E' anche vero che una fetta dei meteo amatori ha creato una loro meteorologia "fatta" di principi, tecniche di previsione e cavoli vari che fisicamente e tecnicamente non stanno ne in cielo ne in terra, che fanno passare come fondamento bibblico aumentando così la mancanza di comunicabilità tra il filone autodidatta e il professionista. Come si fa a far cambiare idea ad uno che ha sempre visto le cose in certo modo? Purtroppo questa incomunicabilità riesce a volte a diventare “scontro” violento ( non intendo fisicamente) fatta di offese e “bannaggi” (parlo su quello che ho vissuto io!!) E poveretto quel tizio che va a studiare fuori sede con tanti sacrifici!!! Pensate che fare il previsore (dal momento che interessa solo questo aspetto) sia così semplice? Se devo essere sincero, nonostante il poco background personale e la breve parentesi didattica presso l’A.M., per me non lo è affatto. Anzi, scopro sempre molti miei limiti che riesco pian piano a colmare solo grazie a continui aggiornamenti da parte dei “tecnici”. Domandategli a coloro i quali fanno da ufficiali il corso di previsore meteo al C.N.M.C.A. con molte ore di laboratorio, che dura un anno con tanto di tesi finale. Un conto è “studiare” sui libri che ci stanno in commercio, un conto è adoperare altro “materiale” che purtroppo non si trova in giro. Ma poi c’ è anche un altro tipo di formazione e che poi porta a fare la differenza tra coloro i quali emettono delle allerte in modo molto semplicistico e l’ente che deve pensarci due volte. Non voglio toccare questo tasto, si lo so che nel passato molte volte tragedie gli enti bla, bla , bla bla. Ma l’emissione di un allerta non è cosa da poco tanto che la ricerca scientifica sta investendo molti soldini su questo aspetto, fatta di attrezzature e di altro.