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  1. #1
    Vento forte
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Altro giro, altra corsa periodi caldi e/o secchi nel Quattrocento e nel Cinquecento.

    1417: Fiume Elba (odierna Repubblica Ceca) in secca

    1420: Siccità nel Nord Italia tra fine inverno e primavera, in Lombardia "da febbraio a maggio non vi fu pioggia e il sole seccò i frutti"

    1420/1421: Inverno mite, in Valle d'Aosta le ciliegie sono mature in aprile

    1428: Siccità molto grave nel Nord Italia: in Lombardia siccità di almeno sei mesi, da aprile ad ottobre non cadde dal cielo una goccia d'acqua, non si riuscì nè a mietere il grano nè a vendemmiare; situazione simile anche nel Monferrato, dove non è segnalata pioggia da aprile a dicembre.

    1472: Estate caldissima nel Nord Italia, così calda che le uve maturarono addirittura in giugno, almeno nel Nord-Est: "Fu prodigioso il caldo che fu sentito; perlochè vennero le uve mature a San Giovanni del mese di giugno e la provincia patì in estremo" [Friuli, Trieste ed Istria - Guerrino Girolamo Corbanese]

    1474: Altra siccità tra inverno e primavera, a Modena non è segnata pioggia da gennaio a marzo, i pozzi e le fosse nel raggio di otto miglia dalla città di prosciugarono [Schedario Grasufiano]

    1475: Nord Italia con un febbraio caldissimo e una primavera calda e siccitosa. In Lombardia "Nel febbraio si vide una stravaganza meravigliosa. Gli alberi che fioriscono, o sul fine marzo o nell'aprile, anticiparono con grandissimo stupore la primavera. Alla primavera, che suole essere secondata da piogge seguitò una lunga siccità ed un caldo eccessivo" poi caldo ed incendi: "i rivoli e le sorgenti restaron al secco e le selve furon arse dal foco"

    1494: A Cremona inverno completamente asciutto, nè pioggia nè neve [Cronache Cremonesi]

    1497: Siccità a Modena: asciutto da Pasqua fino a settembre, per il gran secco non si riescono nemmeno ad arare i campi [SF]

    1498: Sempre a Modena da maggio fino al 27 ottobre tempo sempre secco e asciutto [SF]

    1500: Grave siccità che coinvolge un pò tutta Italia [Cronache Cremonesi]

    1504/1505: Inverno mitissimo, con vaste fioriture nel Nord Italia in gennaio, anche in Francia rose fiorite a gennaio.

    1513/1514: Siccità gravissima nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia e in Valtellina. Scrisse il notaio Stefano Merlo dalla Valtellina: "Nel primo d'agosto 1513 sino a 10 marzo 1514 che sono mesi 7 e mezzo non piovè, nè fioccò mai se non una volta ch'appena bagnò la polvere della terra". Il mese di gennaio è descritto secco e freddissimo, in cui "venne tanto freddo che s'aggiacciò il Malero, che si sarebbe potuto passar sopra con 25 carri caricati ed era aggiacciato s'in in Adda. Durò questo freddo giorni 25, et per questo freddo morirono tutte le viti".

    1529/1530: Sulle Alpi inverno eccezionalmente caldo e con neve pressochè assente, a fine gennaio gli alberi fiorirono e nei giardini i fiori primaverili sfoggiarono i loro colori.

    1536: Altra siccità in Valpadana: a Cremona niente pioggia da febbraio ad ottobre, pozzi asciutti [Cronache Cremonesi]

    1537/1538: Inverno insolitamente caldo sulle Alpi, in gennaio fioriscono gli alberi in Valle d'Aosta, mentre in Svizzera le fragole maturano a febbraio.

    1538/1539: Altro inverno mite e asciutto.

