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  1. #211
    Vento forte L'avatar di galinsog@
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Il 1989-90 sotto inversioni continue? Forse ti stai confondendo con il predecessore (il 1988-89), il quale effettivamente vide un Dicembre e un Gennaio a dir poco gelidi al piano (e solamente al piano, perchè salendo già sulle prime colline erano margherite).

    Il 1989-90 invece si sentì eccome anche al piano che fu un non inverno. Dicembre vide - nella sua fase centrale - temperature anche al suolo degne di inizio Novembre. Febbraio 1990 se la gioca con il 2016 e il 2020 per il primato di più caldo dal 1900, altrochè inversioni.

    Fermo restando che il freddo da inversioni è diminuito anche per cause esterne al GW, quali la riduzione del particolato (viva Iddio aggiungo) il quale ha ridotto la frequenza della nebbia in modo significativo rispetto agli anni '80.
    Sì, infatti, a onor del vero i primi 15 gg del gennaio 1990 furono assai freddini a causa di una circolazione secondaria da ENE, perfino qua dove il freddo inversionale arriva "di sponda" si sfiorarono addirittura un paio di giorni di ghiaccio, ma si veniva da un dicembre decisamente molto mite (per gli standard dell'epoca addirittura eccezionale, soprattutto in prima decade) e si finì con un febbraio che se non ha mantenuto il primo posto per la mitezza (ma qua lo ha fatto) è rimasto sul podio post-dopoguerra quasi ovunque. Preciso anche che, per "portata eccezionale" della fase calda del febbraio 1990, intendo dire che per durata e ampiezza l'anomalia del febbraio 1990 è tranquillamente comparabile con quella registrata nel mese di ottobre appena concluso o con quella, quasi altrettanto lunga, che si è avuta tra la prima e la seconda decade dell'aprile 2011. Quindi fu una roba davvero fuoriscala (+4/+5 di anomalia al Nord su base mensile con punte giornaliere anche di +10°C)... Il 1989/90 almeno fino al 2006/2007 è stato l'inverno "spauracchio" del freddofilo italiano e ancora oggi passerebbe tutt'altro che inosservato.

    Curiosamente il pattern della parte centrale dell'inverno 1989/90 (ossia il periodo che dal 26/27 dicembre 1989 arriva al 14-15 gennaio 1990) è lo stesso che caratterizzò buona parte dell'inverno successivo (1990/91) che fu invece freddo, ma vide una parentesi mite (HP azzorriano invadente e zonalità tesa) proprio dove l'anno prima c'era stata l'unica fase fredda significativa, ossia tra la fine di dicembre e le prime due settimane di gennaio. Praticamente due inverni che furono l'uno il negativo dell'altro. Ho però il sospetto che gli anni '90 abbiano chiuso una lunga fase climatica e meteorologica relativamente più prevedibile, che oggi farebbe la gioia degli appassionati di teleconnessioni... e per "lunga fase" intendo un periodo di durata pluridecennale se non secolare, con una variabilità climatologica inter-annuale molto minore non solo rispetto all'attuale fase di GW, ma al periodo PEG e post-PEG.
    Ultima modifica di galinsog@; 07/11/2022 alle 20:10

  2. #212
    Brezza leggera L'avatar di bunicorn
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da Friedrich 91 Visualizza Messaggio
    Il 1989-90 sotto inversioni continue? Forse ti stai confondendo con il predecessore (il 1988-89), il quale effettivamente vide un Dicembre e un Gennaio a dir poco gelidi al piano (e solamente al piano, perchè salendo già sulle prime colline erano margherite).

    Il 1989-90 invece si sentì eccome anche al piano che fu un non inverno. Dicembre vide - nella sua fase centrale - temperature anche al suolo degne di inizio Novembre. Febbraio 1990 se la gioca con il 2016 e il 2020 per il primato di più caldo dal 1900, altrochè inversioni.

