La 3° decade chiude a -1.7°C rispetto alla mia media decadale 2010-2021 (estremi +7.6/+13.4, media +10.5°C).
E' la più fredda in assoluto tra le 3° decadi di Gennaio, superata quella del 2019 che chiuse a +10.9°C.
Il mese in generale invece termina così:
- media Tmax = +14.3°C (-1.4 rispetto alla media 2010-2021);
- media Tmin = +8.5°C (-0.5 rispetto alla media 2010-2021);
- media complessiva = +11.4°C (-0.9 rispetto alla media 2010-2021).
Si piazza al 3° posto assoluto tra i Gennaio più freddi dietro a quello del 2019 (+10.4°C) e 2017 (+10.5°C).
Dal punto di vista pluviometrico accumulati 103.4 mm con un surplus del 39%. E' il 4° più piovoso dietro a quelli del 2015, 2017 e 2014.
Davis Vantage Pro 2 - Installazione urbana su tetto
ESTREMI ASSOLUTI (inizio raccolta dati 01-01-2010):
Massima più alta: 46.1°C il 25-07-2023
Minima più alta: 30.4°C il 25-07-2023
Massima più bassa: 6.3°C il 07-01-2017
Minima più bassa: 1.3°C il 07-01-2017
Heat Index più alto: 49.5°C il 24-07-2023
Windchill più basso: -5.3°C il 07-01-2017
Dew Point più alto: 27.8°C il 22-07-2023
Dew Point più basso: -8.8°C il 25-04-2013
Accumulo maggiore in 24h: 91.2 mm il 13-10-2021
Rain rate più alto: 225 mm/hr il 17-01-2025
Livello pressione più alto: 1036.8 hPa il 17-03-2010
Livello pressione più basso: 984.6 hPa il 23-03-2016
Raffica di vento più forte: 119 km/h il 06-03-2013
Gennaio22.jpg
Temperatura media mensile
3.0°C (+0.2 sulla media 2011-20 | +0.1°C rispetto al 2021) Precipitazioni cumulate mensili (mm)
10.0 mm (-50.8 mm sulla media 2011-20 | -140.1 mm rispetto al 2021)
MILANO LINATE (TEMPERATURE) - MILANO FAMAGOSTA (PRECIPITAZIONI)
Media 1991-2020
Minime -0,4
Massime +7,4
Media +3,2
Precipitazioni: 66,2 mm
2022
Minime -1,1 (-0,7)
Massime +7,9 (+0,5)
Media +2,8 (-0,4)
Precipitazioni: 21,9 mm (di cui 3,6 mm condense e aerosol da nebbia), -66,9%
Giorni con precipitazioni maggiori o uguali a 1 mm: 3
Minima più bassa: -6 il 13
Massima più bassa: +2 il 10 e il 24
Minima più alta: +6 il 4 e il 5
Massima più alta: +16 il 28 e il 30
Giorno con maggiori precipitazioni: 9 mm il 4
Il bello della meteorologia è che, in fondo, è imprevedibile, e a volte, nonostante le statistiche suggeriscano la quasi impossibilità di uno scenario, le cose vanno proprio seguendo quel corso degli eventi, e il risultato finale è un sorprendente, e assolutamente inatteso, colpo di scena.
Se Dicembre era finito sotto media di un decimo scarso a causa di una fase piuttosto calda nell'ultima settimana del mese dopo le prime tre settimane in sostanziale media o sotto media, Gennaio è iniziato con una prima settimana molto mite che lasciava già presagire un finale scontato e sopra la media.
Dati alla mano, al 20 Gennaio, serviva un'ultima decade molto fredda per riportare il mese in media, anche perchè la seconda decade, pur non chiudendo con anomalie positive, non aveva dato alcuna mano essendo stata in perfetta norma.
La probabilità, formulata sulla base dei dati della serie storica, che l'ultima decade terminasse con un'anomalia negativa sufficiente ad annullare lo scarto positivo ereditato dalla prima decade era appena del 7%, probabilità che si riduceva ulteriormente al 5% considerando gli ultimi 58 anni.
L'ultima decade, infatti, sarebbe dovuta chiudere almeno a -1,9° dalla rispettiva decadale 81/10 (circa -1,7° dalla mensile), evento occorso solo 5 volte dal 1951, di cui soltanto 3 volte dal 1964 incluso.
Nonostante i numeri sfavorevoli la realtà ha seguito proprio lo scenario più improbabile, scenario che le stesse previsioni al 20 suggerivano, tant'è che io stesso mi ero sbilanciato ipotizzando un'ultima decade ad anomalia -2° dalla 81/10 rispettiva.
Nel complesso è stato un mese interessante sul lato passionale sotto diversi punti di vista, e, al netto della prima settimana, autenticamente invernale.
Culmine di tutto è stato l'evento del 24 Gennaio, giornata che riscatta da sola l'intero inverno finora vissuto: tra neve, clima artico, temperature inusuali, mare grosso e vento dannato, mi sono divertito, appassionato, rincuorato e persino quasi commosso, perchè quella nevicata è stata assolutamente inaspettata, un regalo che mi ha sciolto il cuore e rallegrato lo spirito spazzando via ogni rancore e paura.
Veniamo adesso all'aspetto tecnico, iniziando con la termometria.
Di seguito le medie termiche di Gennaio 2022 a Brindisi Casale:
media min: 6,6° (0,0° dalla 81/10; -0,0° dalla 91/20)
media max: 12,8° (-0,2° dalla 81/10; -0,3° dalla 91/20)
media delle medie: 9,7° (-0,1° dalla 81/10; -0,15° dalla 91/20)
Gennaio, con un incredibile recupero in ultima decade, riesce ad invertire il risultato che sembrava già inevitabile al 10 del mese, riuscendo persino a scendere sotto la media di un decimo di grado!
Stessa anomalia di Dicembre di conseguenza, anche questo è davvero curioso. Due mesi invernali su 3 sotto la media, non succedeva dal 2018-19, anche in quel caso furono Dicembre e Gennaio, sebbene le anomalie negative fossero state molto più marcate.
Formidabile il recupero della media minime: fino al 15 Gennaio, infatti, solo due erano state le minime sotto i 6,6°!!!
La prima metà di Gennaio ha avuto infatti media min 8,7° (+2,1° dalla mensile); la seconda metà (16-31) invece media min 4,6° (-2° dalla mensile). Una differenza dunque, tra le due metà, di ben 4°!!
Il netto contrasto termico avuto tra le due metà mensili nelle minime è forse l'unico aspetto degno di menzione del mese al suolo, al livello del quale le inversioni termiche e l'influenza del mare hanno attutito i picchi notevolmente più estremi ed appariscenti che si sono avuti invece in atmosfera.
