Citazione Originariamente Scritto da AbeteBianco Visualizza Messaggio
Prima decade caratterizzata da assenza di precipitazioni, picchi favonici di 16°C il 4 e 5, e un contesto anticiclonico inversionale.

9 gelate su 10 ma tutte comprese tra +2°C e -4°C, resto perplesso di fronte a questi valori, perché sono la conferma di una cosa che sostengo.

Ho come l'impressione che in inverno rispetto 10/15 anni fa (soprattutto a dicembre e gennaio) il freddo si crea in modo meno efficiente rispetto prima (mi sarei aspettato ad esempio minime fino a -6°C/-7°C) in queste condizioni, non è caldissimo in quota, eppure ad esempio a febbraio 2006, in condizioni sicuramente più favorevoli ma non tali da giustificare tutto, ho registrato notevoli picchi a -9°C con a malapena isoterme negative a 850 hPa. Sembra di appartenere ad un'altra era climatica.

Dati alla mano, su base decennale si è assistito ad una riduzione generale dei picchi di freddo in condizioni medie come mostrato nel seguente conteggio del numero di gelate annue a <0°C/-5°C/-10°C:

graphique_infoclimat.fr (7).png

Decade a circa +0.7°C sulla norma progressiva (che in gennaio è pure la mensile).
Non è il freddo a crearsi poco efficientemente, ma l'assenza di freddo nei bassi strati che consenta l'inversione.

Nel Febbraio 2006 si veniva da Gennaio 2006...credo sia superfluo raccontare cosa vi accadde e quale fosse il deposito di aria fredda nei bassi strati.

Qui in Puglia invece l'aria fredda giunta dai Balcani ha generato quel "potenziale" di freddo che con l'anticiclone ha dato vita a maestose inversioni. Due gelate di -1° a Lecce non sono frequentissime con simili termiche in quota e gpt. Indice quindi che i giorni precedenti hanno contato molto.

Ora, l'ho fatta semplice, ma in realtà si dovrebbe parlare di capacità termica del suolo o di qualche altro parametro, più che di generico freddo nei bassi strati.