spostandoci dagli anni 70 agli anni 10.
Tutto quì, non importa fare grosse teorie, quello viene fuori semplicemente dai numeri, dai dati osservati.
Andrea
Occhio che questo e' intrinseco nelle teleconnessioni, il legame tra i vari aspetti atmosferici e' diverso proprio in relazione a talune "fasi" di alcuni di questi "indici" (o meglio aspetti). Per esempio certi aspetti mutano se, per esempio, avvengono in fase PDO+ o -, in fase AMO + o -, in concomitanza con enso+ o - .... e' proprio il bello della variabilità atmosferica, e il difficile purtroppo.
Ma un insieme di indici descrittivi, esempio AO +1, NAO +0,5 e PNA -0,6, oggi come ieri descrivono grosso modo le linee atmosferiche di quel momento, ovvio che poi se hai delle situazioni estreme, o nuove (l'esempio dell'artico con meno ghiaccio estivo) possono subentrare comportamenti specifici in certe zone che vanno quindi a dare quel quid di nuove sfumature e variabilità.
Purtroppo anche io non parlo di "grandi teorie" ma di quella che e' la caratteristica del comportamento atmosferico, descrivibile, ma comunque caotico.
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