Poche le statistiche significative del mese:
- estremi 1,8/17°
- 4 min > 10°
- 2 max < 10°
- prima max di Gennaio sotto i 7° da tre anni (ultimo precedente 4/1/19), il giorno 24 (6,6°)
- terzo posto per la più tardiva prima minima di Gennaio < 5,7° dal 1951; si è scesi sotto quella soglia, infatti, soltanto il 16 del mese
- avevo citato, di sfuggita, in uno dei miei nowcasting [1] come il vento di grecale fosse stato stranamente molto frequente nell'ultimo mese; da una ricerca condotta sugli archivi SYNOP (no data nel 1957, 1959, 1960, 1961, 1962, 1963, 1972) posso confermare di non aver avuto solo un'impressione: risulta il secondo mese di Gennaio dal 1951 per prevalenza del grecale (l'11% delle volte i report hanno segnalato vento da NE) a pari merito con il 1996 e dietro soltanto al 1981 (18% del tempo con vento da NE), secondo posto anche per dominanza di venti dai quadranti nordorientali (il 27% delle volte i report hanno segnalato vento da NNE-NE-ENE) sempre dietro al Gennaio 1981 (quando ben il 39% del tempo passò sotto vento da NNE-NE-ENE)
Molto interessante il confronto con Brindisi Montenegro questo mese.
Montenegro ha visto medie 5,4/13,4° (grezza di 9,4°). L'aeroporto invece ha avuto medie 6,6/12,8° (grezza di 9,7°).
La media min, in particolare, è stata -1,2° dall'aeroporto, mentre la media max +0,6°.
Il distacco tra le medie grezze di Montenegro e dell'aeroporto è stato pari a -0,3°.
Il divario tra le due località è stato piuttosto esiguo questo mese; normalmente è di -0,5°.
Sono le minime che sono state, in particolare, meno fredde del solito a Montenegro rispetto all'aeroporto.
Non mi sono chiare le cause, anche perchè le inversioni non sono di certo mancate, forse c'è stata una maggiore frequenza di notti dominate da vento dal mare.
Lo stesso identico scarto (-0,3° a favore di Montenegro) si era tra l'altro verificato proprio nel Gennaio 2021, e questo potrebbe indicare che sia tipico di Gennaio, ma ovviamente sarà un dato che necessiterà di conferma nei prossimi anni, sperando che la stazione di Montenegro resti attiva ancora a lungo.
ZT Brindisi Gennaio 2022.pngT 850 hPa Brindisi Gennaio 2022.pngT 500 hPa Brindisi Gennaio 2022.png
Atmosfera- Come Dicembre anche Gennaio vede anomalie che ricalcano quelle al suolo anche alle altre quote. A differenza di Dicembre però, quando in atmosfera le anomalie erano state leggermente più negative che al suolo, questa volta vale l'opposto, con anomalie leggermente positive.
Le medie (ricostruite) sono state:
- 850 hPa: 1,4° (0,0° dalla 81/10)
- 700 hPa: -6,1° (+0,4° dalla 81/10)
- 500 hPa: -22,8° (+0,5° dalla 81/10)
- ZT: 1948 m (+55 m dalla 81/10)
Considerando anche l'anomalia al suolo (-0,1°) possiamo dedurre una colonna in media nei primi 1500 m dal suolo, fino a 850 hPa, e a salire anomalie stabili attorno a +0,4° dalla media già alla quota dello ZT, solo 400 m più in alto rispetto alla quota dei gpt 850 hPa.
Questo il riepilogo delle anomalie e delle medie delle varie quote per ogni decade (rispetto alla mensile):
Anomalie medie Gennaio 2022.png
A differenza di quanto accaduto al suolo, in atmosfera c'è stato molto movimento, con un flusso molto caldo di matrice oceanica in prima decade e un flusso invece di tutt'altra natura, artico-continentale e dal core gelido alle medio-basse quote troposferiche, in ultima decade.
Ne sono derivati podi e record sia di freddo sia di caldo per le relative decadi, e uno scarto tra prima e seconda decade assolutamente portentoso e altrettanto da annali.
Queste statistiche non sono di valenza mensile ma decadale, motivo per cui rimando agli appositi resoconti di prima decade [2] e di terza decade [3]
Nonostante la terza decade abbia sfoderato un'ondata di freddo davvero niente male anche per le epoche passate (la -11° è stata rilevata dai radiosondaggi a Gennaio solo altre 6 volte dal 1954!), le anomalie della prima decade sono state quelle che più hanno lasciato l'impronta, il che è comprensibile in un'epoca di GW, durante il quale è davvero difficile (ma non impossibile) per un episodio freddo competere con i vari precedenti avvenuti in un mondo più freddo; viceversa gli eventi caldi di oggi hanno vita facile in un mondo in progressivo riscaldamento, battendo i concorrenti più recenti con una semplicità che è quasi disarmante visto che, quando si verificarono, sembravano essere quasi irraggiungibili.
Questi i podi e i record mensili stabiliti nella prima settimana:
- secondo posto per la più alta temperatura a 700 hPa (3,8°) nel mese di Gennaio dal 1954
- terzo posto per il più alto ZT (3640 m) nel mese di Gennaio dal 1973 (probabilmente anche dal 1954), di poco davanti a 1993 e 2007, entrambi a 3625 m
- secondo più lungo intervallo di tempo (5 gg e mezzo) con ZT sopra i 3000 m nel mese di Gennaio dal 1973
- secondo più lungo intervallo di tempo (almeno 2 gg e 12 h) con temperatura > 8,5° a 850 hPa nel mese di Gennaio dal 1973
- nuovo record per il più lungo intervallo di tempo (5 giorni e mezzo) sopra lo zero a 700 hPa dal 1973 nel mese di Gennaio
- nuovo record anche per il più lungo intervallo di tempo (3 gg) sopra i +2° a 700 hPa dal 1973 nell'intero mese di Gennaio
- nuovo record di più lungo intervallo di tempo (5 gg e mezzo) sopra i -18° a 500 hPa nel mese di Gennaio dal 1973
- secondo posto per il più lungo intervallo di tempo (3 gg) sopra la -17° a 500 hPa nel mese di Gennaio dal 1973
Ricordo infine il paradosso per cui Brindisi, una località del Sud Italia, possiede adesso il record per il più basso picco assoluto a 850 hPa tra tutte le stazioni di radiosondaggi italiane, unica a non aver mai superato la +14 a Gennaio (e nemmeno +13,5°).
Pluviometria- Sembra di rivivere la solita trama degli ultimi 3 anni, con la parentesi di Ottobre e Novembre che sembra appunto tale, una parentesi. Credevo quei mesi avessero rappresentato la svolta, e voglio ancora offrire il beneficio del dubbio, ma sia Dicembre sia Gennaio sono terminati ben sotto la media pluviometrica, e Febbraio, dalle previsioni correnti, sembrerebbe voler trascorrere anticiclonico, quadro sinottico incompatibile con precipitazioni sufficienti.
Gennaio 2022 chiude a 42,6 mm (-34,5% dalla 81/10), la quasi totalità dei quali (37,6 mm ovvero l'88,3%) precipitati durante l'articata dei giorni 7-11 Gennaio.
0,2 mm di condensa a seguito dell'umidissima notte di Capodanno.
13 giorni con precipitazioni segnalate, ma la maggior parte con accumuli esigui e minori o uguali a 1 mm.
Il 59% della pioggia mensile (25 mm) è precipitato nel giro di 20 h tra la tarda serata del 9 e il tardo pomeriggio del 10 Gennaio, un regime di precipitazioni che ricalca quello dei mesi precedenti ad Ottobre, e dal carattere più estivo che autunno-invernale.
Sono assolutamente da ricordare 0,2 mm di neve fusa caduti in meno di 5 minuti in tutta la città tra le 12,15 e le 12,20 del 24 Gennaio. Si è trattato di un fenomeno più rilevante della classica coreografia, e del tutto inaspettato ma per questo ancora più bello.
