Spiri, il riscaldamento adiabatico dalle Alpi Dinariche lo avverti sulle coste orientali dell'Adriatico, diciamo da Monfalcone (forse) fino a Valona e probabilmente fino a una trentina di Km al largo, poi finisce lì.... Sul perché abbia fatto "caldo" durante l'avvezione di 10-15 gg fa ci siamo dilungati in parecchi e (direi pure parecchio) e il motivo era una concausa di fattori ma se ne sono individuati bene due: il primo era la risalita sciroccale su buona parte dell'Adriatico orientale (c'era una +2°C a 850 hPa all'altezza di Spalato), che poi piegava a ENE entrando in pieno Golfo di Trieste e raggiungeva le coste friulane, venete ed emiliano-romagnole in forma di "borino" sinottico (ENE) ma l'aria almeno in Veneto, nel Ferrarese e in Romagna era satura di u.r., altro che riscaldamento adiabatico per compressione (leggasi "Effetto foehn"), che avrebbe dovuto favorire gradienti iperadiabatici da aria secca. L''altra ragione evidente erano le elevate temperature superficiali al largo e sottocosta (dai circa 9-10°C della costa monfalconese ai quasi 14°C rilevati circa a metà strada tra Comacchio e Pola). In ogni caso la Romagna non era sotto venti di caduta e non era sotto compressione adiabatica ma sotto espansione adiabatica, sennò col cavolo che ci sarebbero state le nevicatone a Pennabilli e dintorni... Di certo se vi arriva vento dal mare resta un problema di riscaldamento dei primi 300-400 m della colonna d'aria indotta dalle SST sottocosta (e questo lo sappiamo tutti) ed è il motivo per cui i 9/10 delle nevicate adriatiche (almeno da Rimini in giù) sono prettamente altimetriche ma non ci sono zone al mondo che vadano in compressione (o in espansione) con ventilazione al suolo proveniente da quadranti opposti e comunque l'UV con il riscaldamento del suolo c'entra sostanzialmente nulla, mentre l'infrarosso non viene ceduto subito, per cui a parità di condizioni e di circolazione il suolo (e il mare) sono più freddi a inizio febbraio che a inizio dicembre.
Ultima modifica di galinsog@; 03/02/2023 alle 17:57
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