
Originariamente Scritto da
burian br
In sintesi noi appassionati guardiamo soprattutto le medie, ma non sono solo le medie a definire un clima. Un altro fattore importantissimo è la varianza, sintetizzabile come lo scostamento dalla media termica che una data zona può avere.
Il cambiamento climatico sta sicuramente impattando le medie in tutte le aree del mondo senza eccezioni, da scala globale a scala locale, facendole aumentare, ma il suo impatto sulla varianza sul clima di una località non è egualmente scontato.
Le possibilità di cambiamento climatico per una data area geografica sono date dai grafici a e c che ho riportato (escludo il b perchè in questo scenario la media NON aumenta, e sappiamo essere uno scenario falso).
Il grafico a esprime un cambiamento climatico nel quale aumenta la media ma non la varianza: in tal caso le probabilità che avvengano determinati eventi discostati dalla nuova media restano le stesse, solo che si riferiscono appunto ad una nuova media.
Esempio: la probabilità, e dunque la frequenza, con la quale avveniva un evento a +2 dalla media nel 1950 (data casuale) è identica alla probabilità con la quale avviene nel 2050. C'è però un particolare: la media del 2050 è 2° più alta che nel 1950. Ciò significa che un evento che sarebbe stato a -2° dalla media del 2050 sarebbe a -4° dalla media del 2050, dunque la frequenza con la quale si verificherebbe sarebbe pari a quella che aveva un evento a -4° dalla media del 1950, fondamentalmente rarissimo. Un evento a -2° dalla media del 1950 corrisponderebbe alla media del 1950. In questo scenario, per me il peggiore, ciò che un tempo sarebbe stato normale diventerebbe raro, e ciò che un tempo era raro diventerebbe oggi impossibile. Questa evoluzione è simile a quella che in Italia, quanto meno su molti settori, ha avuto il mese di Agosto. A Brindisi, il cui clima conosco a menadito, la media di Agosto oggi è pari a quella del mese record di Agosto fino al 1990 (!!), e ciò che oggi è raro è chiudere in media 71/00. Eventi che sarebbero stati freddi per la 71/00 sono oggi impossibili o così rari che forse
li rivedrò tra decenni (o, con l'evoluzione climatica, mai più).
Il grafico b è uno scenario nel quale invece aumenta la media ma anche la varianza: in tal caso c'è sicuramente un forte aumento della frequenza di eventi caldi e una diminuzione della frequenza di eventi freddi, tuttavia eventi gelidi per il vecchio clima non scomparirebbero mai del tutto, solo diventerebbero ancora più rari.
Facendo un esempio, sempre usando l'idea di un clima del 2050 a +2° dal 1950: la frequenza con la quale avverebbe un'episodio a -2° dalla media del 1950 supponiamo fosse del 20% nel 1950. Ebbene, nel 2050 un tale evento sarebbe a -4° dalla nuova media, eppure a differenza del caso precedente non diventerebbe impossibile, semplicemente la sua frequenza si ridurrebbe drasticamente, facciamo che al 5% dei casi. Questo implica un'interessante considerazione: nel clima del 2050 la frequenza con cui avverrebbe un evento a -4° dalla media è MAGGIORE (paradossalmente) da quella con la quale avveniva un evento a -4° dalla media del 1950. Il motivo è che il nuovo assetto configurativo, per quanto sia più caldo, è anche più "elastico", alternando fasi di clima di un tempo a fasi molto più calde che compensano.
Nel clima brindisino un esempio di tale genere è dato da Gennaio: la media è aumentata di +0,5° dalla 51/80 in questo mese, eppure negli ultimi anni abbiamo comunque avuto episodi gelidi degni degli anni 60 con una frequenza peraltro notevole.
La strada che prenderà il cambiamento climatico in una località geografica non è scritta solo dalla media, ma anche dalla varianza. E' per questo che bisogna studiare il clima di un settore approfonditamente prima di dire che "certe cose non torneranno mai più", ed è per questo che io mi sbilancio a sostenere, ad esempio, che non ci sarà mai probabilmente un ritorno ad eventi freddi simili a quelli pre-2000 a Luglio e Agosto quanto meno al Centro-Sud Italia, mentre viceversa sono possibilista per un ritorno a fasi più favorevoli circa il freddo e il gelo in inverno o in primavera (d'altro canto gli ultimissimi mesi di Aprile lo stanno dimostrando) in futuro, pur consapevole che non si presenteranno con la stessa frequenza che avevano un tempo.
PS: Se ti interessa, in questa discussione ho parlato di quei grafici anche se velocemente e in riferimento a quello che stavo facendo, ma magari ti aiuta a capire meglio con un altro esempio pratico
https://forum.meteonetwork.it/nowcas...post1061724047
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