La neve è caduta con intensità medio-forte, ma soprattutto si è trattato di neve a fiocchi grossi che ha tentato l'accumulo posandosi e resistendo su ogni superficie, incluso l'asfalto, dove di solito è molto difficile attecchisca!
Per quanto fulminea ha persino fatto sperare in qualcosa di più che una semplice spolverata. E' stato davvero magico!
Come ho scritto si è trattato di una nevicata più significativa di una classica coreografia.
Per farmi comprendere meglio devo spiegare il metodo con cui classifico le nevicate, un metodo che ho elaborato per conto mio ma che credo rifletta bene l'oggettività dei fenomeni. Esso si fonda su tre criteri maggiori (grandezza dei fiocchi, assenza o presenza di accumulo, tipi di superficie di accumulo) e altri criteri minori (intensità, durata, spessore del manto nevoso).
Sulla base di questi criteri distinguo:
- coreografia a fiocchi piccoli
- coreografia a fiocchi grandi
- nevicata a fiocchi grandi che tenta l'accumulo (spolverata)
- nevicata con accumulo su superfici fredde (auto, tettoie, corrimano)
- nevicata con accumulo sul prato e piante
- nevicata con accumulo su tutte le superfici, incluse le strade
- nevicata con accumulo sulla riva
Ogni categoria andrebbe poi distinta sulla base dell'intensità dei fenomeni (lieve, media, forte), la durata (in minuti od ore), e se c'è accumulo in base allo spessore del manto.
Quando c'è accumulo il criterio della grandezza dei fiocchi diventa secondario, anche se qui, di solito, l'accumulo si verifica sempre e soltanto in presenza di nevicata con fiocchi medio-grandi o grandi, quindi è implicito che una nevicata con accumulo sia caratterizzata da fiocchi grandi.
La nevicata con accumulo su riva andrebbe ulteriormente distinta sulla base del vento e dello stato del mare. E' infatti molto difficile, direi estremamente raro, che la neve accumuli sulle spiagge durante le ondate di gelo, questo perchè la loro provenienza è dalla porta della bora, e lo stato del mare è furibondo con schizzi d'acqua continui che impediscono ogni accumulo. Servirebbe dunque un evento di portata notevole (oppure una nevicata con vento da ovest, un evento comunque non frequente) per vedere accumulo sulla riva propriamente detta, quella del mare aperto.
A Brindisi sono relativamente frequenti (almeno una volta ogni inverno) le coreografie a fiocchi piccoli, mentre sono già più rare le coreografie a fiocchi grandi che di solito precedono la fase dell'accumulo, è molto raro che siano episodi isolati (è successo ad esempio il 28 Febbraio 2018).
L'accumulo, di solito, quando si verifica, vede capitolare tutte le superfici, incluso l'asfalto, dopo alcuni tentativi. Ciò non è accaduto solo l'anno scorso, il 14 Febbraio 2021, l'unico evento in cui una nevicata con accumulo su superfici fredde non è poi evoluta fino al pieno compimento con accumulo anche sulle strade.
La nevicata del 24 Gennaio si colloca nella terza categoria della mia classificazione, la nevicata con accumulo tentato, che prima di allora vedeva un solo precedente dal 2000, ovvero l'episodio della sera del 16 Dicembre 2010, quando all'improvviso, e in maniera del tutto inaspettata (e quella volta sul serio, non avevo il minimo sentore avrebbe potuto nevicare, proprio zero!), una bella nevicata a fiocchi grandi e in assenza di vento iniziò a scendere e a posarsi su ogni superficie, riuscendo a spruzzare un velo sui cornicioni, sulle tettoie e sulle auto.
Non è stata una delle "nevicate maggiori", ma nemmeno una banale coreografia.
L'episodio del 24 Gennaio ricalca il precedente del 2010, perchè in quei tre minuti sono caduti fiocchi enormi (anche 1 cm!) che osavano resistere su ogni superficie, inclusa la strada, tanto che un sottilissimo velo si era formato non solo sulle auto ma addirittura nel margine tra il marciapiede e la strada!
Voglio sottolineare una cosa: queste nevicate da spolverata sono in grado di accumulare su ogni superficie, e proprio per questo sono delle nevicate "di tipo 6" (con accumulo su ogni superficie) mancate, in quanto sarebbe servita solo una maggiore decisione e durata dei fenomeni per imbiancare ovunque. E' proprio questa consapevolezza che le rende così particolari e al tempo stesso divertenti, perchè stimolano la fantasia, ti fanno viaggiare e pensare a cosa sarebbe potuto essere se soltanto fossero proseguite.
Analisi e confronti- Il netto contrasto tra prima e terza decade merita di essere evidenziato e ricordato, e per questo riapro allo scopo questa sezione.
1. Suolo:
Decadi
I
II III media min
8,6 6,75 4,6 media max
14,3 13 11,3 media tot
11,4 9,9 8
Scarto I-III dec. min: -4°
Scarto I-III dec. max: -3°
Scarto I-III dec. media: -3,4°
2. Quota:
Decadi
I
II
III
850 hPa
5,7 2 -3,1 700 hPa
-2,1 -4,9 -10,8 500 hPa
-20,3 -22,5 -25,4 ZT (m) 2637 2029 1247
Scarto I-III dec. 850 hPa: 8,8°
Scarto I-III dec. 700 hPa: 8,7°
Scarto I-III dec. 500 hPa: 5,1°
Scarto I-III dec. ZT: 1390 m
Scarto II-III dec. 850 hPa: 5,1°
Scarto II-III dec. 700 hPa: 5,9°
Scarto II-III dec. 500 hPa: 2,9°
Scarto II-III dec. ZT: 734 m
In rosso i record espressi come valore assoluto, cioè indipendentemente dal segno; in altre parole si sta considerando soltanto quanto la prima e la terza decade siano state distanziate tra loro, non importa se nel passaggio tra le decadi la temperatura sia calata o aumentata.
In blu ho invece indicato i dati da podio, in particolare si tratta del terzo posto per entrambi gli scarti segnalati a 850 hPa e 700 hPa tra II e III decade di Gennaio; davanti il 1979 e il 2004.
Tutte le posizioni finora riportate sono riferite alla serie dei radiosondaggi dal 1973. Non è un'informazione secondaria, come capirete più avanti.
3. Estremi:
Decadi I
III
Suolo (media giornaliera) 14,3 4,2 850 hPa
11,8 -11 700 hPa
3,8 -20,2 500 hPa
-15 -33,7 ZT (m) 3640 365
Delta massimo al suolo (media) I-III dec.: 10,1°
Delta massimo I-III dec. 850 hPa: 22,8° (terzo posto)
Delta massimo I-III dec. 700 hPa: 24° (secondo posto)
Delta massimo I-III dec. 500 hPa: 18,7°
Delta massimo I-III dec. ZT: 3275 m
Anche in questo caso spiccano i dati a 850 e 700 hPa, sempre riferiti alla serie storica dal 1973.
In particolare il dato a 850 hPa è terzo dietro a 1979 (delta max 24,3°) e 2002 (delta max 23,5°); a 700 hPa invece c'è davanti solo e soltanto il 2002, di appena un decimo di grado (delta max 24,1°)!