    1539/1540 e anno 1540. Il "mostro sacro" del caldo e della siccità. In Svizzera da febbraio caldo eccezionale, ciliegie maturate a marzo, caldo per tutta l'estate fino a dicembre. In Europa intero anno caldo e siccitoso, con addirittura dieci mesi consecutivi di clima anticiclonico e caldo, la grande siccità iniziò a gennaio e terminò solamente agli inizi di novembre. Il numero dei giorni di pioggia è stato il più basso che sia mai stato registrato nelle serie storiche europee documentate (dalla fine del Seicento ad oggi). In Valtellina le precipitazioni, insignificanti da luglio 1539 fino all'autunno inoltrato, risulteranno del tutto assenti a partire dal 7 novembre. Da quel momento, per ben 150 giorni, fino al 7 aprile 1540, non una sola goccia d'acqua bagnò la Valtellina e la Lombardia. Riportano le cronache di Stefano Merlo riguardo l'assenza di neve: "per tutto l'inverno si saria potuto passar la montagna dell'Oro per andar verso Bregaglia, che forse non accadè mai tal cosa." Passate alcune piogge in primavera, la siccità riprese il suo corse in estate fino all'autunno "tanto che più non piovete sino pasato le vendemie, di maniera che ogni persona estimava che quell'anno...non si dovesi raccogliere nulla per il gran sutto che quella estate era fatto." Sull'Altopiano Bernese si contarono 6 mezze giornate di pioggia tra marzo e settembre 1540 e nel Novarese e nel Milanese non piovve per quasi 200 giorni, Narra Benedetto Giovio di "asciutto straordinario" dal 10 settembre 1539 al 6 aprile 1540, e "per tal cagione si vide asciutto il fonte di Plinio". I fiumi e i pozzi si prosciugarono, la terra fu ridotta in polvere, le coltivazioni bruciarono, ci furono immensi incendi forestali, l'inverno in Italia venne definito "secco come luglio": "fu tanto tardi la brocca (e questo fu per el sutto de tutta la invernata), che la terra era come de Luio" (Del Burigozzo); le persone crollavano a terra morte colpite dal calore diurno, la maggior parte degli alberi bloccarono il loro anello di crescita nel 1540. A Milano è riportato inverno senza neve e senza pioggia, "grazia fu, che mai fu vista l'invernata più bella, senza neve e calda" (Burigozzi). Piacenza: pozzi e fiumi asciutti, in tutto l'inverno non fece mai nè acqua nè neve. Lo Schedario Grasufiano riguardo Modena riporta che nel 1539 addirittura si mietè in maggio e si vendemmiò in luglio, annata di penuria estrema, riportata anche in una lapide.

    1540/1541: Altro inverno mite e asciuttissimo. A Milano: "Passando el tempo assai temperato, [...] si ancora del freddo, che paxò quasi tutto Genaro come se fusse del mexe de Otobre: cosa che a ognuno pareva maraviglia." (Del Burigozzo).

    1541/1542: Ennesimo inverno mite e secco.

    1542: Invasione di locuste in Europa e nel Nord Italia nei mesi di maggio e giugno; in agosto passaggio di cavallette nel Trevigiano, così tante che "scurivano il sole".

    1549/1550: Inverno mite nel Nord Italia, in Lombardia "caldo e piacevolmente somigliante ad una perpetua primavera". [D.B.]

    1558: Anno di siccità per il Nord, in Friuli "Grande siccità l'estate pressochè interamente senza pioggia, e fu anno di grande carestia" [Manzano]

    1562: Carpi (MO): siccità da gennaio a maggio e poi ancora da luglio a settembre. In Lombardia è riportata siccità da febbraio ad ottobre: "Fu stravagante la siccità di questo tempo per tutta la Lombardia, perchè dal principio di febbraio sino alla fine di ottobre non venne mai una goccia d'acqua dal cielo. Como fra le altre città avendo buona parte del suo territorio, sabbioso e pendende, patì in estremo. Le fontane e i pozzi rimasero asciutti in diversi luoghi con molto patimento e disagio, così degli uomini come degli animali" [Annali di Como]. Per lo Schedario Grasufiano di Modena siccità per "7 mesi continui".

    1563: Altro anno asciutto in Valpadana, a Cremona precipitazioni assenti da febbraio a ottobre [CC]

    1576/1577: Inverno mite e secco

    1578: Siccità in Francia: la Senna a Parigi si potè attraversare a piedi

    1584/1585: Inverno mite e secco

    1597: Siccità nel Nord Italia, in Lombardia "Il cielo si fece di bronzo, perchè dal principio di febbrajo sino alla fine di ottobre non cadde mai goccia d'acqua dal cielo. Como patì grandemente" [Annali di Como]
    Ecco... io non so mai come interpretare le cronache che dicono “le ciliegie maturarono a febbraio” (visto che cambiavano anche molti calendari)
    Invece su quelle che “il fiume XY era attraversabile a piedi” abbiamo forse maggior sicurezza sul bilancio pluviometrico.

