
Originariamente Scritto da
steph
Sì, è una novità nel senso che è nuovo di pacca. Me lo ha mandato (via tweet)
Simon Carn che ho conosciuto durante un seminario sul bicentenario del Tambora l'anno scorso all'Uni di Berna.
Quello che dici è vero solo a metà: è vero che la novità sta nel fatto che - grazie ad un monitoraggio assai più preciso e comparato di prima (serie
TOMS,
OMI,
OMPS così come dati da
HIRS,
MODIS e
AIRS) e soprattutto grazie allo sviluppo della missione
CALIPSO dell'ultimo decennio - negli ultimi anni è stato possibile "scandagliare" in modo più efficace la sensibile quota che sta fra i 10 e i 15 km (alta troposfera-bassa stratosfera,
UTLS). Quel che emerge è che, sebbene il periodo post-Pinatubo sia spesso definito come un lasso di tempo piuttosto quiescente dal punto di vista delle immissioni di solfato di origine vulcanica in stratosfera, molte piccole e medie eruzioni (VEI 3-4) negli ultimi 15 anni hanno immesso quantitativi significativi di SO2 nell'UTLS, raggiungendo un picco fra il 2008 e il 2011. Il Pinatubo è stata una forte eruzione (VEI 6) piuttosto puntuale (rapida e breve nel tempo) con grossa immissione di SO2 (∼15-20 Tg). Le più piccole eruzioni del XXI secolo sono state tutte più deboli (VEI 2-4, la più potente è stata quella del Nabro del 2011, VEI 3-4, ∼2 Tg di SO2 immessi) ma piuttosto frequenti e continue cumulando valori di SO2 nell'UTLS, modulando così il background dello spessore ottico degli aerosol stratosferici e perturbando il flusso di radiazione solare entrante.
Però e perciò no, non è stato superiore l'immissione di SO2 nel 2010 rispetto al 1991, ma va tenuto conto di quel che è stato rilevato.
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http://www.sciencedirect.com/science...77027316000032
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/1...61541/abstract
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