Come ho scritto e ripetuto le posizioni dei dati appena postati si riferiscono alla serie storica post-1973.
Al primo posto assoluto in tutti i parametri, sia al suolo sia in quota, spicca infatti il maestoso e sempre affascinante Gennaio 1963, che tra una prima metà molto mite e una seconda metà a dir poco gelidissima ha dato vita al più forte contrasto mai verificatosi all'interno non solo del mese di Gennaio ma di ogni mese dell'anno!
In prima assoluta posto i dati dei radiosondaggi del 1963, all'epoca lanciati una sola volta al giorno, alle 00Z. Per quanto i lanci siano la metà di quelli odierni, e quindi il confronto non sia equo, non ho dubbi che le medie siano così basse e che i picchi, anzi, siano stati nella realtà anche più estremi di quelli calcolabili dai soli dati dei radiosondaggi.
A voi, dunque, Gennaio 1963:
Per facilitare la lettura ho colorato in verde (colore della terra nel mio inverno) i dati del suolo; in blu (colore del cielo) i dati in atmosfera; in viola gli estremi, i più alti tra tutti i dati della prima decade e i più bassi tra tutti i dati della terza decade.
GENNAIO 1963 I decade
III decade
Differenza
media min
9,3
1,1
-8,2
media max
16
5,5
-10,5
media
12,7
3,3
-9,4
media 850 hPa
4,2
-7,6
-11,8
media 700 hPa
-6,2
-16,7
-10,5
media 500 hPa
-21,2
-33,8
-12,6
Estremi medie giornaliere
(max in I dec, min in III dec)
14,5
-0,1
-14,6
Estremi 850 hPa
(max in I dec, min in III dec)
7,2
-11,8
-19
Estremi 700 hPa
(max in I dec, min in III dec)
-2,5
-20,5
-20
Estremi 500 hPa
(max in I dec, min in III dec)
-17,2
-38,2
-21
Non aggiungo nulla, è evidente come la terza decade sia stata abnormemente gelida per il mio clima, con medie in quota degne della Russia e al livello del mare degne delle coste dell'Olanda!
Addirittura sembrerebbe che per quanto riguarda l'escursione termica tra il massimo e il minimo valore del Gennaio 1963 a 850 e 700 hPa il 2022 abbia saputo fare di meglio!
E' un inverno strano quello che sto vivendo, termicamente in media e che non si risparmia anche fasi fredde di un certo spessore, ma al tempo stesso dal retrogusto amaro per le tantissime lisciate che per appena 500 km avrebbero potuto tramutarsi in eventi di enorme rilievo storico.
Per me si tratta comunque di inverno, un buon inverno, e mi auguro che Febbraio sappia prolungare questo trend, anche se da ormai un decennio, dal 2012, Febbraio si è trasformato in un mese ante-primaverile e sempre meno invernale.
Fra 4 settimane il responso, anche se penso sia facile da prevedere un ennesimo mese mite.
Ultima modifica di burian br; 03/02/2022 alle 02:36
Qualche dato sul gennaio appena concluso a Rimini mare
Si posiziona 26° più caldo dal 1955 con queste anomalie
-0.2°C sulla 1991-2020
+0.7°C sulla 1981-2010
+0.7°C sulla 1971-2000
+1.4°C sulla 1961-1990
+1.2°C sulla 1951-1980
gennaio 1955-2022.PNG
gennaio 1955-2022 a61-90.PNG
gennaio 1955-2022 a91-20.PNG
Per quanto riguarda le precipitazioni dopo tanto tempo si torna sopra media, ma cadute in soli 4 giorni
+47% sulla 91-20
+50% sulla 61-90
gennaio 1958-2022.PNG
L'anomalia media dell'Emilia Romagna è stata ben superiore grazie al caldo intenso per il periodo in quota, +0.7°C sulla 91-20 quasi 1°C in più che nella sola Rimini.
Massima: +38,7°C 23/7/2009 e 8/8/2013
Minima: -8,3°C 21/12/2009
Neve: 2008=1.0cm 2009=6.5cm 2010=74.0cm 2011=1.5cm 2012=78.0cm 2013=19.5cm 2014=5.0cm 2015=0.0cm 2016=0.0cm
http://climarimini.altervista.org/index.html
Qui a Sondrio Gennaio chiude con medie di -3.1°/+8.9°, ovvero a +2.0° sulla 1981-10: anomalia maggiore sulle Tmax (+2.9°) mentre le Tmin hanno chiuso a +1.1°
Anche solo nell'ultimo decennio si e' visto di "peggio", nel senso di anomalie positive, nel 2018 (+3.3°), nel 2015 (+2.2°) e nel 2020 (+2.1): lo scorso anno, invece, aveva chiuso sostanzialmente in media (+0.1°)
Gli estremi del mese sono stati -6.6° (12/1) e +17.4° (30/1): 30 Tmin negative su 31 gg, unica eccezione il 5/1 con +3.0° in cui, peraltro, c'e' stata l'unica precipitazione significativa (eufemismo...) del mese con pioggia e QN solo intorno ai 1500 m (7.1 mm)
Mese secco e pure favonico nella terza decade, con soli 8.6 mm accumulati.
![]()
Gennaio 2022 a Ferrara chiude a +0,23 sulla 1996-2015 (che più o meno equivale alla 1991-2020), pari a 0,75/6,09°C.
Peggiore la situazione a Ghedi (BS), vicino a dove lavoro: hanno chiuso a +0,6 sulla 1991-2020, che vuoldire circa un +1,0 sulla 1981-2010.
Per Ferrara purtroppo non ho dati molto attendibili sulla 1981-2010 di Gennaio, è uno dei pochi mesi di cui faccio fatica a fidarmi dei dati che ho trovato: uno mi indica come medie 0,0/5,0°C (e mi sembra troppo basso), l'altro mi indica medie 0,3/6,7°C (e a sua volta mi sembra troppo alto).
Per farla breve: se il primo dato fosse vero saremmo a +1,15° sulla 1981-2010, se invece fosse vero il secondo avremmo chiuso a +0,15° sempre su tale media...chi avrà ragione?
Capitolo inverno: finora è ad appena +0,13° sulla 1996-2015, ma temo Febbraio si impegnerà parecchio a rovinare la mediada notare come sulla 1996-2015, non di certo una media fredda, l'unico inverno che ha chiuso con un segno negativo di anomalia dal 2013-14 in poi è stato il 2016-17, oltretutto chiuso ad appena -0,07° da tale media....questo dato da solo dice tutto ahimè.
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ecco la parte finale di gennaio per la stazione Osmer di Udine S.Osvaldo:
• Media minime -2.6°C, -1.9°C dalla media 1992/2020, estremi -4.1°C/-0.7°C, settimo posto su 31 tra le più fredde, solo valori negativi.
• Media medie 3°C, -0.6°C dalla media, estremi 1.6°C/5.1°C, dodicesimo posto tra le più fredde, un valore sopra i cinque gradi.
• Media massime 9.3°C, +1.2°C dalla media, estremi 4.8°C/11°C, nono posto tra le più calde, un valore sotto i cinque gradi e quattro sopra i dieci.
• Escursione termica giornaliera 11.9°C, +3.1°C dalla media, estremi 7.5°C/14.3°C, secondo posto tra le più alte.
