e questo è proprio l'articolo in pubblicazione a cui fa riferimento quella presentazione su youtube, una sovrapposizione tra la risposta lenta all'aumento degli aerosol avvenuta fino agli anni '80 e quella veloce alla più recente riduzione può spiegare l'anomalo trend verso la nina nel pacifico tropicale (minore riscaldamento della regione enso rispetto alla media tropicale) e la comparsa di più frequenti episodi di la nina multiannuale :
https://staff.cgd.ucar.edu/cdeser/do...nina.oct23.pdf
Ultima modifica di elz; 06/10/2023 alle 07:09
Io non escludo nulla, ho solo detto che il peso dell'enso è grandemente maggiore di quello degli aereosol, lo ha spiegato e detto a chiare lettere anche Nucera le cui competenze sono di gran lunga maggiori di quelle del sottoscritto e credo anche di molti qua dentro.....piuttosto è il contrario, tu cerchi sempre e comunque di cercare la causa antropica che in questo caso , nel caso di questo salto enorme, io ritengo sia minimale se riferita agli aereosol...ma d'altronde ripeto, l'impatto sarà anche importante ma rispetto ad un fenomeno "planetario" quale è l'enso , per me è risibile: ripeto, a meno che il clima non sia totalmente impazzito in questi ultimi 6/7 mesi, un salto del genere può essere giustificato in maniera principale da quanto espresso da Nucera, tutto il resto è contorno...fatto 100, il 90% è dovuto all'enso ( inteso come passaggio quasi istantaneo da nina a nino e conseguente rilascio immediato di una grande quantità di calore) , il restante 10% al gw nel suo complesso e compresa la diminuzione degli aereosol.
Si ma tu continui a "confondere le acque" fra andamento ad alta frequenza ( ovvero su tempi molto brevi, tempi metereologici) e quello a bassa frequenza ( ovvero su tempi lunghi, tempi climatologici) ...mi pare che questo aspetto sia stato già spiegato anche da Nucera in un post precedente.
per curiosità la media dal 2020 togliendo la fase di massima intensità del vp quant'è?
a parte questo abbiamo detto che il riscaldamento dell'alta troposfera al momento sembra prevalere sugli effetti dell'AA quindi è importante anche tenere conto di questo fattore quando si considerano tali valori
a questo punto se il fattore di cui sopra incide sull'intensità di U è già computata in questo trend all'intensificazione la componente vettoriale visto che stiamo osservando empiricamente una maggior difficoltà delle westerliess a incidere a certe latitudini?
nei plot semestrali comunque si vede una riduzione tendenziale seppur blanda nel semestre caldo rispetto ai 50-80 che in parte può essere compensata dal discorso sopra e una tendenza inversa rispetto ai medesimi periodo in quello freddo in accordo con la maggior incidenza della fasi nao+
p.s.
il picco record del semestre freddo corrisponde al periodo post npm+ ?
C'ho la falla nel cervello
a parte il solito discorso puramente metodologico e formale sul considerare naturale tutto ciò che non è antropico (per capirsi basterebbe dire "non antropico" per tutto il resto, senza escludere l'elemento antropico dal resto della natura) sono d'accordo
altro fattore di metodo è capirsi bene quando si parla di variabilità e gw
sto rompendo l'anima ma credo sia importante non fare confusione in proposito
non si può affermare: in questo aspetto c'è il fattore gw e in quest'altro no
le oscillazioni di breve termine, tutte e a prescindere dalla loro natura, non sono il gw
il gw è la tendenza di medio lungo periodo all'incremento del bilancio e quindi è ovvio che non lo osservi in questi frangenti
quindi gw semplicemente non è un elemento di variabilità come gli altri di cui si sta discutendo, a meno che non si impersonifichi il gw in un elemento in particolare, e qui credo che sia il fraintendimento e l'errore
poichè i fattori per forza di cose sono di varia natura anche prendendo la sola componente antropica
quindi ricapitolando: il riscaldamento globale è il bilancio di tutto (global) il sistema
e di conseguenza è tautologico che essendo lo stato del sistema è indispensabile considerarlo in tutte le condizioni
non ha semplicemente senso valutare l'impatto di variabilità di breve periodo senza considerare lo stato del sistema in cui agiscono perchè le risposte che sono in dipendenza del bilancio saranno diverse, non lineari d'accordo, ma pur sempre diverse in uno stato globale che è a sua volta profondamente (e sempre più profondamente lo sarà) diverso di quelli considerati nelle serie storiche
poi come queste variabilità di breve periodo impattano la circolazione dello status in essere lo si andrà a verificare di volta in volta
diverso è il discorso quando si parla dei fattori di gw allora ci possiamo mettere dentro tutto: forcing radiativi, relativi feedback, teleconnessioni come elementi amplificatori o mitigatori di breve periodo e via dicendo
sicuramente sarà un post noioso e magari persino fastidioso ma sinceramente vedo un vizio di forma troppo grosso per non confutarlo nel merito quando si parla di questi temi
detto ciò, credo che in questo frangente un salto così forte e repentino si possa giustificare solo con la compartecipazione di vari elementi di cui sicuramente fanno parte i già citati aerosol visto che guarda caso l'elemento che in questo caso sta facendo la voce grossa sono le sst oceaniche
ovviamente incide anche enso ma il come, e qui ritorniamo a tutto il discorso iniziale, sarà in dipendenza di questo bilancio
esempio banale: il modo in cui una nina pluriennale (a prescindere dalla variabilità intrinseca al singolo fenomeno e agli altri fattori tlc a contorno) impatta sui rami del js in questo sistema non potrà essere lo stesso di una nina degli anni '70
Ultima modifica di Alessandro1985; 06/10/2023 alle 13:56
C'ho la falla nel cervello
il picco positivo è il 2015-16, il semestre apr-set prevalgono valori negativi ma è già successo anche solo negli ultimi 15 anni e quest'anno sarà positivo (marzo è negativo e riduce la primavera).
ww.png
Ultima modifica di elz; 06/10/2023 alle 16:15
(?) se l'argomento è che la nina ha causato accumulo di calore alle medie latitudini indebolendo i venti zonali per tre anni, allora dovrà esserci una significativa anomalia nei venti zonali in questi 3 anni.
vKbq8d541H.png
qualcosa come sempre c'è sul nord pacifico zona massimi della pdo, non giustifica un anomalia eccezionale alle medie latitudini.
Ultima modifica di elz; 06/10/2023 alle 18:48
gli scambi di calore risentono dei venti vicino alla superficie non a 250hpa...
e il punto è proprio quello, la nina non causa un significativo accumulo di calore negli extratropici perchè ci sono sia zone che si scaldano ed altre che si raffreddano, il secondo/terzo anno non aumentano mediate sull'intera area
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Ultima modifica di elz; 06/10/2023 alle 19:27
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