Citazione Originariamente Scritto da padre Visualizza Messaggio
Ciao Fagian, domanda interessante, allora partiamo col dire che in condizioni di alta pressione i moti sono discendenti e di conseguenza scendendo verso il basso l'aria si secca e si riscalda per compressione e il fenomeno si chiama subsidenza, mentre in condizioni di bassa pressione al contrario abbiamo moti ascendenti dove l'aria sale e si raffredda e si umidifica formando nubi e precipitazioni, quindi quando i moti scendono abbiamo un aumento di presssione per via appunto dell'accumulo di massa, mentre quando i moti salgono verso l'alto abbiamo un deficit di massa e la colonna d'aria si allegerisce e quindi la pressione diminuisce. Questa introduzione ha spiegato come appunto l'aria fredda essendo più pesante scende verso il basso, mentre l'aria calda è più leggera e sale verso l'alto, e ora rispondo alla tua domanda: in condizioni di inversione termica l'aria fredda agisce come una colla rimanendo attaccata verso il suolo e ristagnando nella stagione invernale può portare a temperature più basse che in montagna e aumento di nebbie e inquinamento dovuto allo strato di inversione che rimane schiacciato appunto dai moti subsidenti dell'alta pressione, mentre in quota avremo aria più secca e calda, questo per quanto riguarda la pianura, per quanto riguarda le valli il discorso è lo stesso, l'aria fredda scende in modo non uniforme, ma si staccano come delle gocce o sacche nel quale la discesa è proporzionale all'altezza della valle e più una valle è stretta è più avviene l'accumulo di aria fredda, quindi si esattamente l'aria fredda scende nel punto più basso, tutto questo però in assenza di vento, nel caso di vento o di perturbazioni etc ovviamente lo strato di inversione si rompe e avviene turbolenza, cosi come nelle nevicate nelle valli strette è molto più facile a parità di quota avere neve a differenza di una valle ampia. Anche il volume dell'aria da raffreddare sarà minore in un posto di montagna in mezzo alle valli che in una pianura. Spero di essere stato esaustivo. Buona serata e se hai altre domande chiedi pure.
Domanda 1) Si, abito in una valle (ma sul piano). Spesso facciamo minime che si fanno dagli 800/900 m in poi chiaramente in condizioni di alta pressione. Eventi rari hanno fatto sì che facessimo minime addirittura simili a località poste a 1300 m slm, ma non in caso di irruzioni fredde, dove si ha inversione, ma non si riesce ad avere quell'uguaglianza di cui ti parlavo. Arrivo alla domanda: E' più facile che l'aria si ristagni in una valle più larga o in una valle più stretta? Ho l'impressione, così, che l'aria fredda sia più difficile da "togliere" in una valle stretta piuttosto che in una più larga ma allo stesso tempo che nella larga potrebbe iniziare prima il procedimento di inversione e quindi potenzialmente fare minime più basse (dirò una cavolata.. la butto lì)

Domanda 2) Se è coperta da collinette (sempre in montagna), come dicevo che si elevano di 300 m (ES. Valle posta a 1600, coperta da monti di 1750 /1850 m) incide di molto l'inversione? L'aria fredda si può accumulare bene?



...Conta che noi vediamo al 90% neve per cuscinetto e omotermia, quindi so benissimo la storia del vento che destabilizza la colonna. E non è piacevole sapere che da te non regge ma a qualche km sì a partià di altezza
Un saluto