• Radiazione solare media 7261 KJ\mq, +1240 dalla media, estremi 2093/9047 KJ\mq, terzo posto fra le più soleggiate.
• Non ha piovuto, il cielo è stato quasi sempre sereno.
• Pressione media 1014.6 hPa, +9 hPa dalla media 1994/2020, estremi 998.6/1021.5 hPa, quinto posto su 29 tra le più alte.
• Media ad 850 hPa 0.9°C, +1.8°C dalla media 1991/2020, estremi -5.7°C/7.6°C, decimo posto su 41 tra le più calde, undici valori negativi (di cui tre inferiori ai -5°C) e cinque superiori ai cinque gradi.
• Quota media ZT 1712 metri, +294 dalla media, estremi 837/2473 metri, dodicesimo posto fra le più alte, nove valori sotto i 1500 metri (di cui tre sotto i mille) e nove sopra i duemila.
Parte finale del mese che è stata molto simile a quella centrale.
Abbiamo avuto una serie di giornate molto simili, quasi sempre serene; le minime, dato il bel tempo incontrastato, sono state sempre negative e tale costanza ha consentito alla decade di piazzarsi fra le prime dieci più fredde (pur senza far segnare valori davvero bassi).
Anche le medie giornaliere sono state inferiori al riferimento, grazie alle giornate ancora corte ed alle minime negative.
La situazione si capovolge se consideriamo le temperature massime ed i dati in quota: essi sono ben sopramedia ed evidenziano che non abbiamo avuto vere e proprie irruzioni fredde ma solo brevi lisciate che hanno avuto scarsi effetti.
Come prevedibile, anche in questa decade l’escursione termica, il soleggiamento e la pressione atmosferica sono stati molto elevati; a differenza della seconda decade, non abbiamo stabilito record.
Ecco il riassunto mensile:
• Media minime -1.9°C, -1.5°C dalla media 1992/2020, estremi -5.9°C/5.7°C, ottavo posto su 31 tra i più freddi, 28 valori negativi (di cui uno inferiore a -5°C) e due sopra i cinque.
• Media medie 3.4°C, -0.4°C dalla media, estremi 0.9°C/7.8°C, quindicesimo posto tra i più caldi, cinque valori sopra i cinque gradi.
• Media massime 9.8°C, +1.6°C dalla media, estremi 4.8°C/14.1°C, sesto posto tra i più caldi, un valore sotto i cinque gradi e quattordici sopra i dieci gradi.
• Escursione termica giornaliera 11.7°C, +3.1°C dalla media, estremi 1.6°C/16.4°C, nuova media record positiva (battuto il 2020 di due decimi).
• Radiazione solare media 6162 KJ\mq, +1392 dalla media, estremi 498/9047 KJ\mq, secondo posto fra i più soleggiati.
• Caduti 49.6 mm, -36.1 mm (-42.1%) dalla media, dodicesimo posto tra i più secchi; due giorni piovosi, -4 dalla media, secondo valore più basso insieme al 1992, 1993, 2002, 2005 e 2012.
• Pressione media 1011.9 hPa, +5.3 hPa dalla media 1994/2020, estremi 992.3/1025.4 hPa, quinto posto su 29 tra le più alte.
• Media ad 850 hPa 1.4°C, +1.9°C dalla media 1991/2020, estremi -6.1°C/15.2°C (nuovo record, battuti i 13.8°C del 19/01/2007), settimo posto su 41 tra i più caldi insieme al 1992, 29 valori negativi (di cui quattro inferiori ai -5°C) e 14 sopra i cinque gradi (di cui tre sopra i dieci ed uno perfino sopra i quindici!).
• Quota media ZT 1868 metri, +335 dalla media, estremi 366/3647 metri, sesto posto tra le più alte, 25 valori sotto i 1500 metri (di cui undici sotto i mille ed uno inferiore ai 500) e tredici sopra i 2500 (di cui sette sopra i tremila e quattro oltre i 3500).
Gennaio è stato un mese il cui giudizio su di esso cambia notevolmente a seconda delle grandezze che consideriamo.
La media delle minime è stata bassa, più grazie all’elevato numero di valori negativi che alla loro consistenza (nessuna è stata veramente rigida): le minime negative sono state ben 28, dietro al 2000 e 2017 (trenta) ed al dicembre 1991-2001 (29).
Anche le medie sono state sotto al riferimento (seppur di qualche decimo), grazie alle molte notti serene ed alle giornate ancora corte.
La situazione si capovolge se consideriamo le temperature massime ed i dati in quota: le temperature diurne sono state spesso miti con parecchi valori sopra i dieci gradi ed in quota gennaio si è piazzato fra i primi dieci più caldi (stessa cosa per lo ZT); infatti non abbiamo avuto vere e proprie ondate fredde, ma solo brevi lisciate che hanno prodotto quasi sempre scarsi effetti e di durata limitata.
Questo gennaio è stato piuttosto mite in quota, ma è giusto anche ricordare che è il mese invernale che ha subìto i cambiamenti minori e che, a differenza degli altri due, riesce ancora a proporre mesi freddi con una certa continuità: ultimamente (sempre in quota) gennaio non ha avuto mezze misure, è stato freddo/molto freddo nel 2017-2019-2021 e mite/caldo nel 2018-2020-2021.
Il soleggiamento e la pressione atmosferica sono stati piuttosto alti, come pure l’escursione termica: essa ha migliorato il record stabilito appena due anni fa, questo gennaio si è piazzato al sesto posto assoluto fra i mesi invernali dietro al febbraio 1998 (14.1°C), dicembre 2016 (13.7°C), febbraio 1993, 2019 (13.5°C) e 2003 (12.4°C) mentre scivola parecchio più indietro se consideriamo anche tutti gli altri mesi dell’anno.
Abbiamo avuto un solo peggioramento, passato il giorno cinque: ad Udine non è stato molto intenso, ma sui monti e le Prealpi è stato in grado di portare accumuli in tripla cifra.
Aveva iniziato a piovere con temperature elevate, poi la quota neve era calata bruscamente sino al fondovalle ed in serata si era vista neve mista a pioggia su molte zone della pianura e della costa il tutto accompagnato da Bora forte; non male, ma questa è stata solamente una brevissima e temporanea parentesi all’interno di un mese molto statico e noioso.
Nonostante la sua staticità, questo gennaio ha offerto qualche spunto davvero degno di nota: innanzitutto a Capodanno l’ondata di caldo iniziata a fine dicembre ha raggiunto il picco, facendo segnare ben 15.2°C ad 850 hPa.
Tale valore è addirittura il nuovo record stagionale, che batte i 15°C registrati il tredici dicembre 1994; anche lo ZT era salito a livelli estivi (3647 metri), ma in questo caso non è stato avvicinato il primato mensile (che è di 3947 metri, registrati il sette gennaio 1999).
Come detto sopra, pochi giorni dopo siamo tornati bruscamente ad un clima invernale con il fronte del giorno cinque.
La parte centrale del mese ha battuto ben tre record: infatti ha stabilito la nuova media record per temperature massime, escursione termica (stracciando il 2012) e di soleggiamento; per finire, abbiamo stabilito la nuova media record mensile per l’escursione termica.