  2. #2
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Si vis pacem, para bellum.

  3. #3
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    Non ho capito...perchè c'è una seconda ondata per caso ??

  4. #4
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    pozza di fassa
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    LOU VALL davvero stupende queste annotazione meteo storiche, sarebbe interessante estrapolare un modello circolatorio derivante da tali annotazioni anche se mi rendo conto sia una missione impossibile
    Circa gli inverni mitissimi e anche siccitosi li si può immaginare non molto diversi dagli attuali con un vortice polare intenso e contratto , forti cicloni sulle isole britanniche e Scandinavia e nord Germania e condizioni anticicloniche azzorriane sul resto d'Europa con un getto polare intenso sulla manica
    Quando invece parli di inverni gelidi o freddi e nevosi del 400 immagino un getto polare debole e a latitudini quasi nord africane con un dominio anticiclonico di stampo russo siberiano o una condizione quasi stazionaria di un continuo passaggio di depressioni polari..le estati invece sono quelle che mettono un punto di domanda bello marcato..sono dominate da condizioni meridiane come le odierne con l'anticiclone nord africano a farla da padrone ? O invece è il più mite anticiclone delle azzorre a impadronirsi del mediterraneo e dell'europa ?
    Purtroppo dalle annotazioni meteorologiche storiche si fa riferimento solo a condizioni di freddo o caldo ma riflettono solo un espressione personale di tali condizioni..

  5. #5
    Burrasca
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da setra85 Visualizza Messaggio
    le estati invece sono quelle che mettono un punto di domanda bello marcato..sono dominate da condizioni meridiane come le odierne con l'anticiclone nord africano a farla da padrone ? O invece è il più mite anticiclone delle azzorre a impadronirsi del mediterraneo e dell'europa ?
    Purtroppo dalle annotazioni meteorologiche storiche si fa riferimento solo a condizioni di freddo o caldo ma riflettono solo un espressione personale di tali condizioni..
    Penso che molte fossero condizionate da forti anticicloni euro-asiatici, quindi continentali. Potevano avere un supporto atlantico (azzorriano) ovvero africano come quello di questi giorni, ma restavano comunque principalmente figure altopressorie centrate sul nostro continente. Magari la circolazione rimaneva bloccata per settimane, con i seguenti effetti:

    - temperature elevate ma non elevatissime per lunghi periodi: non si pensi quindi a settimane a 40°C in piena Europa, piuttosto a lunghe settimane intorno ai 30°C o poco più, temperature normali nel Mediterraneo ma anomale nell'Europa Centrale e Settentrionale;

    - lunghi periodi siccitosi nel momento peggiore dell'anno (quando l'evapotraspirazione è massima), con effetti disastrosi sull'agricoltura soprattutto su quella dell'epoca e l'instaurarsi di un "circolo vizioso" (una retroazione) tra caldo e siccità a prolungare la situazione e a renderla ancora più opprimente.

  6. #6
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    pozza di fassa
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    Penso che molte fossero condizionate da forti anticicloni euro-asiatici, quindi continentali. Potevano avere un supporto atlantico (azzorriano) ovvero africano come quello di questi giorni, ma restavano comunque principalmente figure altopressorie centrate sul nostro continente. Magari la circolazione rimaneva bloccata per settimane, con i seguenti effetti:

    - temperature elevate ma non elevatissime per lunghi periodi: non si pensi quindi a settimane a 40°C in piena Europa, piuttosto a lunghe settimane intorno ai 30°C o poco più, temperature normali nel Mediterraneo ma anomale nell'Europa Centrale e Settentrionale;

    - lunghi periodi siccitosi nel momento peggiore dell'anno (quando l'evapotraspirazione è massima), con effetti disastrosi sull'agricoltura soprattutto su quella dell'epoca e l'instaurarsi di un "circolo vizioso" (una retroazione) tra caldo e siccità a prolungare la situazione e a renderla ancora più opprimente.
    Questo per quanto riguarda il 300 e il 400 ?

    Anche perché credo che nel periodo più caldo dell'optimum medievale ( almeno storicamente è riconosciuto così) ovvero tra il 1080 e il 1200 le estati mediterranee ed europee fossero dominate dal subtropicale nord africano

  7. #7
    Burrasca
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da setra85 Visualizza Messaggio
    Questo per quanto riguarda il 300 e il 400 ?