    Fermo restando che il freddo da inversioni è diminuito anche per cause esterne al GW, quali la riduzione del particolato (viva Iddio aggiungo) il quale ha ridotto la frequenza della nebbia in modo significativo rispetto agli anni '80.
    La nebbia in pianura padana si è ridotta proprio per il cambio dei tipi di masse d'aria che arrivano sul nostro territorio. Da oceaniche a tendenzialmente sempre più calde e continentali.
    La temperatura è la chiave, poiché la concentrazione d'acqua per metro cubo per avere la sovrasaturazione va via in modo parabolico. Quindi uno spostamento anche relativo nel campo termico, ha un effetto importante sulla frequenza di manifestazione del fenomeno nebbioso.
    Il fatto che manchi la nebbia ha comunque migliorato la qualità dell'aria, poiché le goccioline d'acqua, oltre ad essere un ricettacolo per particolato, hanno anche la bella abitudine di legarsi con le anidridi solforose per dar vita a composti acidi.
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  3. #213
    Brezza leggera L'avatar di bunicorn
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Parlando di Nebbia, ricordo che nella mia primissima gioventù, diciamo metà/fine anni 70', qui in pianura padana la nebbia regolarmente si presentava verso metà ottobre e non mollava, appena vi fossero le condizioni opportune, sino a Marzo.
    Ricordo alcuni episodi davvero tosti nel muoversi con la macchina (coi miei genitori per ovvi motivi) al calar delle tenebre.
    Uno in particolare con visibilità zero. Anche se ero un bambino piccolo, lo ricordo bene perché mi spaventai.
    Macchina ferma in mezzo alla strada in piena campagna e visibilità pressoché nulla.
    Mio padre s'incamminò davanti alla macchina e mia madre guidando lo seguiva.
    La ricordo una faccenda lunga quella notte...
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  4. #214
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da bunicorn Visualizza Messaggio
    La nebbia in pianura padana si è ridotta proprio per il cambio dei tipi di masse d'aria che arrivano sul nostro territorio. Da oceaniche a tendenzialmente sempre più calde e continentali.
    La temperatura è la chiave, poiché la concentrazione d'acqua per metro cubo per avere la sovrasaturazione va via in modo parabolico. Quindi uno spostamento anche relativo nel campo termico, ha un effetto importante sulla frequenza di manifestazione del fenomeno nebbioso.
    Il fatto che manchi la nebbia ha comunque migliorato la qualità dell'aria, poiché le goccioline d'acqua, oltre ad essere un ricettacolo per particolato, hanno anche la bella abitudine di legarsi con le anidridi solforose per dar vita a composti acidi.
    A me a dire il vero pare che le masse d'aria che mandano in casino hp e inversioni siano proprio quelle oceaniche, che se si incuneano sul mar Ligure buttano su nubi basse a manetta mentre se non lo fanno c'è il perenne ''favonietto'' che relega le nebbie alle zone limitrofe al Po e basta.

    Fosse africa pura che sale da sud dopo un minimo di irruzione o rientro freddo sarebbero nebbie assicurate.
    Non so se la mia zona funzioni diversamente da questo punto di vista, ma in larga parte del Veneto e Friuli - soprattutto alte pianure - i più bei periodi di nebbia (+ galaverna fuori città) che io ricordi partirono rispettivamente così




    E così



    Quindi con hp 100% africano disposto o ad omega (fine dic 2015) oppure su dritto a compasso (metà gen 2011).

    Poi non so eh, magari come ho detto la mia zona funziona diversamente dal resto del nord Italia padano, vista la posizione molto periferica, ma comunque in linea di massima vedo che sia con movimenti da ovest sia con movimenti da sud la nebbia padana ci mette un attimo a salire e marcire.

    Per questo secondo me l'unica cosa che conta, nonché l'unica grande differenza con gli anni 60-80, è quella che dici sulla temperatura: alla fine della fiera, più freddo c'è a terra - apportato da irruzioni - più si è in una botte di ferro.
    E un hp che marcisce a partire da estremi -7/5 è tutt'altra musica rispetto a un hp che marcisce partendo da -2/10, tanto per dire.
    Nel primo caso il peggio che puoi fare è una pila di giornate a estremi 0/2, nel secondo si può tranquillamente collezionare estremi 4/5 per giorni.

    Sempre al netto delle schifezze che c'erano nell'aria in passato.

  5. #215
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da bunicorn Visualizza Messaggio
    La nebbia in pianura padana si è ridotta proprio per il cambio dei tipi di masse d'aria che arrivano sul nostro territorio. Da oceaniche a tendenzialmente sempre più calde e continentali.
    La temperatura è la chiave, poiché la concentrazione d'acqua per metro cubo per avere la sovrasaturazione va via in modo parabolico. Quindi uno spostamento anche relativo nel campo termico, ha un effetto importante sulla frequenza di manifestazione del fenomeno nebbioso.
    Il fatto che manchi la nebbia ha comunque migliorato la qualità dell'aria, poiché le goccioline d'acqua, oltre ad essere un ricettacolo per particolato, hanno anche la bella abitudine di legarsi con le anidridi solforose per dar vita a composti acidi.
    A me sembra proprio di no; la nebbia si è ridotta per la riduzione del particolato, non per le differenti temperature, anche perchè la nebbia si presenta più di frequente con temperature non troppo rigide

  6. #216
    Uragano L'avatar di Marcoan
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da andi Visualizza Messaggio
    A me sembra proprio di no; la nebbia si è ridotta per la riduzione del particolato, non per le differenti temperature, anche perchè la nebbia si presenta più di frequente con temperature non troppo rigide
    Assolutamente si, vi sono recenti e numerosi paper sull'argomento

  7. #217
    Brezza leggera L'avatar di bunicorn
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da andi Visualizza Messaggio
    A me sembra proprio di no; la nebbia si è ridotta per la riduzione del particolato, non per le differenti temperature, anche perchè la nebbia si presenta più di frequente con temperature non troppo rigide
    Non confondete la causa e l'effetto.