Ora metto il grafico delle temperature minime:
T_Min.png Decenni_Min.png
Le temperature minime sono rimaste praticamente stabili, passando da -0.2°C a -0.5°C ed ora sono a -0.4°C; anche dicembre è rimasto stabile (0.4°C, 0.3°C e 0.5°C), invece febbraio è salito di 1.7°C (-0.8°C, 0.0°C ed ora è a 0.9°C).
Gennaio è stato per dodici volte il mese con la media mensile più bassa del trimestre, contro le otto di dicembre e le dieci di febbraio; ha prevalso nel 1991/92 (pari con dicembre), 1994/95, 1999/00, 2003/04, 2005/06, 2008/09, 2009/10, 2014/15, 2015/16, 2016/17, 2018/19, 2019/20 e 2020/21.
è stato in nove occasioni il mese con la media più elevata, come febbraio e meno di dicembre (dodici); è stato il peggiore nel 1993/94, 1996/97, 1998/99, 2006/07, 2007/08, 2012/13, 2013/14 e 2017/18.
I valori negativi sono rimasti sempre diciotto; le temperature sotto i -5°C sono passate da due a quattro ed ora sono tre.
Tutti i mesi hanno avuto almeno una minima negativa, da questo punto di vista i migliori sono stati il 2000 ed il 2017 con trenta valori ciascuno, mentre il 2014 è il peggiore con solo uno (!!) e pure di soli tre decimi sotto lo zero.
Da notare che il 2017 è il mese con la media più bassa in assoluto, batte il dicembre 1991 di un decimo.
Avere almeno un valore sotto i -5°C è un fatto frequente, esso non si è verificato una volta su tre (1992, 1994, 1996, 1997, 2007, 2013, 2014, 2015, 2018 e 2020); notiamo che la gran parte delle volte si è verificata tra gli anni ’90 e lo scorso decennio, in quest’ultimo quest’evenienza si è verificata cinque volte in otto anni.
In alcuni casi abbiamo avuto anche alcuni vicini o inferiori ai -10°C: nel 1993 (-9.1°C), 2000 (due valori di -10.8°C e -10.7°C), 2002 (-9.8°C), 2003 (-9.3°C), 2006 (-10°C) e 2017 (-10.7°C); i valori del 2000 e 2017 sono al quarto e sesto posto assoluto tra i valori più bassi di tutta la serie (quelli del 2006 e 2002 sono undicesimo e dodicesimo).
È possibile anche avere minime sopra i cinque gradi (che sono mediamente tre-quattro): questo non è accaduto nel 1992, 1995, 1999, 2000 (punta massima di soli 0.2°C), 2004, 2005, 2006, 2017 e 2019.
I primatisti sono il 2007 (nove) ed il 2014 (addirittura diciassette); nel 2001 abbiamo superato una volta i dieci gradi (11.8°C).
Ora il grafico delle temperature medie:
T_Med.png Decenni_Med.png
Gennaio si è scaldato di appena tre decimi, passando da 3.7°C a quattro gradi; per contro dicembre si è scaldato di otto decimi (4.2°C/4.6°C/5°C) e febbraio di un grado (4.5°C/4.7°C/5.5°C).
È stato il mese più freddo in ben diciassette occasioni, contro le otto di dicembre e le sei di febbraio; questo fatto si è verificato nel 1992/93, 1994/95, 1997/98, 1999/2000, 2000/01, 2003/04, 2004/05 (alla pari con febbraio), 2005/06, 2006/07, 2008/09, 2009/10, 2014/15, 2015/16, 2016/17, 2018/19, 2019/20 e 2020/21.
È stato il più caldo solamente cinque volte, contro le nove di dicembre e le quindici di febbraio; è accaduto nel 1993/94, 1998/99, 2007/08, 2012/13 e 2017/18.
Le giornate con media inferiore a cinque gradi sono rimaste sempre 19-20, quelle con media negativa sono sempre state poche (due-quattro).
Avere almeno una giornata con media negativa è un fatto frequente, esso non si è verificato solamente nel 1994, 1997, 2007, 2013, 2014, 2015, 2018, 2020 e 2021; notiamo che la sua frequenza è decisamente aumentata a partire dallo scorso decennio.
In genere si è trattato di valori di poco sotto lo zero, ma a volte sono scesi parecchio sotto tale soglia e perfino sotto i -5°C.
Tra i valori molto bassi segnaliamo il 1993 (-3.3°C), il 2000 (-4.4°C con anche un -4°C), il 2002 (-3.4°C), il 2003 (-2.8°C) e soprattutto il 2017 (-5.1°C); in quest’ultimo caso ci furono anche due valori di -3.9°C, il picco di -5.1°C è la sesta giornata più fredda di tutta la serie e quello del 2000 è ottavo.
Da segnalare che il 2017 è il mese più rigido di tutta la serie, batte di quattro decimi la coppia dicembre 1991 – gennaio 2000; purtroppo il febbraio 1991 è largamente incompleto (c’è solo la prima decade), per cui non possiamo sapere se il gennaio 2017 abbia superato anche quello.
Quasi tutti i mesi hanno avuto almeno una giornata con media superiore a cinque gradi, solo il 2000 fa eccezione (punta massima di 4.5°C), a volte si sono avuti mesi con almeno una giornata pari o sopra i dieci: questi ultimi sono il 1994 (11.6°C), 1996 (10.9°C), 2001 (12.6°C, record), 2007 (10°C), 2008 (10.1°C), 2014 (11.2°C), 2015 (10.2°C), 2016 (10.3°C) e 2018 (10.8°C).
Ora le massime:
T_Max.png Decenni_Max.png
Le temperature massime sono aumentate di sette decimi, passando da 8°C a 7.9°C ed ora sono a 8.7°C; l’aumento è superiore a quello di febbraio (mezzo grado, è passato da 9.8°C a 10.3°C) e molto inferiore a quello di dicembre (ben 1.9°C, da 8.2°C a 10.1°C).
In questo caso gennaio ha avuto la media più bassa del trimestre per ben ventuno volte, contro le sette di dicembre e le quattro di febbraio; è capitato nel 1991/92, 1992/93, 1994/95, 1997/98, 1999/00, 2000/01, 2002/03, 2003/04, 2004/05, 2005/06, 2006/07, 2008/09, 2009/10, 2010/11, 2012/13 (alla pari con dicembre), 2013/14, 2015/16, 2016/17, 2018/19, 2019/20 (pari con dicembre) e 2020/21.
È stato il mese più caldo solamente in tre occasioni, contro le sei di dicembre e le venti di febbraio; è successo nel 1993/94, 1998/99 e 2017/18.
I valori sopra i dieci gradi sono passati da sei ad otto e poi ad undici e tutti i mesi invernali ne hanno avuta almeno una; i valori sotto i cinque gradi sono passati da cinque a sei ed ora sono tre.
Quasi tutti i mesi hanno avuto almeno un valore sotto i cinque gradi, tranne il 1994 ed il 2018; solo nel 1992 si è avuta una massima negativa (-0.1°C), nel 1996 e 2017 abbiamo avuto dieci massime sotto i cinque gradi, nove nel 2004, 2006 e 2010.
Il 2010 è il mese in assoluto con la media delle massime più bassa (5.9°C), dicembre si ferma a sette gradi (sempre il 2010) e febbraio a 7.1°C (1996); vediamo quindi che gennaio si prende tutte le medie record mensili più basse, di cui due grazie al 2017.
