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  1. #11
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Milano Marittima danni temporale Milano Marittima danni temporale [emoji2416]

    Citazione Originariamente Scritto da lg59 Visualizza Messaggio
    Sono naturalmente d'accordo con te,il caso di M.marittima e' pero' forse particolare,la localita' e' nata nel dopoguerra all'interno di una pineta litoranea,che per altro come le altre pinete ravennati non credo fosse autoctona ma piantate dagli antichi romani,che le usavano come riserva di legname.Tant'e' vero che dietro al paese e' ancora presente una pineta .Quindi ci sono pini dappertutto,magari piantati negli ultimi 50 anni,ma molti preesistenti.
    Al di la di questo anche in molte zone residenziali di Ravenna hanno piantato pini negli ultimi decenni,sarebbe ora di pensare di sostituirli.Ne ho alcuni anche io nel giardino,piantati da me piu' di 30 anni fa,alcuni si sono seccati,sono alti 20 metri,sto guardando ora uno che e' proprio nella zona dove parcheggiamo le auto.Sono in verita' pinus pinaster e non pinea,che siano piu' resistenti?
    Ah okay.

    Sulla resistenza del pinus pinaster non so dirti dettagli tecnici, ma penso che sia maggiore rispetto al pinea per il semplice fatto di non avere la chioma a ombrello e nemmeno le spiccate esigenze di spazio tipiche del domestico.
    Difatti a dirla tutta qui sono ancora tutti in piedi i rari pini silvestri e i più frequenti pini neri piantati nel secolo scorso. Per il pino marittimo penso sia più o meno lo stesso.

  2. #12
    Uragano
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    Predefinito Re: Milano Marittima danni temporale Milano Marittima danni temporale [emoji2416]

    Con un downburst a 120 km/h anche altri alberi sarebbero stati spezzati o sradicati.
    Inoltre se c'è una pineta dai tempi almeno dell'antica Roma, significa che i pini marittimi possono starci (certo, concordo che non siano alberi adatti a un viale cittadino)

  3. #13
    Vento moderato L'avatar di dude79
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    Predefinito Re: Milano Marittima danni temporale Milano Marittima danni temporale [emoji2416]

    Citazione Originariamente Scritto da DuffMc92 Visualizza Messaggio
    Quel che è successo lì deve far riflettere assai sull'utilizzo di CERTE specie arboree.

    In particolare parlo di una, la più inadatta: qui nel trevigiano e pordenonese abbiamo lentamente capito che il pino domestico è una sorta di dramma.

    Secondo i miei ultimi conti, realizzati aiutandomi con Maps, nella mia cittadina (in senso lato, ossia centro e quartieri limitrofi entro i 100 m slm) sono stati rimossi oltre 300 pini domestici su 450 e passa in 14 anni (2011-2025).

    Tra 2011 e 2016 già ne venivano abbattuti ogni tanto per via dei marciapiedi rotti e dei dossi che quelle radici creavano ovunque (con conseguenti inciampi e coppe dell'olio rovinate), finché il 5 agosto 2016 il downburst famoso tolse definitivamente ogni dubbio, in quanto gran parte degli schianti ebbero proprio il pinus pinea come protagonista.
    Da lì, via tutto.
    Qualcosa sopravvive perlopiù in collina e nei parcheggi meno bazzicati.

    E' una pianta pericolosissima.
    Otre ad avere le tipiche radici superficiali da pino, se non ha spazio sviluppa la chioma a candelabro (invece di tabulare) e la sbilancia tutta da una parte o dall'altra (in base a sole e/o brezzine dominanti), così all'ennesima sventolata vola per terra.

    In città abbiamo anche casi di pini cascati dal nulla in pieno inverno: gennaio 2023, ore 3 di notte (per fortuna!), un pino domestico del giardino di una scuola primaria è cascato senza neanche avvisaglie, per un problema (scoperto dopo) di marciume del colletto. Cos'hanno fatto? Via anche tutti gli altri 20-25 pini (eccetto due, senza motivo), per metterci latifoglie.
    Dei due rimasti, uno è cascato durante il downburst del 25 luglio scorso, così hanno tolto anche l'ultimo

    Ormai si sta diffondendo a macchia d'olio la rimozione dei pini domestici in provincia di Treviso e, che io sappia, anche Pordenone.

    Era ora. Negli anni in cui furono piantati ('50-'60) facevano profumo e ombra, al solito non si pensava che sarebbero cresciuti
    poi dopo 40 anni hanno spaccato tutto e hanno cominciato a prendere il volo. Per carità.