    "Lo studio, in dettaglio, evidenzia una tendenza alla diminuzione della frequenza degli episodi di nebbia in Val Padana del 47%. Secondo i ricercatori tale diminuzione va di pari passo con l'aumento della temperatura dovuto al riscaldamento climatico"

    Val Padana, la nebbia si dimezza | Consiglio Nazionale delle Ricerche
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  8. #218
    Vento fresco L'avatar di Stefano Riccio
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    A me pare strano che ci sia connessione fra diminuzione della nebbia e aumento delle temperature, ci sono zone oceaniche che c'hanno la nebbia pure in piena estate tipo California o Marocco, ma pure in Namibia e nell'Atacama, e le temperature sono assai più alte di qualsiasi cosa possa esserci in Pianura Padana d'inverno. Ma pure qui nel suo piccolo quando nell'estate 2014 pioveva un giorno sì e l'altro pure e c'era un umido che si tagliava con il coltello fra fine luglio e gran parte di agosto c'era il nebbione ogni santa notte/mattina e lo faceva con minime tropicali.

    Se ci sono le condizioni penso la nebbia si possa avere a qualsiasi temperatura, eccetto forse in luoghi estremamente gelidi, non per nulla in Antartide dove il freddo è più estremo l'umidità assoluta è così bassa che non esistono manco nubi e precipitazioni, ma questo casomai è l'estremo opposto. Non vorrei che quello fosse un episodio di "siccome c'è il GW diamo la colpa al GW pure per quello come ci piace fare per qualsiasi cosa".
    Database dei record in Toscana: http://climaintoscana.altervista.org/
    Record assoluti: +43,1°C ad Antella il 06/08/2003; -26,0°C a Firenzuola l'08/01/1985.

  9. #219
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da bunicorn Visualizza Messaggio
    Non confondete la causa e l'effetto.

    "Lo studio, in dettaglio, evidenzia una tendenza alla diminuzione della frequenza degli episodi di nebbia in Val Padana del 47%. Secondo i ricercatori tale diminuzione va di pari passo con l'aumento della temperatura dovuto al riscaldamento climatico"

    Val Padana, la nebbia si dimezza | Consiglio Nazionale delle Ricerche
    Queste sono le solite teorie dei ricercatori degli enti che devono per forza dimostrare che tutto è dovuto al GW

  10. #220
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Confronto sul cambiamento climatico tra appassionati di meteorologia

    Citazione Originariamente Scritto da Stefano Riccio Visualizza Messaggio
    A me pare strano che ci sia connessione fra diminuzione della nebbia e aumento delle temperature, ci sono zone oceaniche che c'hanno la nebbia pure in piena estate tipo California o Marocco, ma pure in Namibia e nell'Atacama, e le temperature sono assai più alte di qualsiasi cosa possa esserci in Pianura Padana d'inverno. Ma pure qui nel suo piccolo quando nell'estate 2014 pioveva un giorno sì e l'altro pure e c'era un umido che si tagliava con il coltello fra fine luglio e gran parte di agosto c'era il nebbione ogni santa notte/mattina e lo faceva con minime tropicali.

    Se ci sono le condizioni penso la nebbia si possa avere a qualsiasi temperatura, eccetto forse in luoghi estremamente gelidi, non per nulla in Antartide dove il freddo è più estremo l'umidità assoluta è così bassa che non esistono manco nubi e precipitazioni, ma questo casomai è l'estremo opposto. Non vorrei che quello fosse un episodio di "siccome c'è il GW diamo la colpa al GW pure per quello come ci piace fare per qualsiasi cosa".
    Confermo.
    In Polesine a volte hanno nebbione mattutino anche in luglio, mi viene in mente il 2015.

    Essendo la temperatura globale in ascesa da un secolo e oltre si fa veramente presto a correlarle qualsiasi cosa che, più o meno con lo stesso ritmo, sia in crescita o in decrescita nel corso dello stesso lasso di tempo.
    Prendendo i soli ultimi 30 anni per comodità, posso dire che la riduzione delle dimensioni dei telefoni cellulari è legata al GW, come pure lo è la riduzione dello spessore dei televisori; mentre nello stesso verso possiamo trovare, sempre correlata al GW, la crescita del numero di laureati.

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