In quota invece gennaio non riesce a prevalere, anche ampliando la serie agli anni ’80: sua maestà 1985, pur avendo l’ondata di freddo più forte in assoluto (prima decade con medie di -10.3°C e 190 metri) e facendo segnare medie mensili eccellenti (-4.8°C e 824 metri) è stato superato dal febbraio 1986 (-5°C e 663 metri) e dal febbraio 2003 (-5.1°C e 675 metri) ed è stato eguagliato dal febbraio 2005 per la temperatura.
Tornando alle massime al suolo, è anche possibile avvicinare o superare i quindici gradi: tale soglia è stata superata nel 1992 (16.3°C), 1993 (16.2°C), 1997 (16.3°C), 2006 (16.2°C), 2007 (17.4°C, record mensile), 2008 (15.6°C) e 2020 (16.4°C).
Abbiamo registrato molte massime superiori ai dieci gradi nel 1999 e 2007 (tredici), 2008 (dodici), 2012 (15), 2014 (addirittura diciotto pur con il cielo quasi sempre coperto!!), 2015 (17), 2018 (15), 2020 (venti, valore record) e 2022 (14).
Ora passo al grafico delle temperature ad 850 hPa:
T_850.jpg Decenni_T850.png
In questo caso gennaio si è scaldato di appena due decimi, passando da -0.7°C a -0.5°C e si è raffreddato di mezzo grado rispetto agli anni ’90; non presenta un andamento apprezzabile nel corso dei decenni.
Dicembre invece si è scaldato di otto decimi passando da 0.8°C a 0.1°C, poi a -0.3°C ed ora è a 1.6°C (quasi due gradi in un decennio), mentre febbraio è salito complessivamente di 1.2°C passando da -1.7°C a -0.8°C a -1.3°C ed ora anch’esso è a -0.5°C.
Gennaio è stato il più rigido del trimestre per undici volte, una più di dicembre ed otto meno di febbraio (19); questo è successo nel 1984/85, 1986/87, 1994/95, 2000/01, 2003/04, 2009/10, 2015/16, 2016/17 e 2018/19 e 2020/21.
È stato il più caldo per dodici volte, contro le sette di febbraio e le 21 di dicembre; questo è successo nel 1982/83, 1988/89, 1990/91, 1991/92, 1995/96, 1996/97, 1998/99, 2007/08, 2012/13 e 2017/18.
Il mese ha mediamente 15-20 giorni (a seconda del decennio) con temperature negative, di cui 3-5 con valori inferiori a -5°C.
Le isoterme sotto i -10°C si sono verificate nel 1982 (-12.1°C), 1985 (-16.1°C), 1987 (-13.5°C), 1992 (-10.5°C), 1993 (-12.5°C), 1999 (-11.7°C), 2000 (-13.7°C), 2005 (-10.9°C) e 2017 (-11.9°C), nel 1983, 1995 e 2004 abbiamo raggiunto i -9.9°C; notiamo che durante gli ultimi vent’anni è diventato decisamente più difficile scendere in doppia cifra negativa.
Isoterme così basse sono solitamente di passaggio, ma nel 1985 abbiamo avuto ben sei giorni filati e nel 1987 quattro (2.5 nel 2017).
Quasi tutti i mesi hanno avuto almeno un valore sotto i -5°C, quelli che non ce l’hanno fatta sono il 1988 (-4.9°C), 1989 (-2.9°C), 1990 (-2.7°C), 1997 (-3.7°C), 2015 (-4.7°C) e 2018 (-4.7°C).
Tutti i gennai hanno avuto almeno una giornata con temperatura negativa; abbiamo registrato molti giorni nel 1984 (23.5), 1985 (26), 1986 (24), 1987 (24.5), 1995 (23.5), 2004 (28.5), 2006 (23.5), 2010 (27.5), 2017 (24.5), 2019 (24.5) e 2021 (25).
Dall’altro lato ne abbiamo avuti appena 9.5 nel 1983, sette nel 1989, 10.5 nel 1990, 11.5 nel 1993, nove nel 1997, 10.5 nel 2007, 11.5 nel 2014 ed otto nel 2020; molti mesi hanno superato almeno una volta i cinque gradi, questo fatto non è accaduto nel 1986, 1988, 1995, 1996, 2009, 2010 e 2017.
È possibile, seppur non molto frequente, superare i dieci gradi: questo è accaduto nel 1983 (10.8°C), 1984 (10.4°C), 1997 (10.6°C), 2002 (11.8°C), 2007 (13.8°C), 2008 (11.6°C), 2011 (10.4°C), 2015 (12.8°C), 2016 (11.6°C) e 2022 (addirittura 15.2°C!).
Come accennavo sopra, gennaio è il mese invernale che ha subìto in maniera minore gli effetti del riscaldamento climatico nel corso dei decenni: esso ha avuto il suo momento migliore durante gli anni Duemila ed al momento non si intravede una tendenza decisa al riscaldamento (contrariamente a dicembre e febbraio).
Durante gli anni Ottanta, fra i mesi più rigidi abbiamo ovviamente il 1985 (di gran lunga il più freddo, ha la decade più rigida in assoluto, ha il picco minimo più basso di tutta la serie ed è il terzo mese invernale più freddo insieme al febbraio 2005), il 1987 (terzo), il 1986 (settimo) ed il 1984 (decimo); dall’altro lato abbiamo mesi molto caldi come il 1983 (ancora imbattuto), il 1989 (secondo), il 1990 (sesto) e poi dobbiamo scendere al diciottesimo posto per trovare il 1988.
Gli anni Novanta sono stati complessivamente i peggiori, tant’è vero che gennaio era quasi stato eguagliato da dicembre (complice il miglioramento di quest’ultimo); solo il 1995 è stato veramente freddo (settimo) e poi dobbiamo scendere a metà classifica per trovare il 1996, essi sono gli unici due ad avere media sottozero.
Fra i mesi più miti abbiamo soprattutto il 1997 (terzo) ed il 1992 (settimo), poi ci sono il 1993, 1998, 1994 e 1999 dall’undicesimo al quattordicesimo posto.
Gli anni Duemila sono stati complessivamente i migliori per gennaio (e dicembre), in pratica abbiamo solo il biennio 2007-2008 veramente caldo (sono terzo e nono); essi sono gli unici ad essere nella prima metà della classifica e ad avere media positiva.
Tra i più rigidi abbiamo il 2004 (secondo), il 2010 (terzo), il 2006 (nono) ed il 2003 (dodicesimo).
Durante lo scorso decennio la media mensile è risalita di mezzo grado, abbiamo perso qualche giornata con temperatura negativa ed anche le medie degli estremi sono salite; quindi gennaio è un po' peggiorato, ma a mio parere non si tratta di un deterioramento paragonabile a quello subìto da dicembre (e un po' anche da febbraio).
Abbiamo ancora mesi freddi come il 2017 (terzo), il 2019 (settimo), il 2021 (decimo) ed il 2012 (dodicesimo); tra quelli con media negativa ci sono anche il 2011 ed il 2013.
Il 2020 invece è il terzo più caldo, il 2022 settimo, il 2014 decimo ed il 2018 undicesimo; limitandoci al passato recente gennaio non ha quasi mezze misure, o è rigido (2017-2019-2021) o è mite/caldo (2018-2020-2022) alternando curiosamente mesi dalle caratteristiche opposte.