    Tra l'altro, oltre una certa altezza non fanno neanche più ombra e una pigna di quelle che ti cade sulla testa o sulla macchina da 9-12 m d'altezza non ti fa certo felice.

    Spero che lo stesso venga fatto anche nelle città litoranee, perché un conto è la pineta litoranea (bellissima e selvaggia), un altro è il viale o il parcheggio pieno di quei pinacci pericolosi lì, che minacciano ogni estate l'esistenza dei cittadini e dei turisti. Ribadisco, come se non bastassero i saliscendi sui marciapiedi, sui parcheggi e sulle strade.
    Immancabile come l'anticiclone africano a metà gennaio, arriva ad ogni temporale la sentenza di morte per i pini.

    Omettendo, più o meno consapevolmente, che i pini cadono non per il vento (il pinea ha un'aerodinamica perfetta per resistere al vento), ma a causa dei danni agli apparati radicali, trinciati senza pietà in occasione di scavi per installare condotte, cavi, ecc. Tant'è che i pini che crollano sono solo quelli in coincidenza o prossimità di strade e parcheggi, non certo quelli nei parchi o nelle pinete. La pineta litoranea di Milano Marittima era lì da 2500 anni, e ad un certo punto hanno iniziato a metterci in mezzo strade, fondamenta, fognature... Grazie al c. che i pini cadono, sono evoluti per resistere ad intemperie assurde grazie alle loro radici, se gliele seghi porti via le decine di fittoni secondari che danno stabilità alla pianta.

    Prova a leggere questo rapporto di Giovanni Morelli, uno tra gli agronomi più quotati a livello mondiale, sulla manutenzione dei pini in contesto urbano. La convivenza è possibile, non c'è nessun pino killer, ma solo una specie che considera le altre indegne di coesistere, a meno che non si adeguino alla propria superbia.
    https://www.arbestense.it/images/pdf/morelli_acer.pdf

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    Ultima modifica di dude79; 26/08/2025 alle 06:36
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  4. #14
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    Predefinito Re: Milano Marittima danni temporale Milano Marittima danni temporale [emoji2416]

    Citazione Originariamente Scritto da Corry Visualizza Messaggio
    Incredibile.

    Qualcuno ci fa una bella analisi?
    Ciao Corry, cito @vigna che cita @Gigiometeo in stanza Romagnola che ringrazio molto:

    Citazione Originariamente Scritto da vigna Visualizza Messaggio
    Gigio docet

    Per quanto concerne le precipitazioni, sempre in riferimento al violento evento temporalesco della scorsa notte, abbiamo la stazione di Rimini AUSA (ARPAE) che ha registrato 74,6 mm di pioggia totali, di cui ben 74,4 mm in un’ora (tra le ore 5,00 e le 6,00).
    Non è ancora possibile risalire agli accumuli sotto l’ora (15-30 minuti, ma domani lo sarà), ma una stazione amatoriale, ubicata nelle immediate vicinanze, mostra un dato di 79,3 mm che potrebbe essere tutto sommato affidabile.
    Di quei 79,3 mm, 40,6 mm sono scesi in 15 minuti (autentica cascata); 51,3 mm in 20 minuti (la pioggia media mensile di agosto); 74,4 mm in 30 minuti; 79,0 mm in 40 minuti e, appunto, 79,3 mm in un’ora.
    Per quanto riguarda quella zona di Rimini siamo nettamente sopra all’evento del 3 agosto 2024, ma restiamo dietro a quello catastrofico del 24 giugno 2013, quando la stazione ARPAE di Rimini AUSA registrò 50,6 mm in 30 minuti; addirittura 90,2 mm in 30 minuti, e 108,0 mm in un’ora.
    Comunque, 2013-2024-2025 sono tre eventi estremi di pioggia entro l'ora in quella zona, ma anche altrove la solfa non cambia granché.
    Ah, il Tr 100 di Rimini per la precipitazione massima nei 30 minuti, sarebbe di 20 mm, e per i 60 minuti sarebbe di 45,5 mm.
    No, così per dire.
    In attesa dei dati effettivi di Rimini AUSA ma anche quelli di Rimini Urbana. In questo secondo caso il picco massimo appartiene al 1961 con 63,0 mm in 30 minuti, e 73,0 mm in un’ora registrati il 18 luglio, valore che non credo sia stato superato.
    Ah, e non è una bomba d'acqua; si dice "nubifragio", in questo caso particolarmente violento.

