Insomma, fatemi capire... Mettiamo che la prossima perturbazione cada ai primi di gennaio. O magari a metà gennaio, per non dire più avanti (speriamo al più presto possibile, comunque). Dopo uno snervante dominio anticiclonico e delle temperature fastidiosamente superiori alla media, quale sarebbe il vostro miglior auspicio?

A) Speriamo che nevichi a tutte le quote, anche se relativamente poco. La speranza è che dopo questa perturbazione la situazione si sblocchi e nel corso dell'inverno ne arrivino delle altre, in modo tale che le montagne abbiano nuovi apporti nevosi: se devo pensare alle riserve idriche, preferisco aspettare la fine dell'inverno prima di tifare per l'abbondanza di precipitazioni, mentre invece per la neve al piano dobbiamo giocarci i mesi centrali della stagione fredda.

B) Speriamo che nevichi tanto sopra i 1600 metri, e chissenefrega se sotto pioverà. Le stagioni ormai sono compromesse dal global warming, le occasioni di tempo perturbato ormai sono manna dal cielo e la neve al piano ormai è una rarità, un capriccio infantile dei bambini che vogliono costruire pupazzi. E infondo non serve a nulla. Quello che conta sono le riserve idriche.

Io voto assolutamente A, da qui fino a fine febbraio. Alle riserve idriche ci penserò quando sentirò parlare di rischio in tal senso, ma ora mi sembra un po' presto per fasciarmi la testa. E adesso sotto ai bastian contrari, voglio vedere chi tra voi risulterà più credibile nel rinnegare il proprio lato nivofilo.