La spiegazione potrebbe essere da ricondurre nelle "perturbazioni" radiative apportate nel 1982 e pure nel 1991. Quegli anni sono stati connotati dalle eruzioni vulcaniche di El Chicon (1982) e del Pinatubo (1991). La prima, più debole, si è sovrapposta all'azione del terzo più intenso Nino del periodo di riferimento (dopo quello attuale e del 1997/98). La seconda, decisamente l'eruzione più intensa del XX secolo, si è sovrapposta ad un evento di Nino di moderata intensità (quello del 1991/92). La conseguenza è stata una mancata "risposta" della CO2 nel 1982/83 e addirittura di un comportamento opposto (rateo di crescita negativo) nel 1991/92.
Le eruzioni vulcaniche di una certa intensità (soprattutto quelle tropicali) perturbano massicciamente il geosistema e lo fanno in modo assai più invasivo di quanto si potrebbe supporre: per es. incidono sui flussi di radiazione in entrata, diminuendo la radiazione diretta ma aumentando quella diffusa in modo tale da indurre un aumento della fotosintesi e dell'associata efficacia nell'assorbimento naturale di CO2 da parte della biosfera. Perciò, si nota un aumento del rateo di stoccaggio del carbonio.
Dopo il 98, io noto a grandi linee il consueto comportamento, in associazione agli eventi di Nino e di Nina. Gli unici casi un po' anomali (a parte quelli citati sopra), sono quelli attorno al 1980 e al 2012.
Il primo grafico sotto è preso da un lavoro di Sarmiento e Gruber, con inseriti simboli miei.
Il secondo è il tuo con le frecce nere all'insù in corrispondenza degli eventi di Nino (lunghezza freccia più o meno correlata all'intensità dei vari eventi), quelle grigie all'ingiù in corrispondenza delle eruzioni del Chicon e del Pinatubo.
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