Ciao Andrea, ho letto soltanto ora il tuo interessante intervento e non posso far altro che sottoscrivere.
Ciao, da achille di Sanremo.
si ma allora riflettiamo anche sull'affidabilità delle previsioni a lungo termine:
a 7gg c'è una possibilità su 3 di sbagliare; a 10 giorni più di una possibilità su 2!.
Ben vengano le previsioni a lungo termine, ma si propongano al pubblico con la dovuta CAUTELA: si associ per lo meno il grado di fallacità delle stesse previsioni.
Altrimenti che senso ha raccontare al grande pubblico (che ovviamente non sa nulla di percentuali) il tempo dei prossimi 7-10gg (sia pure a grandi linee), e poi due giorni dopo, quando le previsioni sono cambiate, raccontare una linea di tendenza in palese contrapposizione con la precedente?
Ben inteso a noi appasionati questo piace: il centro epson ha dato nuova linfa vitale a questo mondo: ed il fatto stesso che il col. giuliacci in persona arriva a scrivere sui forum è da valutarsi come un fatto ampiamente positivo.
Ma resto convinto che in televisione le cose andrebbero fatte in modo diverso
ciao![]()
Il grafico è molto interessante, ma è riferito ad un pianeta intero. Come è già stato fatto notare, ci sono zone del pianeta che in conseguenza di complesse ed articolate componenti geografiche, vedono fenomeni anche intensi molto più difficili da prevedere a maglie strette rispetto a zone orograficamente meno complicate, senza mari caldi, catene montuose disposte in tutte le maniere, pianure gelate continentali nelle vicinanze.
Dunque secondo me un metereologo che vive nel Missouri vive più serenamente, è molto meno stressato, soffre meno acidità di stomaco, ha bisogno di una minore assunzione di ansiolitici, vive un rapporto meno conflittuale coi forumisti rispetto ad un collega che è nato in Italia.
Insomma, se dovessi nascere meteorologo preferirei vivere a Houston che a Milano.
Ho dunque il sospetto che quelle percentuali di errore siano una media ponderata tra zone come il deserto arido degli altopiani cinesi dove il tempo cambia un paio di volte all'anno e, dalla parte opposta della scala, il bacino occidentale del Mediterraneo.
Insomma, i nostri meteoman già hanno avuto la sventura di nascere in una zona complessa, in più hanno 15 secondi per raccontare il tempo che farà nelle 24 ore successive ben sapendo che magari cambierà 10 volte e radicalmente a distanza di 30 km, santo cielo che lavoraccio.
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Condivido quanto dice Stefano. Faccio un piccolo esempio. La situazione del 28 Dicembre scorso:
E quella del 27 Gennaio scorso.
La situazione in quota era IDENTICA, ma con la prima evevo favonio rabbioso, con la seconda la nevicata del decennio. Questo per dire che gatta da pelare, per la modellazione meteorologica, siano i rilievi, i mari e la posizione di transizione del nostro bel paese. Tanto per dire quanto sia difficile da noi fare le previsioni, azzeccarle nel breve, e quindi quanto bisognerebbe andarci SEMPRE con i piedi di piombo nell'esprimere pareri troppo lungimiranti.![]()
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Giovanni Tesauro
Responsabile Rete Stazioni Meteorologiche MeteoNetwork-Meteo.it
Dati in diretta da Capiago Intimiano (CO, 375 m s.l.m.) http://www.dropedia.it/stazioni/intimiano_sud/index.htm
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