    Anche perché credo che nel periodo più caldo dell'optimum medievale ( almeno storicamente è riconosciuto così) ovvero tra il 1080 e il 1200 le estati mediterranee ed europee fossero dominate dal subtropicale nord africano
    No direi in generale. I contributi africani non sono ovviamente da escludersi, anzi sicuramente c'erano anche allora, ma non duravano 3-4 mesi; anche oggi, attenti a confondere periodi caldi e promontori africani, non sempre coincidono. L'Optimum Medievale è comunque determinato anche, e forse più, dai suoi inverni generalmente miti: ad esempio il 2003 (inverno freddo seguito da estate africana) non credo che sarebbe un buon esempio.

  8. #8
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    pozza di fassa
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da FilTur Visualizza Messaggio
    No direi in generale. I contributi africani non sono ovviamente da escludersi, anzi sicuramente c'erano anche allora, ma non duravano 3-4 mesi; anche oggi, attenti a confondere periodi caldi e promontori africani, non sempre coincidono. L'Optimum Medievale è comunque determinato anche, e forse più, dai suoi inverni generalmente miti: ad esempio il 2003 (inverno freddo seguito da estate africana) non credo che sarebbe un buon esempio.
    Sono d'accordo con te riguardo agli inverni, penso che nei periodi caldi gli inverni abbiano prevalentemente un getto forte sulla manica come detto precedentemente con forti depressioni a nord di esso e situazioni anticicloniche a sud di esso con una bella alta pressione dalle azzorre che si estende sul mediterraneo e parte d'Europa, in estate come oggi vedo scambi meridiani molto forti con situazioni "drammatiche" dal punto di vista del caldo con promontori africano spingersi fino in scandinavia

  9. #9
    Uragano L'avatar di burian br
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da setra85 Visualizza Messaggio
    Sono d'accordo con te riguardo agli inverni, penso che nei periodi caldi gli inverni abbiano prevalentemente un getto forte sulla manica come detto precedentemente con forti depressioni a nord di esso e situazioni anticicloniche a sud di esso con una bella alta pressione dalle azzorre che si estende sul mediterraneo e parte d'Europa, in estate come oggi vedo scambi meridiani molto forti con situazioni "drammatiche" dal punto di vista del caldo con promontori africano spingersi fino in scandinavia
    Le ricostruzioni delle temperature da proxy hanno evidenziato un Medioevo in estate più caldo di quanto fosse nella PEG, ma lontanissimo comunque dai livelli odierni in tutta Europa.
    Poi su singole stagioni sparse è possibile che ci sia qualche annata degna anche di oggi.

  10. #10
    Brezza leggera L'avatar di bunicorn
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    Predefinito Re: Clima e storia: eventi meteorologici e storici

    Citazione Originariamente Scritto da burian br Visualizza Messaggio
    Le ricostruzioni delle temperature da proxy hanno evidenziato un Medioevo in estate più caldo di quanto fosse nella PEG, ma lontanissimo comunque dai livelli odierni in tutta Europa.
    Poi su singole stagioni sparse è possibile che ci sia qualche annata degna anche di oggi.
    Il periodo che andò da circa il 1000 al 1400, con picco attorno al 1200 per il Nord Europa e 1300 per l'Europa centro/meridionale, fu più caldo dell'attuale. Difatti in Groenlandia fu presente una congrua colonia normanna, con più di 300 fattorie e due sedi vescovili.
    Inoltre erano soliti attrezzare aree di caccia nel cuore del bacino artico. Probabilmente il sud Europa, in particolare il Sud del Mediterraneo, visse un clima più umido dell'attuale. La differenza sostanziale rispetto ad oggi, fu l'asimmetria dell'evento tra la parte asiatica e quella Atlantica. In Cina, in particolare, in quell'epoca sono segnalate cali di latitudine di varie specie arboree, nonché una difficoltà nella produzione dei tanto amati mandarini. Anche i Giappone si nota un ritardo nella fioritura dei cigliegi, pianta li sacra di cui esistono registri di lunghissimo periodo. Da ciò che emerge sulla base dei fatti storici, pare che il core del VP si fisse dislocato in posizione più a "Est" rispetto all'attuale posizione e ciò abbia favorito rimonte subtropicali importanti sull'Atlantico. L'asse di queste rimonte pare però obliquo, e per questo, come detto, il Mediterraneo del Sud fosse coinvolto meno direttamente.
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