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  5. #15
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    Predefinito Re: Milano Marittima danni temporale Milano Marittima danni temporale [emoji2416]

    Citazione Originariamente Scritto da dude79 Visualizza Messaggio
    Immancabile come l'anticiclone africano a metà gennaio, arriva ad ogni temporale la sentenza di morte per i pini.

    Omettendo, più o meno consapevolmente, che i pini cadono non per il vento (il pinea ha un'aerodinamica perfetta per resistere al vento), ma a causa dei danni agli apparati radicali, trinciati senza pietà in occasione di scavi per installare condotte, cavi, ecc. Tant'è che i pini che crollano sono solo quelli in coincidenza o prossimità di strade e parcheggi, non certo quelli nei parchi o nelle pinete. La pineta litoranea di Milano Marittima era lì da 2500 anni, e ad un certo punto hanno iniziato a metterci in mezzo strade, fondamenta, fognature... Grazie al c. che i pini cadono, sono evoluti per resistere ad intemperie assurde grazie alle loro radici, se gliele seghi porti via le decine di fittoni secondari che danno stabilità alla pianta.

    Prova a leggere questo rapporto di Giovanni Morelli, uno tra gli agronomi più quotati a livello mondiale, sulla manutenzione dei pini in contesto urbano. La convivenza è possibile, non c'è nessun pino killer, ma solo una specie che considera le altre indegne di coesistere, a meno che non si adeguino alla propria superbia.
    https://www.arbestense.it/images/pdf/morelli_acer.pdf

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    I pini sono caduti per il vento, altro che storie. Sicuramente avranno influito i danni all'apparato radicale ma che si fa, si rade al suolo una città per ripristinare la pineta come era 2500 anni fa? Che poi i pini in una pineta "originale" si difendono dal vento in sinergia, come avviene per ogni bosco. In un contesto urbano questo è impossibile. Inoltre quella figura sulla aerodinamicità lascia il tempo che trova, che anche fosse vera, ed ho i miei dubbi, comunque l'altezza dei pini con quella chioma sviluppata solo in alto genera una leva enorme a terra.
    Ed infine, ammesso lo studio sia tutto giusto (che di dubbi comunque ne esprime parecchi) puoi lavorare solo in prospettiva sui nuovi impianti, ma quelli esistenti sono pericolosi e vanno tolti, poche chiacchiere.

  6. #16
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    Predefinito Re: Milano Marittima danni temporale Milano Marittima danni temporale [emoji2416]

    Citazione Originariamente Scritto da dude79 Visualizza Messaggio
    Immancabile come l'anticiclone africano a metà gennaio, arriva ad ogni temporale la sentenza di morte per i pini.

    Omettendo, più o meno consapevolmente, che i pini cadono non per il vento (il pinea ha un'aerodinamica perfetta per resistere al vento), ma a causa dei danni agli apparati radicali, trinciati senza pietà in occasione di scavi per installare condotte, cavi, ecc. Tant'è che i pini che crollano sono solo quelli in coincidenza o prossimità di strade e parcheggi, non certo quelli nei parchi o nelle pinete. La pineta litoranea di Milano Marittima era lì da 2500 anni, e ad un certo punto hanno iniziato a metterci in mezzo strade, fondamenta, fognature... Grazie al c. che i pini cadono, sono evoluti per resistere ad intemperie assurde grazie alle loro radici, se gliele seghi porti via le decine di fittoni secondari che danno stabilità alla pianta.

    Prova a leggere questo rapporto di Giovanni Morelli, uno tra gli agronomi più quotati a livello mondiale, sulla manutenzione dei pini in contesto urbano. La convivenza è possibile, non c'è nessun pino killer, ma solo una specie che considera le altre indegne di coesistere, a meno che non si adeguino alla propria superbia.
    https://www.arbestense.it/images/pdf/morelli_acer.pdf

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    Attenzione però.

    Non riduciamo il problema ai danni meccanici alle radici. E' oggettivo e sacrosanto, ma il grosso problema del pino domestico è ancora più immediato e visibile.

    La chioma esemplificata da Morelli alla pagina 9 di questo documento è quella tipica del pino domestico isolato, delle pinete o dei parchi enormi di certe ville: un ombrellone tabulare e dal fusto biforcato sin dal basso, che donano rispettivamente aerodinamicità e stabilità alla pianta.
    Quel pino non cade.

    Ma i pini che stanno su strade e parcheggi assumono un aspetto moooolto diverso.

    Per colpa degli ostacoli laterali, un pino domestico urbano schizzerà immediatamente in alto per cercare la luce, strutturando un accenno di ombrello solo successivamente.
    Perciò, al posto di diventare un ombrellone dal fusto doppio, diventa un calice, candelabro o addirittura un imbuto con la chioma ammucchiata in alto, in una maniera non proprio piatta come dovrebbe essere.

