caspita che peccato. A me si stringe il cuore pensare che quel bel manto bianco, frutto di settimane di lettura ossessiva dei modelli matematici, sogni meteoerotici notturni, tanto desiderata, tanto amata, piani vari sui punti dove andare per scattare fotografie...venga subito spazzata via dagli agenti atmosferici in così poco tempo.
Ora che piove e la neve è in rapida fusione mi sono messo a lavorare di spalle alla finestra per guardare il meno possibile. Fosse per me, metterei il naso di fuori solo a fusione completamente finita.
Mi sembra quasi di sentire e percepire gli urli strazianti della neve che passa a miglior vita.
Mi da ancora più fastidio dei piccoli mocciosi che giocano sulla neve massacrando quel manto bianco così perfetto e immacolato durante la nevicata. Penso che da anziano io sarò proprio un gran cacac*****i
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
a dire il vero non mi sono propriamente trasferito, sono arrivato qui in erasmus a inizio febbraio scorso.
Era la settima volta che venivo a Istanbul, per periodi più o meno lunghi, ma sempre per turismo.
Ho provato a viverci, considerando Istanbul la più bella città del mondo (Roma a parte). Prima ero un turista, ora sono proprio un abitante. Pur piacendomi, ho iniziato a conoscere a fondo la città e la cultura turca, scoprendo sempre più degli aspetti negativi. E' arrivato il covid e la mia voglia di viaggiare e scoprire la Turchia è stata sempre minore, anche per via delle limitazioni. Ho rosicato, e mi sono candidato di nuovo all'erasmus.
I miei colleghi di scienze politiche preferiscono candidarsi in posti come spagna, olanda o francia, dove c'è baldoria, erba, festini erasmus, considerando Istanbul un posto pericoloso (non passa giorno senza che io veda almeno una cinquantina di volanti in giro). Peggio per loro. Sono stato l'unico a candidarmi per Istanbul e ho vinto di nuovo, sono tornato a ottobre, il mio erasmus finisce il 28 febbraio. Ho deciso di rimanere fino al 30 giugno (non oltre, mi devo laureare) perché stare a Istanbul con il caldo è stato epico, un posto fuori dall'ordinario.
Durante il periodo invernale Istanbul è fredda e il tempo è spesso uguale: cirrostrati e stratocumuli, nebbie, foschie e si sente la puzza del bosforo, un odore strano che ho avvertito solo qui durante le giornate con cielo plumbero senza pioggia. Quando inizia a fare caldo è tutta un'altra cosa.
Infatti ora ho in programma di fare il giro dell'Anatolia nascosta (passando per Ankara, Bursa e altri posti impronunciabili), tornare in Cappadocia per la terza volta, andare a Van e tornare a Mardin per la terza volta. Soldi permettendo, voglio andare a marzo almeno 17 18 giorni in Egitto facendo scalo ad Atene dalla mia ragazza.
Ma il 30 giugno me ne andrò, perché questo posto lo si ama ma se lo si vive lo si odia pure, per tanti motivi.
Dai primi di ottobre farò la magistrale alla El Manar University a Tunisi, dovre ci vivrò per due anni, casa mia, molto più di Istanbul o Cipro.
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
Grazie mille, ma Istanbul è una città dove è facile vivere e integrarsi! E' stato (e lo è) più difficile integrarsi a Tunisi, pur essendo a 50 minuti da Roma. La città è efficientissima, pulita, con tantissimo da offrire, sia in termini di lavoro, di musei, di attrazioni che di tempo libero. Stiamo parlando di una città che per percorrerla tutta ci vogliono anche 4 ore per un totale di quasi 130 km di lunghezza, quasi come da Roma alla Toscana. E ben 21 milioni di abitanti nel suo agglomerato urbano che va da Silivri fin quasi a Izmit
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
Il vento dal mare ipotizzo, c'è poco da fare in questi casi, anche con una -12 sulla testa le temperature con difficoltà vanno sotto i -1°.
Molte irruzioni qui non producono minime significativamente basse, spesso nemmeno gelate, anche se passano -10/-12° alcune volte (ad esempio a S.Valentino appunto). Questo perchè quelle minime le registri quando hai sì quei valori in quota, ma la ventilazione proviene dall'interno, non dal mare, inoltre sfrutti una fase di cielo sereno e non nuvoloso.
Capita che quando hai le condizioni giuste (brezza di terra, cielo sereno), non hai più le condizioni ideali in quota perchè intanto la temperatura si è mitigata, e allora quella notte la temperatura scende ma non raggiunge picchi intensi, per quanto faccia effettivamente freddo.
Ultima modifica di burian br; 18/02/2021 alle 17:43
Quando il primo luglio lasciavo l'aeroporto internazionale destinazione Roma mi mancava e sapevo mi sarebbe mancata. Ma sapevo che 115 giorni dopo sarei tornato.
Sicuramente mi mancherà anche quando il 30 giugno tornerò in Italia, non so se di più o di meno, si tratterà comunque di una parentesi di un anno e mezzo, io sono a tratti parte del paesaggio, come ad esempio il mio posto abituale dove fumare il narghile, il mio punto preciso sul Ponte di Galata dove andare a pesca, i punti precisi dove giocare a Backgammon o dove bere il cay, tant'è che il mio telefono è pieno di foto tutte uguali che periodicamente rifaccio esattamente dagli stessi punti.
Un anno e mezzo della mia vita in un posto che ho amato così tanto non si cancelleranno, ma non avrò molto tempo per pensarci, avendo davanti a me la fine del mio percorso universitario, il rivedere la mia ragazza prima ad Atene, poi a Roma e poi, si spera, a Cipro, nonché la grande emozione di rientrare a Tunisi, il luogo che più di tutti chiamo casa. Avrò delle mancanze, dei rimpianti e dei momenti di tristezza, ma non me li aspetto così eccessivi. Mi mancherà vedere lunghissime schiere di palazzi dalla metrobus, mi mancherà bere il cay (ma preferisco il the berbero ai pinoli e menta), mi mancherà prendere il traghetto per fare su e giù per il bosforo senza motivo spendendo 3.5 lire (40 centesimi), mi mancherà il girarmi le scatole sul divano e ritrovarmi su un bus diretto a sud un'ora e mezza dopo, mi mancheranno gli adhan delle moschee di Istanbul, i bazar, gli aromi e i rumori delle istanbul card ricaricate, i clackson dei tram e le parole "evet" e "tamam" che nella loro estrema semplicità (SI e OK) mi fanno sempre ridere a crepapelle.
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
Segnalibri