Adesso metto lo ZT:
ZT.jpg Decenni_ZT.png
Pure nel caso dello ZT gennaio è cambiato poco nel corso dei decenni, sia dal punto di vista delle medie che delle frequenze e non presenta tendenze apprezzabili; è salito di appena 17 metri, contro i 178 di dicembre (passato da 1733 a 1649, poi a 1527 ed infine a ben 1911) ed i 237 di febbraio (passato da 1277 a 1489, poi a 1357 ed ora a 1514 metri).
Gennaio ha avuto la media più bassa del trimestre in dodici occasioni, contro le dieci di dicembre e le diciotto di febbraio; gennaio ha primeggiato nel 1984/85, 1986/87, 1994/95, 1999/00, 2000/01, 2003/04/, 2005/06, 2009/10, 2015/16, 2016/17, 2018/19 e 2020/21.
È stato il peggiore per tredici volte, contro le sette di febbraio e le diciannove di dicembre; questo fatto è capitato nel 1981/82, 1982/83, 1988/89, 1990/91, 1992/93, 1995/96, 1996/97, 1998/99, 2007/08, 2012/13, 2017/18 e 2019/20.
Il mese ha mediamente 14-18 giorni con ZT inferiore a 1500 metri; quelli con valori sotto i mille sono mediamente 8-10 ed alcuni di essi presentano valori inferiori ai 500.
Abbiamo sempre avuto almeno un valore sotto i mille metri, non siamo scesi sotto i 500 solo nel 1988, 1990, 1994, 1997, 2018 e 2020.
Tra i mesi che hanno avuto il maggior numero di giornate con ZT sotto i 1500 metri abbiamo il 1984 (22), 1985 e 1986 (24), 1987 (22), 1995 (22), 2003 (20.5), 2004 (26.5), 2009 (21), 2010 (27), 2017 (22.5), 2019 (23) e 2021 (24); tra questi il 1985, 1987, 2004 e 2010 hanno avuto 14.5, 8.5, 9 ed 8.5 giornate con ZT inferiore a 500 metri.
I mesi con poche giornate sono stati il 1983 (7.5), 1989 (5.5), 1990 (8.5), 1992 e 1993 (8.5), 1997 (9), 2007 (6.5), 2008 (11), 2014 (10.5) e la maglia nera 2020 (solamente cinque, un dato che si commenta da solo).
Durante gennaio è possibile superare i tremila metri, questo non è accaduto una volta su tre (1985, 1987, 1988, 1994, 1995, 2000, 2003, 2004, 2006, 2009, 2010, 2012, 2017, 2019 e 2021); in alcuni casi abbiamo avuto perfino valori estivi oltre i 3500 metri come nel 1982, 1983, 1984, 1999, 2005, 2007 e 2022.
Negli anni ’80 abbiamo, tra le medie più basse, il solito 1985 (primo ed è uno dei tre gennai aventi media mensile inferiore a mille metri), il 1987 (quinto), il 1986 (nono) ed il 1984 (undicesimo).
Tra le medie più elevate troviamo il 1983 (secondo), 1989 (quarto) ed il 1990 (ottavo).
Durante gli anni ’90 gennaio peggiora, tant’è vero che esso viene praticamente eguagliato da dicembre (complice il miglioramento di quest’ultimo); tra le medie più basse troviamo il solito 1995 (sesto) ed il 2000 (quattordicesimo); tra i mesi con media inferiore a 1500 metri c’è anche il 1996 (tre posizioni più indietro).
Fa le medie più alte abbiamo il 1993, 1999 e 1992 fra il quinto e l’ottavo posto, poi c’è il 1997 al decimo ed il 1994 dodicesimo; del resto gli inverni degli anni ’90 erano spesso anticiclonici, e questo porta spesso mitezza in quota.
Gli anni Duemila sono i migliori per gennaio ed anche dicembre; la media si abbassa di 260 metri e le giornate con valori inferiori a 1500 metri salgono a 18 (quattro in più).
Fra le medie più basse abbiamo il 2010 e 2004 sul podio e sono gli altri due gennai con media mensile sotto i mille metri, poi ci sono il 2006 (ottavo), il 2003 (decimo), il 2009 (undicesimo) ed il 2001 tredicesimo; tra le medie più elevate abbiamo il biennio 2007-2008 (terzo ed undicesimo) ed il 2002 (sedicesimo), quelli che non ho citato sono a metà classifica.
Durante il decennio scorso gennaio si riporta nuovamente ai livelli degli anni ’80: la media risale di 157 metri e le giornate con ZT inferiore a 1500 metri diminuiscono di due.
I mesi con le medie più basse sono il 2017 (quarto), il 2021 (quinto) ed il 2019 (ottavo); tra i gennai aventi media inferiore a 1500 metri c’è anche il triennio 2011-2013 che si trova poco sopra la metà classifica; fra i mesi con le medie più alte abbiamo il 2020 (record), il 2022 (sesto) e poi il duo 2014-2018 (dodicesimo e tredicesimo).
Anche nel caso dello ZT gennaio ultimamente sta facendo segnare buoni/ottimi risultati negli anni dispari e pessimi negli anni pari.
Ora la pioggia:
Piog.png
Le medie decennali sono 69.7, 89.9 e 96 mm; i giorni piovosi sono sei, sette e sei.
Gennaio ha aumentato la sua piovosità media del 37.7%, contro l’8.1% di dicembre (100.6 – 108.7 mm) ed il 287.9% di febbraio (32.1 – 124.5 mm).
Gennaio è stato il più secco del trimestre per sette volte; è accaduto nel 1999/00, 2003/04, 2006/07, 2008/09, 2009/10, 2017/18 e 2019/20.
è stato il più piovoso sempre per sette volte: nel 1993/94, 1996/97, 1998/99, 2000/01, 2002/03, 2007/08 e 2013/14.
Tra tutti i mesi, spicca sicuramente il 2014: non solo è il mese più piovoso della sua classifica, ma è anche quello invernale ed è secondo assoluto nella classifica comprendente tutti i mesi dietro all’ottobre 1998 (540 mm) e davanti al novembre 2019 (439.9).
Discussione che raccoglie medie e statistiche sulle grandezze in quota (principalmente medie ad 850 hPa, quota ZT, geopotenziali a 500 hPa) di Udine:
http://forum.meteotriveneto.it/showt...tiche-in-quota
Sicuro di non aver esaminato le mie ricostruzioni per la verticale di Brindisi invece dei radiosondaggi di Udine?
E' straordinario come abbiano corrisposto!
Ho stimato su Brindisi infatti:
- 25 valori sotto i 1500 m (stesso numero di Udine)
- 10 valori sotto i 1000 m (-1 rispetto a Udine)
- 2 sotto i 500 m (+1 rispetto ad Udine)
- 10 sopra i 3000 m (+3 rispetto ad Udine)
- 4 sopra i 3500 m (stesso numero di Udine)
- estremi dello ZT: 365/3640 m (ad Udine 366/3647 m)
- media a 850 hPa: 1,4° (identica ad Udine)
E' incredibile la gamma di valori eguagliati, anche se ovviamente assumono significato ben diverso da te rispetto a me, del Sud.
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