    Il fusto quindi è meno stabile e la chioma taglia molto meno le raffiche di vento.

    Se ci aggiungiamo poi i tipici imprevisti da vie urbane (sviluppo della chioma verso l'unico punto cardinale luminoso, inclinazione del fusto per incanalamenti di brezze) abbiamo fatto bingo: niente ombrelloni dritti ma calici storti, ancora più adatti a spiccare il volo.
    Il peggio del peggio.

    Ovviamente cadono alla grande anche le forme spurie (ad alberello, tipo albicocco) che per gli stessi motivi (ma più soft) si biforcano un po' qua e là ma manifestando sempre e comunque uno sviluppo troppo verticale.
    Questa situazione non estrema ma comunque ben pericolosa è frequente nella maggior parte dei parchi, dove le piante sono troppo ammassate: quindi il pino sale, prova a biforcarsi ma ci riesce poco, allora sale ancora e ci riprova sempre poco, etc.

    Morelli dovrebbe parlarne. Le città non sono dei giardini nobiliari.

    Col pino domestico il rapporto è uno solo: o niente edifici o niente pini (o tanti soldi, per avere tanto spazio).

    O noi o loro, in poche parole.

    Dopo ok, i problemi alle radici ce li hanno di sicuro a forza di pavimentazioni artificiali.

    Ma il grosso del problema secondo me risiede proprio nei risvolti ''anatomici'' che l'ambiente urbano ha sulla pianta, tranquillamente verificabile esaminando i soggetti caduti.

  7. #17
    Vento forte L'avatar di DuffMc92
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    Predefinito Re: Milano Marittima danni temporale Milano Marittima danni temporale [emoji2416]

    Citazione Originariamente Scritto da Gausp Visualizza Messaggio
    I pini sono caduti per il vento, altro che storie. Sicuramente avranno influito i danni all'apparato radicale ma che si fa, si rade al suolo una città per ripristinare la pineta come era 2500 anni fa? Che poi i pini in una pineta "originale" si difendono dal vento in sinergia, come avviene per ogni bosco. In un contesto urbano questo è impossibile. Inoltre quella figura sulla aerodinamicità lascia il tempo che trova, che anche fosse vera, ed ho i miei dubbi, comunque l'altezza dei pini con quella chioma sviluppata solo in alto genera una leva enorme a terra.
    Ed infine, ammesso lo studio sia tutto giusto (che di dubbi comunque ne esprime parecchi) puoi lavorare solo in prospettiva sui nuovi impianti, ma quelli esistenti sono pericolosi e vanno tolti, poche chiacchiere.
    Secondo me lo studio è giusto, solo che appunto parla del pino domestico standard, isolato, quando in realtà nelle nostre città non lo è mai.
    Di conseguenza è totalmente inutile a fini urbanistici.
    Quoto tutto il resto.

  8. #18
    Vento fresco L'avatar di Forever1929
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    Predefinito Re: Milano Marittima danni temporale Milano Marittima danni temporale [emoji2416]

    insomma è inutile arrampicarsi sugli specchi, il pino è un disastro e basta:

    1) le radici spaccano tutto quello che incontrano in superficie (divelto un cancello vicino a me, creato un dosso sulla strada che ha procurato vari incidenti, e questo solo quello che ho visto davanti casa)

    2) se fa la neve si spezzano i rami quando non cade tutta la pianta perchè è un sempreverde e trattiene ghiaccio e neve e se dopo la neve gli piove sopra poi è un disastro (nel 2011 mi è caduto un pino di un vicino sul tetto della casa)

    3) se tira vento si spezzano i rami o tutta la pianta

    4) nella migliore delle ipotesi con gli aghi che hanno che non degradano intasano fogne e tombini

    I pini ne ha visti tanti qui in giro e nessuno non ha creato danni e ormai li hanno tagliati tutti, il problema è che è una specie protetta che per abbatterla devi avere un motivo e pagare pure soldi.

    Fortunatamente il comune di Santarcangelo nel 2015, dopo decenni di calvario, ha deciso di togliere tutti quelli lungo il viale e da allora è altra storia.

    Il peggior albero che si possa piantare in città senza alcun dubbio.
    Poi è chiaro che dispiace abbatterli e io non ho mai chiesto a nessuno di farlo dato che avrò piantato in vita mia almeno 30 alberi di alto fusto riempendo tutta la mia proprietà.

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