
Originariamente Scritto da
Lorenzo Catania
L'ultima nevicata con accumulo degno a Livorno
Ricordo ancora che già da qualche giorno avevo notato la probabilità di una nevicata nella mia città, e che nel pomeriggio del 13, in una pausa della lezione di Laboratorio all'Università di Pisa, mi andai a guardare le Bolam ...
... tutto tornava, tutto era perfetto! Non poteva non nevicare a casa mia.
Guardando fuori della finestra però vedevo ancora il sole, con qualche cumuletto e 9°C; forse era in leggero ritardo, chissà.
Torno in laboratorio e mi dedico allo studio quando, verso le 18:10 un rombo mi sveglia e mi catapulta alle finestra. Un temporale! .... peccato piovesse ancora, ma perlomeno la temperatura era già un po' scesa, 7°C.
Non era possibile facesse ancora così caldo, con quelle termiche, con quelle raffiche di vento .... già! Il vento! Pensando e riflettendo mi venne in mente che Pisa si trova proprio ai piedi di una montagna alta quasi 1000 metri che la sovrasta da nord e nord-est, proprio dalla direzione di provenienza delle raffiche gelide; ecco perché pioveva ancora ... c'era un leggero Effetto Foehn!
Finita la lezione, verso le 19, esco dal laboratorio e mi incammino verso la stazione sotto la pioggia battente, cercando tra una goccia e l'altra un qualcosa che scendesse più leggero e mi dicesse che la temperatura stava calando, ma niente, non accadeva niente.
Una volta alla stazione però, in attesa del treno, una folata di vento più forte delle altre portò i primi fiocchi, grossi e pesantissimi. Un brivido mi passò il collo e la schiena e un urlo venne strozzato in gola, impedendomi per fortuna di fare la figura del peones; ma era inutile, non aspettavo altro che arrivare a casa mia sperando che tutto fosse diverso.
Prendo il treno, posto lato finestrino, e mi appoggio al vetro coprendo con la mano la luce interna al vagone, che non mi permetteva di vedere niente. Passo davanti all'Aeroporto Militare, niente ... sembra che quei maledetti 5-6°C che ci dovevano ancora essere non volessero diminuire affatto. Arrivo al nodo di Tombolo, e guardando verso terra vedo finalmente un velo bianco subito accanto al binario: non poteva essere ghiaia, fino al giorno prima non c'era!
Ebbene sì, bastò uscire dal raggio d'azione dello schermo montano di fronte a Pisa per vedere le prime tracce di neve al suolo: non vedevo cadere i fiocchi però, si passava in mezzo alla boscaglia ed era troppo buio per capire qualcosa di più.
Ma quando il treno arrivò ad approcciare il quartiere industriale di Livorno, mentre guardavo ancora i binari, sentii una ragazza dietro a me che diceva: "Mammania! Guardalì che nebbia!" ...
... "La nebbia??" dissi io. Alzai lo sguardo e capii subito che stava nevicando fittissimo, non si vedeva a più di 100 metri di distanza! Appena usciti dal bosco era già tutto bianco, 5 cm di accumulo, e continuava forte; il cielo era di un arancio intenso, quasi irreale. Le raffiche di vento modellavano la precipitazione facendola sembrare una girandola carnevalesca, le strade erano praticamente vuote, tutto era ammantato di bianco. Il vagone del treno era in subbuglio, come se qualcuno avesse visto la sua star holliwoodiana preferita. Io nel frattempo mi trattenevo, per non sembrare un pazzo, ma stavo per scoppiare.
Per fortuna presto arrivammo alla stazione di Livorno. Per tornare a casa avrei potuto prendere il bus, ma non potevo perdermi questa occasione: mi incamminai lemme lemme sotto la nevicata, con il viso solcato dalle lacrime (di freddo, che credete!) ed accarezzato da fiocconi freddi e morbidi.
Avrei potuto compiere il tragitto in 20 minuti, ma, curiosamente (...) ce ne misi più o meno 45; e dopo aspettai un altro po' ad entrare in casa, tant'è che mia madre mi telefonò preoccupata.
Ma niente da fare, rimasi fuori fino a che la neve cadeva forte, anche perché ogni tanto il cielo era solcato da un lampo, da un tuono, ed un rombo che si ripeteva secondo dopo secondo affievolendosi mooolto lentamente.
Un temporale di neve non si vede molto spesso, specie dalle mie parti. Ma in quell'occasione è riuscito ad accumulare 7-8 cm, con la temperatura che era partita da 7,5°C per scendere fino a 0°C nel giro di 2 ore.
E' stato un regalo della Natura che non dimenticherò mai. Mai!
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